L’ironia ti salva la giornata
Con la spontaneità e il sorriso ha già conquistato il pubblico del venerdì sera di Rai 1. L’attrice romana si racconta al RadiocorriereTv ricordando la sua infanzia spensierata piena di tanta musica: «Da bambina ascoltavo Mina, Celentano e Morandi. Poi sono arrivate le gite e gli 883».
Flora a “I migliori anni”… come sta andando?
Benissimo, non solo per gli ascolti che sono molto calorosi. La gente ha accolto il programma, tornato dopo sei anni, con grande affetto. E poi perché mi diverto molto, mi piace riascoltare la musica di un tempo e commentare con ironia.
Cosa ha pensato quando Carlo Conti le ha proposto questo viaggio nella nostra storia recente?
La sua chiamata è stata motivo di orgoglio. Quando Carlo ti chiama per un serale su Rai 1, e per di più il venerdì sera, c’è sempre entusiasmo. Mi ha detto espressamente che non cercava la “bellona”, ma un’attrice brillante che sapesse improvvisare e scherzare con lui e con il pubblico. Diciamo che sono nella mia comfort zone.
Che rapporto ha con la diretta?
Faccio tanto teatro ed è un po’ come se con ogni replica si andasse in onda ogni sera. A differenza di chi fa tanto cinema, dove ci sono tempi lunghi, molte attese e spesso rifai la stessa scena tante volte, qui hai l’adrenalina del live. Il teatro è stato una grandissima scuola, ti insegna a convivere con le emozioni e a gestirle.
Cosa la stupisce di più dei messaggi che riceve dal pubblico?
La parte sentimentale, perché dai social siamo invece soliti aspettarci qualcosa di superficiale. I messaggi che arrivano in studio hanno qualcosa di nostalgico, propongono ricordi legati a un amore, all’infanzia o ai propri figli. Devo dire che mi sorprendono molto.
Ce n’è uno che l’ha colpita più di altri?
Ce ne sono tanti. Uno di questi diceva che la chat che usiamo oggi sullo smartphone è l’equivalente della mamma che un tempo si affacciava dalla finestra urlando a tutto il quartiere: “Sali che è pronto!”.
Lei è giovane, ma le chiedo ugualmente quali siano stati i suoi migliori anni?
Probabilmente questi. Sono una donna risolta, con due figli, che sta lavorando e che è felice. Dico quindi i miei quarant’anni.
Cosa prova quando si ripensa teenager?
La nostalgia di un’epoca spensierata. Il fatto di avere figli e di essere più grande, più responsabile, fa sì che il tempo della leggerezza sia venuto meno. Da ragazza il problema più grande era come vestirsi, a che festa andavi. Mi manca quella spensieratezza lì.
A questo punto una domanda ci sorge spontanea… da ragazza come si vestiva e a che feste andava?
A differenza dei giovani di oggi avevo degli orari molto precisi. La sera, alle 11, dovevo essere a casa. Penso che i quindicenni di oggi escano a quell’ora. Per indole non mi sono mai vestita in modo particolarmente provocante, preferivo il jeans e un tacchetto o il jeans e un toppino, non ero da minigonna e stivale. Molto curata, ma il jeans e il tacco sono sempre stati il mio outfit preferito.
Un brano che la riporta più di altri agli anni Ottanta…
Penso più ai cantanti che alle canzoni. Ascoltavo Mina, Adriano Celentano, Gianni Morandi. Ascoltavo la musica con i miei genitori, mamma amava Marcella Bella, papà i Pooh. Sono ancora molto legata alla musica di quei tempi…
Ai Novanta…
Direi gli 883, “La regola dell’amico”. Mi ricorda le gite, le uscite con gli amici.
Degli ultimi anni?
Ultimo, il nostro nuovo Claudio Baglioni.
Cosa si dice in famiglia del fatto che il venerdì sera è fuori casa?
Mia figlia, che ha sei anni, mi chiede ogni venerdì se io debba lavorare. Lei non l’ha presa benissimo (sorride). Si informa se il programma sia in diretta o registrato. Le piacerebbe di più quest’ultima possibilità per vederlo insieme sul divano. Il piccoletto, invece, crolla subito e i miei genitori sempre i primi a sostenermi. Questo nonostante agli inizi il mio mestiere li spaventasse un po’, per quanto incerto. Ora sono contenti.
Cos’è per lei l’ironia?
Quella cosa che ti permette di vedere una circostanza o un problema sdrammatizzandolo. Credo che sia un valore aggiunto importante. Avere la battuta pronta mi ha aiutata in tante situazioni, a volte anche a uscire da un imbarazzo o a stemperare una situazione nervosa. L’ironia ti salva la giornata.
Cosa la fa sorridere?
Il piede di mio figlio, piccolo e cicciottello. Ha le dita che non sembrano far parte del piede, ma attaccate con la colla in un secondo momento. Quando lo sveglio, siccome non ha neanche due anni, sembra un muffin caldo. Puntualmente gli tolgo i calzini e mi fa sorridere, è il mio antistress.
Abbiamo parlato di presente e di passato. E il futuro?
Mi piacerebbe essere protagonista di una commedia importante e brillante al cinema e poi condurre un serale in Tv, anche se non fosse Sanremo (ride).
Perché i telespettatori dovrebbero continuare a seguirvi?
Questa è facile, perché ci sono io. Scherzi a parte, perché ci sono io a dire un sacco di corbellerie e poi perché ci sono buona musica e comicità. In questo periodo storico un programma fatto di musica e risate penso sia perfetto.