La luce nella masseria

In onda domenica 7 gennaio in prima serata su Rai 1, il film Tv diretto da Riccardo Donna e Tiziana Aristarco si colloca nell’ambito delle celebrazioni per i settant’anni della televisione e racconta l’arrivo del nuovo medium in una famiglia del Sud Italia. Nel cast Domenico Diele, Aurora Ruffino, Giovanni Limite, Giusy Frallonardo, Carlo De Ruggieri e con Renato Carpentieri

Il 3 gennaio del 1954 la Rai inizia il regolare servizio di trasmissione su tutto il Paese e nel giro di pochi anni la televisione entrerà nelle case degli italiani: nel 1965 gli abbonati saranno oltre 6 milioni. “La luce nella masseria”, film tv in prima visione domenica 7 gennaio in prima serata su Rai 1 – una produzione Èliseo Entertainment in collaborazione con Rai Fiction, prodotto da Luca Barbareschi per la regia di Riccardo Donna e Tiziana Aristarco – si colloca nell’ambito delle celebrazioni per i settanta anni della televisione e racconta l’arrivo del nuovo medium in una famiglia del Sud Italia negli anni ‘60. Più precisamente in una famiglia di Matera, città della Basilicata che una quindicina di anni prima era stata definita da Palmiro Togliatti “vergogna nazionale” per le misere condizioni di vita degli abitanti. Si tratta di una popolazione che per il 95% si sostiene con l’agricoltura e che ha un’emigrazione (verso il nord e verso l’estero) ancora piuttosto significativa. Il racconto si colloca proprio nel momento in cui il progresso, portato anche dalle prime fabbriche, causa lo svuotamento delle campagne. «È una bella storia, educativa e leggera – dice Maria Pia Ammirati, direttore di Rai Fiction – ‘La luce nella masseria’ è una favola luminosa vista attraverso gli occhi di un bambino per celebrare i 70 anni di Rai, azienda che ha fatto la storia tecnologica, culturale e sociale». Anche i Rondinone, la famiglia narrata nella serie, si confrontano con l’avvento della modernità. Sono una famiglia numerosa e unita che, sotto la guida del patriarca Eustachio (Renato Carpentieri), ha sempre fatto fronte comune alle avversità e da decenni lavora la terra e vive dei frutti della propria fatica. Una vita dura, ma che per l’undicenne Pinuccio (Giovanni Limite) è impastata di magia e di sogni, come quello di avere un televisore. L’eroe di Pinuccio è suo zio Vincenzo (Domenico Diele): il più forte, il più simpatico ma anche il più moderno e al passo con i tempi. Essendo anche un bel ragazzo, è conteso da due donne: Giuseppina e Imma (Aurora Ruffino). Un giorno però zio Vincenzo si ammala, la diagnosi è grave: sclerosi a placche. Costretto a smettere di lavorare nei campi, Vincenzo presto si ritrova su una sedia a rotelle. La famiglia, preoccupata dall’avvenire di Vincenzo, per assicurargli una vita normale, gli compra una tabaccheria in città, proprio accanto a un negozio di televisori che diventa meta fissa di Pinuccio. «Siamo nel lontano 1962 – raccontano i registi Riccardo Donna e Tiziana Aristarco – Pinuccio ha nove anni e a modo suo ci racconta la vita della sua grande famiglia rurale, che fa i conti con le amare sorprese della vita e con l’arrivo della modernità. L’avvento della tv diventa un momento epocale nella memoria del bambino. Realizzare questo lavoro è stato per noi tutti una specie di viaggio nel tempo. Abbiamo girato realmente molte scene nelle case originali dei sassi di Matera. Con grande cura abbiamo ricostruito quel mondo che in quegli anni viveva ancora senza acqua corrente, senza servizi igienici e con gli animali dentro casa per scaldarsi». A coprodurre il film Tv sono Rai Fiction e la Eliseo Entertainment di Luca Barbareschi: «La Rai offre migliaia di ore di Servizio Pubblico tenendo compagnia a milioni di persone – afferma il produttore – è l’ultima possibilità di narrazione di questo Paese. ‘La luce nella masseria’ racconta come eravamo innocenti, aperti alle novità, alle tragedie e alle emozioni».

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