Il Collegio 9

Un racconto che commuove

 

Presentato in anteprima a Napoli in occasione della 77^ edizione del Prix Italia, suona la campanella su RaiPlay per i diciotto nuovi allievi della nona edizione del docu reality diventato un vero e proprio cult generazionale. Obiettivo finale: superare l’esame di terza media

 

 

Diciotto nuovi allievi si siederanno tra i banchi di scuola del Convitto Nazionale Mario Pagano di Campobasso, in Molise, per misurarsi con il severo corpo docente e puntare a superare l’esame di terza media. La classe protagonista si troverà catapultata nel 1990: l’anno del crollo definitivo del blocco sovietico, della liberazione di Nelson Mandela, dell’indimenticabile Mondiale di calcio di Italia ‘90, dei walkman sempre accesi e delle cassette registrate a casa. Alla guida del collegio ci sarà ancora l’inimitabile preside Paolo Bosisio mentre dietro la cattedra ritroveremo: Andrea Maggi, prof di italiano e di educazione civica, Maria Rosa Petolicchio docente di matematica e scienze, David. W Callahan di inglese e poi ancora Alessandro Carnevale insegnante di arte e Luca Raina per storia e geografia. Ai docenti storici si aggiungeranno tre nuove professoresse: Giusi Serra per Musica, Lucia Bello per Educazione Fisica e la dottoressa Monica Calcagni, medico chirurgo specialista in ostetricia e ginecologia, che terrà un corso di Educazione Sessuale. A raccontare le avventure dei prossimi collegiali ci sarà Pierluigi Pardo nuova voce narrante della tanto attesa serie.

 

Il RadiocorriereTv ha incontrato Andrea Maggi, prof di italiano e di educazione civica, e Maria Rosa Petolicchio docente di matematica e scienze.

 

Una posizione privilegiati di osservazione per questi ragazzi de Il Collegio. Come vi sentite?

Petolicchio: Non siamo nuovi a questa esperienza, diciamo che, con il tempo, ci abbiamo preso la mano. Accogliere ragazzi nuovi, conoscerli sul momento e iniziare con loro un percorso di relazione e di dialogo educativo è sempre qualcosa di nuovo e stimolante, un’esperienza positiva.

Maggi: È come una caccia al tesoro! I ragazzi arrivano mostrandosi in un modo e poi, man mano che li conosci, scopri volti e sfumature diversi. Questo, secondo me, è l’aspetto più affascinante de Il Collegio.

 

I giovani sono spesso sotto la lente di ingrandimento degli adulti. Come li racconterà questa nuova edizione?

Petolicchio: È bello che i ragazzi de Il Collegio si raccontino in prima persona, portando con sé le loro storie, le loro fragilità, i loro pensieri. È un racconto autentico, che commuove.

Maggi: È vero, è un racconto che ci tocca nel profondo. Ma vorrei anche aggiungere, cara collega, che se i ragazzi riescono ad aprirsi così, un po’ di merito è anche nostro (ride). Non siamo qui per caso!

 

Cosa rappresenta per voi l’esperienza de Il Collegio?

Petolicchio: Come insegnante, mi sono ritrovata quasi per caso, per una fortunata coincidenza, a vivere un’esperienza straordinariamente positiva e arricchente, che mi ha permesso di conoscere un mondo diverso da quello della mia quotidianità. Un mondo che, ogni volta che si riapre la parentesi de Il Collegio, ritrovo con grande piacere. È davvero un momento di vita che mi ha dato tanto. È sempre commovente rivedere le persone che ho conosciuto grazie a questo programma e scoprire cosa c’è dietro lo schermo, dietro la televisione: un universo che non avrei mai immaginato così ricco e autentico.

Maggi: Io, semplicemente, mi diverto. Mi emoziono, anche se cerco di non darlo troppo a vedere. Quando i ragazzi tirano fuori la loro genuinità sanno essere davvero spiazzanti. E poi mi diverto tantissimo con la collega Petolicchio e con il preside Paolo Bosisio. Siamo molto legati, ormai amici.

 

Come sono stati i vostri anni Novanta?

Petolicchio: Il 3 maggio del 1990 sono diventata mamma per la prima volta, un’esperienza che mi ha cambiato la vita. Per me, dunque, quell’anno è davvero speciale.

Maggi: Il 1990 è l’anno di Italia ’90! Come dimenticarlo? Ricordo il mitico Totò Schillaci, che oggi ci guarda da lassù. Sicuramente farà il tifo per noi, perché questa edizione, ambientata proprio nel 1990, è anche un po’ dedicata a lui.