Made in… Arteteca

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Gli Arteteca sono i protagonisti della prima di tre serate speciali dedicate da Rai2 alla comicità made in Sud. Si parte lunedì 2 settembre alle 21.20 con i simpatici coniugi partenopei che portano in scena la loro strampalata quotidianità. Lunedì 9 sul palcoscenico I Ditelo Voi, lunedì 16 Paolo Caiazzo

Reduci dal grande successo di “Made in Sud”, gli Arteteca, I Ditelo Voi e Paolo Caiazzo tornano protagonisti su Rai2 con tre prime serate monografiche. “Made in… Arteteca”, tratto dallo spettacolo teatrale “Cirque du Shatush”, vede il celebre duo comico sul palco con Maurizio Casagrande. Enzo e Monica vestono i panni dei “coniugi Shatush”, i protagonisti del primo appuntamento al buio, le web-star Kevin e Samantha, i due malati di Facebook, i folkloristici neogenitori…

Il 2 settembre vi vedremo in prima serata con “Made in… Arteteca” una bella sorpresa per il pubblico di Rai2…
MONICA Per noi è davvero una grande soddisfazione che arriva dopo un bel po’ di anni di lavoro. Passare dai cinque minuti di “Made in Sud” a una serata totalmente dedicata a noi è una grande gioia.

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Riccardo Iacona

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Cerchiamo soluzioni

Da lunedì 2 settembre su Rai3, dalle 21.45 a mezzanotte, tornano le inchieste della squadra di “PresaDiretta”. Tra le novità del programma condotto da Riccardo Iacona ci sono gli ospiti e il pubblico in studio, per accogliere storie e testimonianze dal vivo, e il nuovo spazio “Futuro Presente”. Argomento della prima puntata è l’inverno demografico italiano

Le grandi questioni al centro del dibattito pubblico così come alcuni temi importanti trascurati dall’agenda politica.”PresaDiretta di Riccardo Iacona torna su Rai3 con nuove inchieste e con l’obiettivo di individuare strategie e soluzioni.

“PresaDiretta” torna in onda con alcune importanti novità…
La nuova edizione prevede una piccola quota di persone che seguono insieme a noi la puntata nello studio, spettatori e portatori di soluzioni. Sentivo un po’ l’esigenza di fare riecheggiare sin da subito la forza dei nostri racconti, senza aspettare i commenti della settimana successiva. Gli interventi da studio serviranno a darci una visione diversa, a disegnare delle vie d’uscita che magari sono lontane dal dibattito pubblico ma che possono fornire una soluzione, da un punto di vista tecnico, scientifico, sociale, economico. Talvolta si ritiene che certi nostri problemi siano talmente più grandi di quelli del resto dell’Europa che si debbano affrontare solo con cure radicali. Non è vero. C’è un buon amministrare, un buon pensare, buone pratiche che “PresaDiretta” esalta da parecchie stagioni. Il nostro non è un talk, non ci sono persone che vengono per commentare i pezzi, che non hanno bisogno di commenti, ma ospiti che prendono la palla per rilanciarla più in alto possibile. Sono persone che chiamate dal racconto filmato possono farci fare un passo un po’ più avanti.

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Alessandro Greco

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Vi racconto la bellezza italiana

Venerdì 6 settembre gli italiani incoroneranno Miss Italia 2019 in diretta in prima serata su Rai1. Alessandro Greco, con la partecipazione di Tosca D’Aquino, accompagnerà le ottanta finaliste
alla conquista dell’ambita corona, consegnata alla vincitrice da Carlotta Maggiorana, Miss Italia 2018. Il pubblico potrà votare la Miss preferita attraverso il televoto. «Condurre ‘Miss Italia’ equivale a una convocazione in Nazionale, – confida Greco al nostro giornale – non vedo l’ora di fare esplodere tutta l’energia che c’è in me»

Come si appresta a vivere questo importante appuntamento?
Con impegno, dedizione, entusiasmo. Sono parole che indicano anche un forte senso di gratitudine nei confronti di chi mi ha assegnato questo compito, se vogliamo usare un paragone scolastico, un compito che voglio svolgere con il migliore risultato possibile, con il voto migliore. Ringrazio l’Amministratore Delegato della Rai Fabrizio Salini, il direttore di Rai1 Teresa De Santis, l’organizzazione di “Miss Italia”. Non vedo l’ora di fare esplodere tutta l’energia che c’è in me.

Cosa ha provato quando ha saputo che avrebbe condotto “Miss Italia”?
Mi ha fatto piacere come persona e come professionista. È stata come una convocazione in Nazionale (sorride, ndr), per un conduttore è una chiamata di primaria importanza.

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Valeria Graci

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Mio figlio, l’uomo della mia vita

Protagonista dei pomeriggi estivi di Rai1 con “Io e Te”, insieme a Sandra Milo e al padrone di casa Pierluigi Diaco, Valeria Graci si racconta al RadiocorriereTv: «Mi sono ritrovata in questo viaggio in maniera del tutto inaspettata. Con Pierluigi è stato tutto molto jazz, guardandoci negli occhi ci siamo detti: io mi fido di te». E parla del figlio di otto anni e mezzo: «Il suo sorriso mi rimette in sesto»

“Io e Te” è un programma che indaga e racconta i sentimenti, le emozioni, puoi tracciare un bilancio delle prime settimane di trasmissione?
Sono volate, ci sono stati ospiti pazzeschi, gli ascolti stanno premiando il programma. Io mi sono ritrovata in questo viaggio in maniera del tutto inaspettata, non era previsto che ci fossi e se ci sono lo devo soltanto a Pigi, come lo chiamo io, che non è mio figlio, a cui devo altre cose, ma a Pierluigi Diaco, che mi ha fortemente voluta.

Che cosa le ha fatto dire di sì a Diaco?
C’è un trascorso, ci conosciamo almeno da un paio d’anni, perché lavoriamo per la stessa radio. Siamo stati dirimpettai per tanti mesi e lui mi ha sempre detto, in tempi non sospetti, che se avesse avuto l’occasione di tornare in televisione, o di lavorare a un programma, mi avrebbe voluta al suo fianco. A metà maggio mi ha chiamata. È stato veramente un fulmine a ciel sereno.

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Valerio Cataldi

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Sulle rotte dei Narcos

Dall’America Latina all’Italia passando per l’Albania. “Narcotica”, programma di Valerio Cataldi, scritto con la collaborazione di Raffaella Pusceddu, è un viaggio in cinque puntate, il mercoledì in seconda serata su Rai3, in un mondo violento e senza regole, che parte dai campi di coca del Centro e Sud America, dalla guerriglia, dallo sfruttamento del lavoro di migliaia di bambini, per giungere alle piazze dello spaccio di casa nostra

Cataldi, come nasce “Narcotica”?
Il progetto ha preso il via da un mio viaggio fatto lo scorso anno in Sud America, in Colombia, dove ho incontrato varie persone per raccontare il mondo del narcotraffico. Tornato da quell’esperienza ho pensato di scrivere un progetto, l’ho proposto a Giuseppina Paterniti, che è stata entusiasta. Quindi abbiamo coinvolto Rai3, altrettanto entusiasta. Abbiamo messo in moto una redazione e una troupe, con cui siamo stati un mese in Sud America, due settimane in Albania, diverso tempo in Calabria, con le inchieste dei magistrati italiani, con l’attività del colonnello del R.O.S. dei
Carabinieri Massimiliano D’Angelantonio, che lavora a stretto contatto con Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro. Con loro abbiamo scritto una sorta di sceneggiatura che ci ha condotto nei vari posti. Andando in Sud America, soprattutto in Messico, la sceneggiatura è stata stravolta, con episodi accaduti in corsa.

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Alessandra De Stefano

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Insieme al Giro d’Italia è uno degli appuntamenti più attesi e amati dagli
appassionati di ciclismo internazionale, tra i fiori all’occhiello della programmazione sportiva della Rai. Alessandra De Stefano, vicedirettore di Rai Sport e per venti anni inviata sulle strade francesi al seguito della carovana gialla, ci racconta il Tour de France: «Per tre settimane la Francia si mostra al mondo. Il nostro racconto, in televisione come sul web e sui social, va oltre l’evento sportivo. Parliamo di luoghi, tradizioni, di campioni dimenticati e indimenticabili»

Il grande ciclismo è ancora una volta protagonista sulla Rai, come state raccontando il Tour de France?
La Rai porta il Tour nelle case degli italiani con le dirette quotidiane, con i social, con la telecronaca, che è la materia principale del racconto, perché
inevitabilmente chi ama questo evento si collega alle 14 e vuole vedere tutta la tappa. E poi c’è una trasmissione successiva alla diretta, che si chiama “Tour Replay”, quindi abbiamo “Tour di sera”. Sul web realizziamo rubriche ad hoc con dei contributi che non si trovano in televisione. Quest’ultimo è un racconto parallelo, per scoprire il Tour sotto un’altra angolazione. Francesco Pancani si occupa della classifica quotidiana, di chi ha corso bene e chi ha corso male, Marco Saligari ci fa il punto tecnico, abbiamo la moviola di Stefano Garzelli, poi gli splendidi racconti di Roberto Carulli, che sono a metà tra la strada e la corsa. Nel ciclismo viaggiano insieme. Infine, ne “La febbre gialla”, una rubrica per gli appassionati di ciclismo, racconto gli eroi dimenticati e gli indimenticabili.

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Techetechetè Superstar

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Grazie a “Techetechetè Superstar”, tornano “le stelle del sabato sera” su Rai1. Era il 1974 quando Mina e Raffella Carrà riscossero un enorme successo grazie alla conduzione congiunta di “Milleluci”, un varietà di otto puntate trasmesso il sabato in prima serata, che celebrava i diversi generi dello spettacolo. Le due erano anche protagoniste delle sigle del programma: Raffaella Carrà cantava quella di apertura, “Din don dan”, e Mina quella di chiusura, “Non gioco più”. Una strana coppia, nel doppio ruolo di protagoniste e showgirl, che ha regalato al pubblico uno degli spettacoli più belli della televisione italiana. Con la loro grande professionalità, la loro versatilità, la loro presenza scenica hanno segnato una tappa fondamentale del servizio pubblico.

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Andrea Camilleri

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Buon viaggio Maestro…

«Non voglio morire male, non voglio avere il pessimismo, voglio morire con la speranza che i miei figli, i miei nipoti, i miei pronipoti vivano in un mondo di pace. Bisogna che i giovani si ribellino. Non disilludetemi»

Parole pronunciate da Andrea Camilleri ospite della trasmissione di Fabio Fazio, quando, in realtà, dalla morte era lontano. Lui che, a 93 anni, si stava preparando per recitare alle Terme di Caracalla, il 15 luglio, in uno spettacolo che racconta la sua Autodifesa di Caino. Lui che aveva in cantiere nuove idee per nuovi libri, compreso un altro episodio di Montalbano. Il Maestro non c’è più. Una vita lunga e intensa la sua. Nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, ha più volte ricordato la sua infanzia “senza limiti” e non ha negato la “dignitosa miseria” che ha caratterizzato i suoi primi anni di vita. Ribelle e insofferente alla disciplina, è stato regista, autore, sceneggiatore sia per la televisione, sia per il teatro e docente all’Accademia nazionale d’arte drammatica. Ma soprattutto è stato uno degli scrittori più amati e più prolifici dell’Italia contemporanea. Sono stati la nonna materna e il padre a trasmettergli la passione per la lettura, che si è poi trasformata in una creatività che è andata via via crescendo, fino a fare di Camilleri l’autore più venduto degli ultimi vent’anni. Se il debutto nella narrativa è nel 1978 con “Il corso delle cose”, la grande notorietà arriva tra il 1992 e il 1994 con i libri “La stagione della caccia” e “La forma dell’acqua”, il primo romanzo in cui appare Montalbano.

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Cose Nostre 2019

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SCELGO LA LIBERTA’

Su Rai1 è tornato “Cose nostre”, il programma ideato e condotto da Emilia Brandi che racconta storie di persone che hanno detto no alla violenza delle mafie. Da giovedì scorso, in seconda serata, la quarta stagione incentrata sulla figura femminile. «Un programma come ‘Cose nostre’ fa capire realmente cosa sono la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra e dimostra come le donne che vogliano dare ai figli un futuro diverso e migliore scappino dai contesti mafiosi», dice Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale Antimafia. Per il direttore dell’ammiraglia Rai, Teresa De Santis “Cose nostre” «è un punto fermo importante, fa parte di una linea costitutiva e di ricerca di Rai1 come servizio pubblico che voglio ampliare. È un lavoro curato da una donna e realizzato tutto internamente alla Rai»

Donne prigioniere di contesti criminali e poi capaci di uscirne, donne che trovano il coraggio di scegliere un futuro diverso per i propri figli e per loro stesse. Sono le protagoniste della quarta serie di “Cose nostre”, il programma ideato e condotto dalla giornalista Emilia Brandi e diretto da Raffaele Maiolino, in onda il giovedì in seconda serata su Rai1. «Nella quarta stagione c’è una forte centralità delle figure femminili – afferma il direttore di Rai1 Teresa De Santis – che hanno un ruolo importante, a volte in positivo e altre in negativo. Il pubblico di riferimento principale di Rai1 è quello femminile a cui raccontiamo la complessità dell’esistenza»

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Gianni Morandi

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Techetetè racconta l’eterno ragazzo della canzone italiana

Un sabato nel segno di Gianni Morandi. Il 13 luglio Rai1 dedica al cantante bolognese, interprete di mille successi del pop, un’intera serata. Alle 20.35 la monografia di “Techetechetè Superstar” curata da Francesco Valitutti, alle 22.30 il film “Chimera” interpretato da un giovanissimo Morandi e dall’allora moglie Laura Efrikian

Un viaggio attraverso una carriera straordinaria, un racconto che il cantante nato a Monghidoro, sull’appennino bolognese, dedica idealmente al figlio Pietro. Ininterrottamente sulle scene dagli anni Sessanta a oggi, Gianni Morandi è il protagonista di “Techetechetè Superstar”, in onda sabato 13 luglio in prima serata su Rai1. L’esordio nel mondo della musica, i primi successi, le canzoni più amate, i film, gli spettacoli televisivi, ma anche tanti momenti meno conosciuti, come il concerto al Madison Square Garden di New York del 1976, quindi l’incontro con Cassius Clay e quello con lo statunitense George McCrae, col quale canta “Rock your baby”…

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