Zerocalcare

Il successo di Zerocalcare

E’ uno dei fumettisti italiani contemporanei di maggior successo, capace di declinare le sue vignette su media diversi, spaziando tra giornali, web e persino audiolibri. Vanta inoltre ottimi risultati per la sua proposta di cartoni animati e serie tv. Sotto lo pseudonimo c’è Michele Rech, che si racconta al Radiocorrieretv

Sta diventando il punto di riferimento per una generazione. Cosa ne pensa?

Non credo di essere un modello per le nuove generazioni che hanno la possibilità di scegliere tra una vastissima offerta di fumetti, soprattutto, con linguaggi e stili diversi.

Pensando al futuro, si vede sempre fumettista o pensa di cambiare genere?

Penso che il mio futuro sia sempre il mondo del fumetto.

Partecipa a diversi Festival, ultimo Cartoons On The Bay a Pescara. Come vive queste esperienze?

Ci ho messo un po’ di anni ad abituarmi ai Festival di fumetti, per me questo è un mondo ancora nuovo, nel quale mi sento un po’ un “abusivo”. Sono comunque molto contento.

Che sensazione ha provato nel ricevere il premio Sergio Bonelli?

Questo premio unisce il mondo del fumetto e quello dell’animazione dal quale provengo. Per me “Strappare lungo i bordi” era davvero una super scommessa, qualcosa di “strano” anche formalmente, un solo doppiatore che fa tutte le voci… non avevo idea di come sarebbe stata accolta. Il fatto che sia stata così apprezzata ovviamente mi rende felice e premia il lavoro delle tante persone coinvolte. È un premio di tutti.

Il fumetto che si anima in una serie televisiva, che tipologia di lavoro diventa?

Per quanto riguarda il mio lavoro, la parte cioè più artistica, l’aspetto più figo è la presenza della musica, il fatto di poter controllare completamente l’esperienza dello spettatore creando un’atmosfera. Questo mi ha spinto a realizzare i cartoni oltre ai fumetti. Da addetto ai lavori le differenze però sono davvero tante, per prima cosa nella creazione di un fumetto non devo rendere conto a nessuno, ho i miei tempi. Una produzione che coinvolge centinaia di persone significa incastrare le agende di tutti, tenere conto delle professionalità coinvolte. All’inizio è stata per me un’esperienza terribile, adesso ho cominciato a coglierne i lati positivi.

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