Walter e Rossana… sul tetto del mondo
DOCUFICTION
Domenica 12 settembre in prima serata, Rai1 racconta l’incontro tra Bonatti, mito della montagna, e la Podestà, diva del cinema, a dieci anni dalla scomparsa del più grande alpinista di tutti i tempi. Due vite straordinarie, vicende che si intrecciano, emozioni che si fondono. A vestire i loro panni sullo schermo, Alessio Boni e Nicole Grimaudo. Il RadiocorriereTv ha incontrato i protagonisti e il regista Stefano Vicario, figlio dell’attrice
Le grandi imprese dello scalatore Walter Bonatti sullo sfondo della sua intensa storia d’amore con Rossana Podestà: nella docufiction prodotta da Stand By Me in collaborazione con Rai Fiction, Rossana è coprotagonista, una donna intelligente, spiritosa e sensibile che assicura a Walter la solidità interiore di cui ha bisogno per ritrovare il suo equilibrio e far pace coi propri demoni. Nel decennale della sua scomparsa, la straordinaria vicenda di Walter Bonatti e la sua grande storia d’amore con Rossana Podestà rivivono domenica 12 settembre in prima visione assoluta da Rai1. Dietro la macchina da presa Stefano Vicario, figlio dell’attrice e testimone di quell’unione. La narrazione filmica prende il via dal primo incontro tra Walter e Rossana, siamo nel 1981. Nei panni dei protagonisti Alessio Boni e Nicole Grimaudo. I due si conoscono in seguito a una frase detta con ironia dalla Podestà durante un’intervista: se mai fosse dovuta scappare su un’isola deserta, lo avrebbe fatto con Bonatti! Lui legge l’articolo e la chiama per incontrarla, salvo perdersi nel centro di Roma il giorno dell’appuntamento. Si amano alla follia, imparano ad accettare pregi e difetti reciproci. “Un rapporto tra due caratteri forti che si completano a vicenda – afferma Nicole Grimaudo – Walter trova in Rossana una persona di cui fidarsi ciecamente, che lo sa rassicurare; lei vede in lui l’uomo capace di ridarle fiducia e di allontanarla dal glamour cinematografico che non aveva mai veramente amato”. Al tempo stesso, prosegue l’attrice, “Rossana dice a Walter che non esistono solo le montagne, ma che ci sono anche il mondo delle persone normali, la famiglia, i bambini le tavolate. Lei ha saputo domarlo, lui le ha regalato la felicità dell’amore totale, l’ha fatta viaggiare, hanno scoperto insieme cose che nessun tappeto rosso le avrebbe mai regalato: la libertà di essere se stessa”. Il Re delle Alpi, intanto, non smette mai di battersi affinché la sua versione dei fatti su quanto accaduto nel corso della storica spedizione del 1954 sul K2 venga riconosciuta. Bonatti contesta la relazione ufficiale e le accuse del compagno di scalata, secondo le quali sarebbe stato colpevole di comportamenti scorretti, a partire da un utilizzo sconsiderato delle bombole di ossigeno.