Vittoria Puccini

Il riscatto di Maria

«È una donna profondamente indipendente, inizialmente dura e spregiudicata, abituata a contare solo sulle proprie forze» racconta la protagonista della serie “Belcanto”, in onda su Rai 1 da lunedì 24 febbraio. Una storia di riscatto e di desiderio di libertà

Un nuovo progetto in costume…

Amo i film e le serie in costume, sia come attrice che come spettatrice. Hanno la capacità di farti sognare e di trasportarti in epoche lontane dalla nostra quotidianità. “Belcanto” mi ha conquistata fin da subito, la sua sceneggiatura ricca di colpi di scena e di emozioni, lo rende un racconto coinvolgente, che non può lasciare il pubblico indifferente.

Chi è Maria?

È una donna profondamente indipendente, inizialmente dura e spregiudicata, abituata a contare solo sulle proprie forze. Per lei, Milano rappresenta una possibilità di riscatto, un’opportunità di rinascita per sé e per le sue due figlie, dopo essere fuggita da Napoli, da un marito violento e da una condizione di miseria. Maria è convinta che Antonia, la figlia maggiore, possieda un talento straordinario per la musica e che possa diventare una celebre cantante lirica. Ripone in lei tutte le sue speranze, vedendo nel suo successo la chiave per garantire alla famiglia la serenità che merita. Tuttavia, questo la porta a trascurare la secondogenita, con la quale il rapporto è più conflittuale e tormentato.

A chi si è ispirata per costruire il suo personaggio?

Durante la lettura iniziale del testo, mi è venuta subito in mente la figura del padre del tennista André Agassi, uno di quei genitori che proiettano sui figli i sogni e le ambizioni che loro stessi non sono riusciti a realizzare. Questo meccanismo di trasferimento delle proprie frustrazioni è uno dei temi che emerge dalla serie.

Una donna e la sua “fame” di vita. In che modo farà sentire la sua voce?

Il passato di Maria è segnato dalla sofferenza e dalle ferite inflitte dagli uomini che l’hanno profondamente segnata, quasi annientata. Un tema purtroppo ancora attuale. Con il tempo, Maria ha costruito una corazza di durezza, decidendo di non fidarsi più di nessuno e di contare solo su sé stessa. I traumi subiti l’hanno resa diffidente verso l’amore e incapace di abbandonarsi ai sentimenti. Tuttavia, l’incontro con Domenico (interpretato da Carmine Recano) e il complesso rapporto con le sue figlie diventeranno la chiave per scalfire questa corazza. Attraverso di loro, Maria inizierà un percorso di guarigione che la porterà, poco alla volta, a svelare il segreto che custodisce e che spiega la sua durezza. La sua rinascita comincerà proprio quando troverà il coraggio di vivere la sua vita senza più paura.

Un racconto corale al femminile. Cosa ci dicono le donne di Belcanto?

Oltre al tema del riscatto personale, “Belcanto” invita a riflettere su cosa si è disposti a fare per raggiungere i propri obiettivi o il successo, e soprattutto su quanto valga la pena inseguire la fama a tutti i costi. La serie sottolinea come, in qualunque ambito artistico, il talento non basti: servono impegno, dedizione e sacrificio. Cercare scorciatoie può sembrare allettante, ma una carriera priva di fondamenta solide è destinata a crollare. Il messaggio è chiaro: è la passione, e non la semplice ricerca di fama o ricchezza, che deve guidare ogni percorso professionale.

Si parla spesso di emancipazione femminile, ma come possono emanciparsi gli uomini attraverso l’esempio di una donna come Maria?

Attraverso la figura di Domenico, la serie esplora un modello maschile diverso, capace di mostrare la propria fragilità senza timore. Un aspetto di grande modernità, soprattutto considerando che la storia è ambientata nell’Ottocento. Domenico non giudica, ma accoglie e ascolta, e proprio questo atteggiamento permette a Maria di fidarsi e di aprire il suo cuore.

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