Vittoria Puccini

Sempre fedele a me stessa, come Arianna

Al RadiocorriereTv la protagonista de “La Fuggitiva”, il lunedì in prima serata su Rai1, parla del suo personaggio «una donna accusata dell’omicidio del marito che vuole dimostrare al figlio e alla giustizia la propria innocenza» e del ruolo di arte e spettacolo duramente colpiti dal Covid: «sono fondamentali nella crescita di una società»

foto-di-Mauro-Sostini

Un action thriller al femminile, chi è Arianna, la sua “fuggitiva”?

Arianna è una donna che ha alle spalle un passato misterioso, che ha tenuto nascosto, che nessuno conosce. È un passato anche molto doloroso, da bambina insieme ai suoi genitori è rimasta vittima di una rapina in casa, nella quale la madre e il padre hanno perso la vita. Il giardiniere, inizialmente complice dei rapinatori, visti i risvolti drammatici della vicenda, salva la bambina portandola via con sé nel suo paese, in Bosnia, dove però esplode la guerra. Arianna, adolescente, si trova a vivere il conflitto. Il suo salvatore-carceriere, involontariamente responsabile della morte dei genitori, le insegna a difendersi, a combattere per sopravvivere in quella drammatica situazione di guerra. Tornata in Italia, adottata dal miglior amico del padre, si ricostruisce una vita tacendo il suo passato. Si innamora, ha un figlio, una vita serena, fino a quando il marito viene ucciso e lei viene accusata della sua morte.

Un omicidio in circostanze misteriose, Arianna deve fuggire per potere dimostrare la verità, la sua innocenza…

Arianna fugge anche per dimostrarlo al figlio, non può accettare di finire in carcere e di non potere più vedere il suo bambino. La storia è di fantasia, ma il personaggio di Arianna è assolutamente attuale. Lei è una madre ferita, una donna che porta dentro di sé un trauma e che decide di lottare contro l’ingiustizia, contro la prepotenza di poteri forti che vorrebbero metterla a tacere. La sua è una lotta contro chi vorrebbe vederla scendere a compromessi.

La sua Arianna mette tutto in gioco in nome della verità. Quanto conta la verità nella sua vita?

Mi riconosco in questo aspetto del personaggio, ho sempre cercato di condurre la mia vita, sia in ambito professionale che umano, con grande onestà, innanzitutto nei confronti di me stessa, perché è sempre con te stesso che devi fare i conti. Scendere a compromessi significa che poi, magari, non riesci più a guardarti allo specchio, a riconoscerti. La cosa più importante è essere fedeli a se stessi, senza mai tradirsi.

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