Vi porto alla scoperta del mare più bello
BEPPE CONVERTINI
“Azzurro, storie di mare”, da domenica 24 luglio alle 9.30 su Rai 1. Un viaggio in otto puntate per comprendere i delicati meccanismi del più grande serbatoio di biodiversità del Pianeta. «La nostra parola d’ordine è tutela» afferma il conduttore pugliese, che confida: «Il mondo marino mi dà un senso di libertà assoluta, una carica straordinaria»
Che viaggio sarà quello che proporrete al pubblico di Rai 1 a partire da domenica 24 luglio?
Un viaggio nelle bellezze, nelle eccellenze del nostro mare. Dal Sud a Nord, dalla Puglia alla Sardegna passando per le coste della Campania, della Sicilia, della Toscana, della Liguria, attraverso l’ambiente e le tradizioni, ma anche i mestieri antichi e le processioni legati al mare, e poi la gastronomia, il racconto della fauna e della flora marine, di un ecosistema straordinario. La nostra parola d’ordine è tutela del mare.
L’ambiente marino ma anche le persone che vi dedicano la vita…
Racconteremo l’uomo del faro e il tonnarotto, conosceremo il maestro d’ascia e il cordaio. Storie di grandi donne e grandi uomini che hanno trascorso la loro vita a contatto con il mare. A emergere sono i sacrifici di una vita, la passione, il cuore.
Uno sguardo rivolto anche alla storia, all’arte, alle tradizioni…
Certamente, a Pozzuoli, ad esempio, andremo a esplorare la Baia sommersa, a Napoli rievocheremo la Tammurriata nera con un gruppo di musicisti e di danzatori, avremo poi grandi personaggi che ci racconteranno il loro rapporto con il mare, incontreremo Michele Placido e Massimiliano Gallo, Peppino Di Capri e Maurizio De Giovanni, Drusilla Foer e i Tazenda. Andremo a Procida, Capitale italiana della Cultura, e a Ischia, l’isola verde. In Puglia racconteremo anche Polignano e San Vito, ci immergeremo nel porto antico romano di Egnazia.
Che cosa le stanno insegnando le persone che incontra in questo viaggio?
L’importanza dei valori, del rispetto, della pazienza. Caratteristiche che accomunano gli agricoltori che ho conosciuto nel corso degli anni a “Linea Verde” agli uomini di mare. E poi l’autenticità, la generosità e l’ospitalità della provincia. La vita è fatta da tante piccole cose, da piccoli gesti che hanno un valore straordinario.
Che ruolo ha avuto e ha il mare nella sua vita?
Sono nato a Martinafranca nella valle d’Itria, nell’entroterra, ma ho sempre amato profondamente il mare, che ho frequentato di più una volta cresciuto. D’estate, da bambino, andavo in campagna ad aiutare i nonni ad arare la terra, a fare la vendemmia, le conserve. Una volta cresciuto, lavoravo d’estate per mantenermi agli studi e così potevo andare al mare raramente, quando capitava ci andavo con gli amici in pullman, ed era un sogno. Andavamo a San Velletri, a Torre Canne, località oggi molto conosciute, ma che un tempo erano villaggi di pescatori.
E oggi?
Il mare è per me elemento vitale, mi dà un senso di libertà assoluta, una carica straordinaria.
La spiaggia in cui le piace rifugiarsi…
Porto sempre la famiglia, mia madre, sorelle, nipoti, alle Cale d’Otranto. C’è un mare incredibilmente limpido con un panorama straordinario, un paradiso che viene definito le Maldive del Salento per la bellezza dell’acqua e del paesaggio, e questo a due passi da Lecce, capitale del Barocco. In quelle zone, insieme a Torre Canne e San Velletri, respiro profumo di casa.
Il mare è bellezza ma anche sapori…
Penso ai ricci mangiati, appena pescati, con il pane sulla barca, ma anche a un piatto tipico delle mie parti, riso cozze e patate…
Il mare è risorsa, come comunicarne il valore al pubblico televisivo?
Ad aiutarci, in trasmissione, è la collaborazione con il CNR e con l’Arma dei Carabinieri (Tutela forestale). Si parte dalle piccole azioni che possiamo attuare nella nostra vita, perché al mare dobbiamo rispetto. Dobbiamo tutelarlo dai rifiuti, a partire dalla plastica, da ogni forma di inquinamento. Il mare è di tutti, va rispettato, amato, servono regole e sanzioni severe.