Vi aspetto sul palco più bello d’Italia

#SANREMO2023

Direttore artistico e conduttore del Festival, Amadeus è pronto a dare il via alla gara: «Sono 28 canzoni che trovo bellissime, ognuna è diversa dall’altra, ognuna ha la propria personalità». E sul compagno di viaggio Morandi: «È una colonna non solo della musica, ma di tutto lo spettacolo»

Non c’è tre senza quattro. Insomma, di corsa verso l’Ariston… come sta andando questa cavalcata?

Non vedo l’ora di cominciare questa quarta avventura. Ogni Festival è a sé, ogni Sanremo ha la sua storia, i suoi protagonisti, i suoi interpreti, le sue canzoni. Devo dire che alla vigilia di questo evento c’è sempre una grande curiosità. La prima è quella di far ascoltare i brani al pubblico.

Partiamo dai 28 big in gara, c’è un fil rouge che lega gli artisti al Festival?

Forse i sentimenti: sono canzoni che trovo bellissime, ognuna è diversa dall’altra, ognuna ha la propria personalità. Ci sono diversi stili musicali, ma tutti i brani parlano d’amore, di sofferenza o di speranza, con testi molto belli. Ecco cosa lega questi 28 pezzi in gara: tanto amore.

Se un tempo la gara faceva paura oggi Sanremo è un palco desiderato anche dai più grandi. Cosa è cambiato?

Sanremo è cambiato e lo hanno capito anche gli artisti. Devo dire che i cantanti hanno accolto con gioia i miei inviti, ovviamente avendo un pezzo forte e un progetto discografico. Al Festival è importate esserci, certo, ci si rimette in gioco perché ci sono una gara e un vincitore. Ma ripeto, bisogna esserci per far ascoltare il proprio brano sul palco più importante della musica italiana, sul faro più potente che possa esserci per illuminare la canzone e l’interpretazione.

Il lavoro, le polemiche, i tanti nodi da sciogliere prima di arrivare alla diretta. Cosa la ripaga di questa fatica?

Sono abituato alle polemiche che fanno parte storicamente del Festival che rappresenta il nostro Paese. Il Festival permette a tutti, anche a chi fino a quel momento non ha avuto la possibilità di parlare, di avere una certa visibilità commentando la rassegna. Come è giusto che sia, tutti possono parlare o criticare Sanremo. Personalmente la vivo con serenità, lasciandomi scivolare tutto addosso, perché sono consapevole di quanto fatto insieme al mio gruppo di lavoro. Le polemiche lasciano il tempo che trovano, dico sempre che si spegneranno non appena inizia il Festival, che ha una potenza tale di fermare le chiacchiere per dare spazio alla musica che avvicina tutti.

Si guardi per un istante allo specchio e pensi a un complimento da dedicare a se stesso…

Di solito non sono uno che si guarda molto allo specchio e tendo a non farmi mai troppi complimenti. La soddisfazione arriva quando vedi canzoni che durano nei mesi, o addirittura negli anni, in radio. Altra bella soddisfazione è data dagli oltre 60 dischi d’oro che si sono aggiudicati i cantanti che si sono esibiti all’Ariston. Forse l’unico complimento che mi farei è quello di avere scelto bene le canzoni in gara, probabilmente anni e anni di lavoro in radio sono serviti a qualcosa.

Con lei sul palco una colonna della canzone e anche un ex conduttore del Festival, Gianni Morandi…

È un grande onore condividere il palco di Sanremo con Morandi. Lui è una colonna non solo della musica, ma di tutto lo spettacolo: è attore, conduttore, cantante. Gianni è una vera star, ma di grande umiltà e gentilezza. Stando al suo fianco durante una pausa caffè o una passeggiata, ti rendi conto perché è tanto amato dalla gente. E lui questo amore se lo merita tutto. È anche una persona divertentissima. Ripeto, sono onorato di stare al suo fianco”.

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