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EMMA D’AQUINO

Da sabato 10 settembre alle 15.15 condurrà “Ribelli”, ritratti di personaggi che con le loro scelte hanno rotto schemi precostituiti. Dal 20 ottobre sarà invece alla guida, in prima serata, di “Amore criminale”, programma cult della rete

foto di Eleonora Ferretti

Emma, come sarà “Ribelli”?

In quattro appuntamenti racconteremo altrettanti personaggi, uno a puntata, che a loro modo hanno scardinato il sistema in cui vivevano e che per questo abbiamo soprannominato ribelli. Sono Papa Albino Luciani, Pietro Mennea, Tommaso Buscetta e Oriana Fallaci. Ci saranno interviste in cui si parlerà del personaggio, i miei interventi, ricostruzioni che ci aiuteranno a raccontarli.

Ritratti di personaggi molto distanti tra loro…

Sto lavorando con entusiasmo insieme alla regista Roberta Bernabei e al collega del Tg3 Roberto Balducci. L’idea è quella di raccontare personaggi che hanno segnato con la loro vita dei cambiamenti. Papa Luciani, morto troppo presto, lo ha fatto nel Vaticano. Buscetta, che non è certamente un eroe, con le sue dichiarazioni ha permesso a Falcone, al pool antimafia, di scardinare e di conoscere per la prima volta l’organigramma mafioso. Oriana Fallaci si ribellò al sistema che voleva la giornalista soltanto dedita al racconto di moda, di gossip, dicendo basta e disegnandosi il proprio destino. Mennea fu invece ribelle anche contro il suo stesso corpo. Non aveva un fisico adatto a quel tipo di sport, tanto è che erano tutti sorpresi. Correva con atleti di colore che pensavano che non avrebbe mai avuto la capacità e la possibilità di vincere. Di questi personaggi vogliamo raccontare il momento della loro vita in cui hanno detto “adesso si cambia”. Il momento di ribellione a ciò che era scritto per loro.

Era più difficile essere ribelli un tempo o è più difficile esserlo oggi?

Se per ribelle non intendiamo la persona che per definizione dice no all’autorità, ma che sperimenta qualcosa di nuovo, conoscendo i propri limiti e le proprie possibilità per realizzare un obiettivo, era difficile allora come oggi. Ribellarsi a degli schemi è complesso, c’è un prezzo da pagare. Non credo sia un problema di epoche, devi avere coraggio, capacità e forza.

Continua a leggere sul Radiocorriere Tv N.35 a pag.24