Valentina Bisti
Nei fatti e nel cuore
La giornalista del Tg1, conduttrice di “Uno Mattina” su Rai1, presenta al RadiocorriereTv “Tutti i colori dell’Italia che vale”, edito da Rai Libri in vendita da giovedì 4 giugno. “Sono le storie di un Paese che guarda avanti e che vale la pena raccontare – afferma – In momenti di difficoltà, la speranza si accende anche nelle persone che non l’hanno mai avuta”
Hai deciso di raccontare la nostra Italia attraverso la voce e le vicende di alcuni personaggi, perché proprio loro, perché le loro storie?
Volevo dare il senso di un mosaico che comprendesse gli italiani, ognuno nel proprio campo, storie che potessero raccontare il bello e il buono che c’è nel nostro Paese. Ho cercato di prendere persone più o meno conosciute, che avessero un racconto completamente diverso l’una dall’altra, ma che fossero unite da un filo conduttore: l’entusiasmo, la speranza, il non buttarsi giù di fronte alle avversità della vita, il trovare sempre uno stimolo e la forza per fare meglio.
Tutto nasce a “Uno Mattina”…
L’idea di portare sulla carta le storie di persone che per tutti noi sono veri e propri esempi è nata facendo la rubrica “L’Italia che vale” all’interno del programma. Sin dalle prime interviste ho ricevuto stimoli ed energia positivi da parte di chi ha affrontato momenti davvero forti, difficili, negativi e li ha superati a testa alta. Loro ci mostrano che nulla è impossibile, anche nel momento in cui sei caduto e pensi di non poterti rialzare. Abbiamo visto il giovane nuotatore Manuel Bortuzzo, sulla sedia a rotelle, con il sorriso, con la voglia di andare avanti, di lottare. Così come i genitori dei ragazzi morti nella Grenfell Tower a Londra, oggi impegnati nella raccolta di fondi per aiutare giovani a realizzare i loro progetti di studio all’estero. Penso anche a Daniela Rambaldi, figlia del creatore di “E.T.”, Carlo, una donna in gamba, che porta ai giovani d’oggi, abituati alla realtà virtuale del cinema, l’esperienza di uno dei più grandi artigiani del grande schermo. Volevo raccontare i colori del nostro Paese.
C’è un colore predominante nell’Italia di oggi?
Il verde, il colore della speranza. Abbiamo fatto tanti sacrifici, ci siamo messi in gioco, abbiamo imparato a convivere con un virus che non conosciamo ancora del tutto. La speranza è che quanto fatto ci porti a vivere in un mondo migliore, o a scoprire dei valori nuovi. Ci fanno ben sperare le parole di Eugenia Carfora, la preside di ferro di Caivano, che ogni giorno va a prendere per strada i bambini per portarli a scuola. L’avevo intervistata prima del lockdown, ma ho voluto chiamarla per chiederle come andassero le cose adesso, con la scuola chiusa, e mi ha raccontato come i ragazzi, anche quelli più difficili, abbiano dimostrato di volere dare una mano alla società, portando ad esempio la spesa a casa a chi ne aveva bisogno. In momenti di difficoltà, la speranza si accende anche nelle persone che non l’hanno mai avuta e che si rimettono in gioco.
“Tutti i colori dell’Italia che vale” racconta storie di vita difficili, talvolta drammatiche. Dove si trova, dopo tanto dolore, la forza necessaria per guardare il mondo con fiducia?
Da molti dei racconti ho capito quanto sia importante la presenza di una famiglia. I miei intervistati sono persone che negli affetti hanno trovato grande sostegno. E poi c’è il carattere, la determinazione a non arrendersi. Lucia Annibali mi ha detto di avere iniziato a pensare a se stessa. Sono persone normali, le loro storie potrebbero essere quelle di ognuno di noi. Ad accomunare questi personaggi è il fatto che nessuno di loro vuole farsi chiamare eroe.