Uno sguardo verso il futuro

Fabrizio Bentivoglio si trasforma nell’imprenditore che ha fatto sognare l’Italia nella sfida alla conquista della Coppa America del 1992. La docufiction “Raul Gardini” diretta da Francesco Miccichè esplora la vita privata e professionale attraverso materiali di repertorio, interviste d’archivio, testimonianze, ma anche con ricostruzioni di fiction e interviste alle persone che gli sono stati vicino

Rivive in un film per la tv la straordinaria avventura, umana e imprenditoriale, di Raul Gardini, uomo carismatico dalla personalità complessa, che tanto ha dato al Paese e alle persone che gli sono state vicino e che ancora molto avrebbe potuto offrire se non si fosse improvvisamente interrotta la sua voglia di vivere. Figura di primo piano dell’imprenditoria italiana degli anni ‘80 e dell’inizio degli anni ‘90, armatore capace di far sognare l’Italia con la sfida alla conquista della Coppa America del 1992, Raul Gardini ha avuto sempre davanti a sé grandi obiettivi. La docufiction diretta da Francesco Miccichè, in onda domenica 23 luglio in prima serata Rai 1, esplora l’imprenditore, l’uomo d’affari e i suoi legami con la famiglia e la terra, la sua visione del mondo e i suoi sogni, concentrando la narrazione nel periodo che va dall’11 marzo 1990, giorno del varo del Moro di Venezia, al 23 luglio 1993, il suo ultimo giorno di vita. Furono questi anni fondamentali per la vita professionale di Gardini e per la storia del nostro Paese: dalla crisi di Enimont alla frattura di Gardini con il resto della famiglia Ferruzzi, dal suo allontanamento dal gruppo all’avvio di Tangentopoli. La docufiction permette di rivivere quel periodo e di avvicinarsi alla storia di Gardini attraverso materiali di repertorio, interviste d’archivio, testimonianze, ma anche con ricostruzioni di fiction di vita familiare e non, interviste a chi lo ha conosciuto, ai manager che gli sono stati vicini, agli amici più cari, tra i quali Vanni Balestrazzi, amico dalle scuole elementari di Raul, che ancora oggi ne difende la memoria. Attraverso la sfida per la conquista della Coppa America – un’impresa che lo stesso Gardini definì non soltanto sportiva, ma di conoscenze tecnologiche “guardando al futuro” – emergeranno la complessità e le contraddizioni di un uomo, di un imprenditore con una visione strategica che ha sempre creduto nella crescita industriale dell’Italia e dell’Europa.

LOCATION

Il film è stato girato a La Monaldina, la tenuta di famiglia nella campagna ravennate, dove Raul Gardini ha trasferito i suoi uffici dopo il divorzio con i Ferruzzi e dove ancora oggi sono conservati intatti molti dei suoi preziosi arredi. Grazie alla collaborazione e alla fiducia dei figli dell’imprenditore, si è avuto accesso a fotografie e oggetti personali. L’attuale proprietario, l’imprenditore Maurizio Vecchiola, ha consentito di girare, invece, sul Moro 2, imbarcazione molto amata da Raul sulla quale sono state realizzate le scene in mare aperto. Nelle riprese sono stati, inoltre, coinvolti il circolo velico del porto di Marina di Ravenna, dove Gardini era socio, il Mausoleo di Teodorico,  la Basilica di San Vitale e il mausoleo di Galla Placidia di Ravenna.

LA SCENA

Grande attenzione ai luoghi, ma anche ai costumi e ai fabbisogni di scena, elementi importanti che contribuiscono a veicolare al pubblico emozioni. Un esempio: la penna originale con cui Idina Gardini-Ferruzzi moglie di Raul, firmò il miliardario divorzio con i suoi fratelli.

FABRIZIO BENTIVOGLIO

Erano anni che aspettava l’occasione giusta per interpretare questo ruolo, al quale ha dedicato straordinaria attenzione e particolare cura. La passione e l’entusiasmo coinvolgente di un interprete attento, ha evitato il pericoloso percorso dell’imitazione e ha trovato una chiave misurata e credibile per far rivivere un uomo così carismatico.

PILAR FOGLIATI

Nel film Tv è Maria Bertasi. Quello interpretato dall’attrice romana è l’unico personaggio inventato. Fogliati veste in panni della giornalista che fa da giusto contraltare a Raul (Fabrizio Bentivoglio).

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