Uno sguardo (indiscreto) su ciò che siamo

ALESSANDRO DI SARNO

Prosegue su Rai 2, dal lunedì al venerdì alle 14, “Italiani fantastici e dove trovarli”, il nuovo programma di esperimenti sociali realizzato con la tecnica della candid camera ideato da Giorgio John Squarcia. Il Radiocorriere Tv incontra il conduttore: «Siamo tolleranti nei confronti di situazioni difficili. Ma anche sorprendenti e coraggiosi»

Come nasce il titolo del programma?

Da un’idea molto semplice, quella di trovare degli italiani che di fronte a dilemmi importanti abbiano una reazione fantastica. Partiamo dal presupposto che siamo un popolo di persone generose, tolleranti, simpatiche. Quelle che proponiamo in trasmissione più che candid camera sono degli esperimenti sociali veri e propri. Il programma ha pochissimo a che vedere con “Scherzi a parte”, o con gli scherzi che facevo anche io a “Le iene”. L’idea è di trovare questi italiani fantastici e di eleggerne uno o due ogni puntata. Ci ispiriamo senza dubbio al papà delle candid camera in Italia, Nanni Loy, riproponendo spezzoni in ogni puntata, per poi tentare di ricreare la stessa situazione 58 anni dopo e vedere così se ci sia stata un’evoluzione nella risposta.

In questo viaggio cosa avete scoperto degli italiani?

Quando si fa un esperimento sociale la vera difficoltà è data dalla quantità statistica: non basta farne uno su un tema, ma ne servono numerosi, per poi selezionare le tendenze. Abbiamo scoperto grande generosità, reattività, complicità e poi anche la capacità degli italiani di volere credere a situazioni assolutamente assurde. Questo nonostante oggi le persone abbiano la consapevolezza che possano esserci delle telecamere nascoste, difficoltà che Nanni Loy non aveva, perché ai tempi di “Specchio segreto” non si sapeva cosa fosse la telecamera. Noi stessi ci siamo stupiti delle reazioni. Abbiamo fatto credere a persone che passeggiavano in un parco che il loro cane avesse mangiato le chiavi della mia automobile, sono rimasto sorpreso che mi abbiano creduto anche quando ho detto loro che se non mi avessero seguito con il cane non avrei potuto aprire l’auto, accenderla e andare all’appuntamento che dicevo di avere. Abbiamo spolverato i temi della privacy, della fedeltà.

Ci sono state reazioni scomposte, qualcuno se l’è presa un po’ troppo?

In rarissimi casi e per motivi estremamente futili. Ci sono state invece reazioni molto sorprendenti di persone che accettavano di buon grado una situazione strana. Abbiamo fatto credere ad alcuni clienti di un hotel che la catena alberghiera in cui dovevano soggiornare avrebbe messo, di lì a poco, telecamere in ogni stanza, mettendo a disposizione un assistente virtuale pronto a interagire con loro per ogni bisogno, consapevole o inconsapevole. L’assistente virtuale ha cominciato a proporre una serie di opzioni, su comfort e sicurezza, difficili da accettare, ma le persone non si sono rifiutate. Di fronte a una coppia intenzionata a farsi delle coccole, l’assistente è intervenuto dicendo che nella camera il tasso di testosterone era eccessivo. E così un inserviente è entrato nella stanza spruzzando un prodotto per abbassare il livello di testosterone. Non so come avrei reagito se fossi stato al posto loro.

Giovani o anziani, chi ha risposto nel modo più interessante?

Ho notato come le generazioni più giovani siano molto più reattive, talvolta mi hanno sorpreso. Abbiamo simulato una sorta di casting, convocando una serie di attori e di comparse che avrebbero dovuto incontrare un regista, un finto regista. Una nostra complice, uscendo dal colloquio, ha affermato di essere stata oggetto di molestie. Ogni volta che il finto regista usciva dalla propria stanza, si mostrava sempre più violento. Molte persone adulte sono rimaste indifferenti, solo una ragazza di 23 anni è intervenuta in difesa della nostra complice. Grande solidarietà che si alterna a grande indifferenza. Nel mondo con gli arcobaleni e gli unicorni tutti saremmo buoni, ma le fotografie che scattiamo ci mostrano anche i lati oscuri.

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