Uno Mattina Estate

Le prime ore del giorno…

Barbara Capponi e Giammarco Sicuro conducono l’edizione estiva del contenitore di Rai1. Tutti i colori della cronaca, i fatti, i personaggi, le testimonianze dell’attualità. Dal 28 giugno, dal lunedì al venerdì, alle 7.10

ROMA 14 MAGGIO 2021 PHOTOCALL DI “UNO MATTINA ESTATE” IN ONDA DAL 28 GIUGNO SU RAIUNO DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE ORE 07.10 NELLA FOTO BARBARA CAPPONI – GIAMMARCO SICURO

Barbara Capponi: “Orgogliosa di raccontare la ripartenza”

Ritorna al timone del programma di Rai1 pronta a portare in Tv l’estate italiana: «L’augurio è che il covid possa riempire soltanto una piccolissima parte della trasmissione e che nelle nostre aperture ci sia altro da raccontare»T

A distanza di un anno torni a “Uno Mattina Estate”, cosa porti con te dalla scorsa edizione e che cosa ti ha convinto ad accettare nuovamente la sfida?

È un programma che sento nelle mie corde, a “Uno Mattina” ho cominciato da precaria venti anni fa. Ho fatto l’inviata, la collaboratrice ai testi, l’autrice, la redattrice per conto della Rete, poi, con il Tg1, ho condotto le edizioni del mattino all’interno della trasmissione. È una fascia oraria che conosco in ogni minima sfaccettatura. Lo scorso anno, chiamata a condurre l’edizione estiva, sono stata felicissima, ho vissuto un’esperienza straordinaria, quest’anno la riconferma mi ha dato ancora più soddisfazione. Significa un riconoscimento ulteriore, consolidare qualcosa a cui ti senti molto legata.

Un’estate sinonimo di “ripartenza”, quanta ce ne sarà nel programma?

È la nostra parola d’ordine, come penso sia il fil rouge che lega tutto il day time di Rai1. Il programma ha una nuova scenografia, nuovi colori, un impatto narrativo diverso, anche grazie all’uso di una grafica immediata e più incisiva che ritroveremo anche sui video wall in studio. Un racconto più dinamico, vigoroso, rinnovato.

Come stai vivendo, nella vita di tutti i giorni, il tuo personale ritorno alla normalità?

Con grande prudenza. Ci auguriamo tutti di essere fuori dalla fase più critica della pandemia, ma personalmente rimango con un atteggiamento molto cauto. Al tempo stesso comincio a riassaporare quelle che erano emozioni quasi dimenticate, come stare con i familiari, i nipoti, gli amici. L’anno passato è stato forse quello più difficile della nostra storia, l’isolamento ci ha portato un malessere, una sofferenza, che ci hanno pesato e ci pesano ancora molto. Ora proviamo l’emozione di ritornare a teatro e al cinema, di visitare un museo, di riavvicinarsi a quelle cose che fanno bene all’anima.

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