Una di noi

Le star dello spettacolo, i grandi fatti della nostra vita, una narrazione che raggiunge con forza da anni il cuore di milioni di spettatori. Il 15 settembre alle 14 si riaccendono i riflettori dello storico show di Rai 1, giunto quest’anno alla 49esima edizione. Nell’intervista al RadiocorriereTv l’amata conduttrice racconta il suo esordio in trasmissione e la profonda amicizia con Don Mazzi, e ricorda gli insegnamenti ricevuti dai suoi grandi maestri: «Da Corrado ho imparato l’umiltà, da Renzo l’essere me stessa. Pippo mi ha insegnato la professionalità, la puntualità, il rispetto per il lavoro»

 

Un viaggio, quello di “Domenica In” che dura da alcuni decenni, che tassello rappresenta per lei questa nuova stagione?

In cuor mio so che per me sarà l’ultima. Certo, continuo a dirlo ogni anno, poi alla fine mi convincono sempre (sorride). Anche per questa consapevolezza c’è una bella emozione, insieme alla voglia di fare qualche cambiamento, di sparigliare un po’ la nostra “Domenica In”. Al di là delle mie interviste ai grandi personaggi che rimangono, ho voglia di strizzare l’occhio all’attualità, alla cronaca, di incontrare donne che parlino della loro vita. Sarà una stagione un po’ diversa da tutte le altre.

Quali sono i presupposti che fanno sì che un’intervista funzioni?

Ascolto e sono curiosa, cercando di trovare empatia con chi mi siede davanti. Non ho nulla di scritto, di preparato, sono solo me stessa.

Nel suo salotto ritroveremo i suoi amici di sempre?

Devo ringraziarli tutti. Sono rapporti di amicizia, di stima, che ho saputo creare e che vanno avanti nel tempo. Tanti di loro vengono addirittura gratis.

Come si pone di fronte a un ospite un po’ ostico?

Ne ho trovati pochi. Di solito chi viene da me si rende subito conto che ho solo voglia di ascoltare. Forse mi capitò con Naomi Campbel tanti anni fa, lei aveva poca voglia di aprirsi. Ma penso dipendesse da un suo stato d’animo particolare di quel giorno. Faccio sempre in modo che non ci siano trappole, voglio che l’ospite vada via contento e con la voglia di ritornare. I miei intervistati si rilassano, si lasciano andare, anzi, a volte mi dicono molto di più di ciò che chiedo loro.

Il ricordo più divertente e quello più emozionante delle sue tante edizioni…

Gli episodi e gli incontri che porto con me sono tantissimi, ma l’emozione più grande me la regala ogni volta Don Antonio Mazzi. Cominciai proprio con lui e con Monica Vitti molti anni fa, era la mia prima edizione ed ero considerata solo la fidanzata di Renzo. Conducevo il gioco telefonico, poi, per magia, nel tempo, sono diventata la zia degli italiani (sorride). Con Don Mazzi c’è un legame trentennale, ogni volta che lo incontro lo abbraccio e scoppio a piangere. È l’effetto che mi fa. Nei momenti difficili mi ha sempre sostenuto, ha visto Renzo, ha visto Nicola. Spero di averlo con me in una delle prime puntate per fare insieme un talk sui giovani, in giorni in cui le cronache raccontano episodi tanto drammatici. I bei ricordi delle mie quindici edizioni passate sono tanti, al contrario delle cose brutte, quelle che mi hanno fatto soffrire, che metto da parte. Alla mia età devi selezionare per forza, ti devi proteggere.

A distanza di anni tornerà a giocare al telefono con gli spettatori…

Ho voglia di parlare con il pubblico a casa che mi segue con affetto. Ho chiesto agli autori di preparare un bel gioco divertente.

Il complimento che le fa più piacere ricevere dal pubblico?

Che sono una di loro. Sono una che si alza presto, che pulisce, che cucina per gli amici, che vive in famiglia, che va al supermercato, e in più faccio la televisione.

E dai colleghi?

Ho buoni rapporti con tutti. Non ho mai parlato male di nessuno perché rispetto il lavoro degli altri. Non amo chi dà giudizi, sentenze. Ognuno fa il proprio lavoro, deve vivere la propria vita. Certo, se mi pesti i piedi reagisco (sorride). Anche se con il tempo e con l’età dimentico più facilmente. Per essere sereni non devi avere rancori.

A proposito di colleghi, lei è stata a fianco dei più grandi del piccolo schermo…

Mi ritengo molto fortunata. Ho lavorato con Corrado, con cui ho presentato due volte i Telegatti, con Pippo Baudo, che mi volle a “Luna Park”, ho condotto il “Festival di Napoli” con Mike Bongiorno, sono stata per dodici anni la donna di Renzo Arbore. Ma che cosa potrei volere di più dalla vita?

Che cosa le hanno insegnato questi maestri?

Da Corrado ho imparato l’umiltà, da Renzo l’essere me stessa. Mi amava per quello che ero e mi disse di essere così anche a “Domenica In”. Pippo mi ha insegnato la professionalità, la puntualità, il rispetto per il lavoro.

Il sogno nel cassetto di Mara…

Non ho sogni nel cassetto, chiedo solo la salute. Ciò che ho mi basta e mi avanza.

E per la sua “Domenica In”?

Spero che il pubblico sia sempre vicino a Zia Mara.

A ottobre ci sarà la grande festa per il compleanno del Servizio Pubblico Radio-Tv. Cosa augura alla Rai?

Di continuare così e di avere sempre artisti di grande professionalità, che amano il pubblico. Penso a Stefano De Martino (conduttore di “Affari Tuoi”), molto bravo e che fa ogni cosa con serietà e impegno. Questo al di là della sua empatia, che è un dono. La nuova grande rivelazione è proprio Stefano.

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