Un Professore 2
Prendila con filosofia…
L’approccio filosofico e pratico di Dante Balestra ha davvero catturato l’attenzione di un pubblico largo: la seconda stagione è infatti partita con grande successo. Diamo la parola a due grandi interpreti: Alessandro Gassmann e Claudia Pandolfi. L’appuntamento con la serie diretta da Alessandro Casale è il giovedì in prima serata su Rai 1
Alessandro Gassmann racconta il prof. Dante Balestra
Da dove è ripartito per questa nuova tappa del viaggio di “Un Professore”?
Nuovi allievi, nuovi personaggi e molte novità interessanti che riguardano il professor Dante Balestra, che ho l’onore di interpretare. Questa è una serie che, inutile negarlo, ha portato grandissimi ascolti ed è riuscita a coinvolgere un pubblico molto ampio. Parla di giovani, di adulti, di anziani, e lo fa attraverso la commedia, il genere che si avvicina di più alla vita vera, per questo la più difficile da realizzare. È una delle serie che, tra le tante ormai che ho girato, amo di più e che ho fatto perché propone storie edificanti, un racconto positivo e costruttivo, capace di fare bene anche a chi la vede. La filosofia è uno strumento fondamentale per Dante, attraverso il quale riesce ad aiutare i giovani a entrare nel mondo degli adulti.
Molti progetti dedicati ai ragazzi e molti nuovi talenti impiegati nella seriaIità…
I giovani vengono rappresentati in serie dedicate a loro, penso a “Mare Fuori”, che ha riscosso un enorme successo, o alla grandissima e varia offerta sulle piattaforme. “Un Professore” restituisce certamente una fotografia della gioventù di oggi, ma non lascia indietro il mondo degli adulti. Ha una forza incredibile e, grazie al grande successo ottenuto, alcuni dei miei “allievi” sul set hanno continuato la loro carriera con grande successo. Penso a Damiano Gavino, protagonista dell’ultimo film di Ferzan Ozpetek, penso a Nicolas Maupas che sta procedendo alla grande nella sua carriera… Sono dei veri professionisti, attori di grande talento, amati dai giovani, una fama che aiuterà anche questa serie, che già così tanto bene è andata nella prima stagione.
Che cosa le ha insegnato il rapporto con questi ragazzi?
Io sono stato un padre molto severo, molto affettuoso, ma non troppo paziente. Al contrario, Dante Balestra è molto paziente e soprattutto va a lavorare sulle problematiche dei giovani, cioè i identifica quelli con maggiori problemi, si interessa di loro, cosa che, secondo me, la società contemporanea fa troppo poco. I ragazzi vengono spesso lasciati soli in balia di loro stessi, la vita sui social si sostituisce in molti casi alla vita reale, mentre nella storia che raccontiamo avviene esattamente il contrario, ci si parla, ci si guarda, ci si abbraccia. In questo senso credo possa essere un’indicazione importante anche per chi fa il mestiere del genitore.
Si ritrova nella filosofia di vita di Dante?
Io sono uno che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, un ottimista per natura, cerco sempre soluzioni quando le cose non vanno bene. Spesso le alternative a qualcosa che è andato male nella mia vita si sono rivelate le migliori, il mio consiglio è sempre di non perdere mai fiducia in se stessi, anche quando, apparentemente, le cose sembrano essere drammaticamente negative.
Claudia Pandolfi e la sua Anita…
Finita una stagione se ne apre un’altra…
Quando è finita la prima stagione, Anita ha fatto di tutto per sconquassare ancora di più la sua vita, è riuscita a trovare stabilità, si “fidanza” con Dante, o quantomeno la vediamo tutta sorridente e felice con lui, abbracciata a questo gigante… Ma davvero possiamo pensare che una come Anita possa calmarsi? Ovviamente no, non è possibile, non avrei mai accettato (ride). È una donna che non riesci a mettere seduta per molto tempo, zitta ancora meno, e così la rivediamo come sempre, inquieta, ancora irrisolta, ancora più tormentata. Lei poi ha i segreti che, parliamoci chiaro, durano veramente poco. Quest’anno giocherà a carte scoperte…
Cosa ritroviamo di Claudia nel suo personaggio?
Io e Anita siamo molto diverse, io sono una persona abbastanza vivace, lei un po’ meno. Di veramente mio ho potuto giocare con la carta del mio essere romana che mi ha dato la possibilità di darle una dialettica molto spinta, per il resto si recita, è tutto meravigliosamente scritto in un copione.
In scena la mamma di Manuel, nella realtà che cosa pensa di Damiano Gavino?
Io ho un particolare amore per Damiano, ogni volta che qualcuno mi chiede “se fosse veramente tuo figlio” … io rispondo subito: “lui è mio figlio”! C’è una specie di possessività pericolosa verso questo ragazzo, gli voglio tanto bene, con lui ho lavorato veramente in maniera incredibile. Damiano è pieno di talento, è un ragazzo intelligente, sensibile e pacato, non è uno che si fa prendere da chissà quale ambizione prima del tempo. Mi è piaciuto subito, lavorare con lui è stato stimolante per me, perché quando trovo una condizione così fertile per lavorare bene, io sono felicissima. È un cast davvero molto interessante, con ragazzi poco più che adolescenti così in gamba, molto di più di come vengono raccontati, sono persone risolte, con una certa stabilità. Io a vent’anni ero una persona veramente molto disorientata.
Proviamo a convincere il pubblico a seguirvi?
Io non vi forzerò mai a vedere le cose che faccio, è carino da dire, ma a un’attrice che fa promozione non si crede. Vi dico, però, che è una serie molto bella, se avete visto la prima stagione sono certa che ci seguirete anche in questa seconda volta, al contrario, potete recuperare tutto su RaiPlay. Insomma, fate quello che vi pare, e guardate “Un Professore”!
Il commento del regista Alessandro Casale
“Un Professore” è una serie che permette di esplorare diversi generi drammaturgici accompagnando i personaggi nel loro viaggio verso gli eventi che caratterizzano questa storia. Ho ereditato la seconda stagione di questa serie dopo una prima di successo che il pubblico ha molto amato, affezionandosi alle vicende di un professore di filosofia fuori dagli schemi e ai suoi irrequieti allievi di un liceo romano. Questa stagione vede l’arrivo di nuovi studenti nella classe del professor Dante Balestra (superlativamente interpretato da Alessandro Gassmann), ognuno con un bagaglio di vita importante e complesso, che il Professore affronta, come suo solito, con un approccio filosofico e pratico allo stesso tempo. Ho cercato, quindi, di amalgamare lo sviluppo delle vicende di questi nuovi allievi nella rete, già ben tessuta, del gruppo della classe del liceo Da Vinci, spero senza tradire l’impostazione narrativa di Alessandro D’Alatri, il regista che mi ha preceduto. Ho avuto a disposizione un cast di talento e di grande professionalità che mi ha aiutato ad accompagnare i personaggi, sia adulti che adolescenti, nel loro percorso narrativo e mi sono allo stesso tempo adoperato, come è mio solito, per immedesimarmi nelle esistenze e nelle emozioni dei protagonisti. Ho lavorato insieme agli attori per poterci calare in un contesto decisamente realistico, senza perdere accenti di commedia di alleggerimento che fanno da corollario agli snodi sentimentali e drammatici che punteggiano la serie. Anche in questa stagione, il Professore imposta le sue lezioni sull’insegnamento delle tesi dei più noti filosofi della storia per affrontare tematiche di grande attualità a cui sono decisamente affezionato, come il cambiamento climatico, la violenza sulle donne, o il senso di responsabilità civile e morale. Spero che “Un Professore” offra al pubblico gli spunti di riflessione ed arricchimento personale che mi hanno particolarmente coinvolto, senza perdere il piacere dell’intrattenimento di qualità.