Un barista in convento
FILIPPO DE CARLI
Sognava di fare la rockstar, ma è diventato un attore affermato. E’ tra le new entry di “Che Dio ci aiuti 7”, vanta partecipazioni in film, serie tv e nella celebre pellicola “House of Gucci”. «Ogni tanto – dice di Ettore, il personaggio che interpreta – le necessità della vita ti portano a varcare delle porte che non sono proprio le tue, esplorando ambienti che mai avresti pensato di ritrovare»
È tra le new entry nel cast di “Che Dio ci aiuti 7”, come si è trovato nel recitare in una serie così seguita e con un cast così importante?
È stata la prima esperienza molto grande all’interno di un progetto, una nuova avventura. Con Lux Vide avevo già girato “Un passo dal cielo” e quindi, per quanto riguarda l’ambiente familiare, mi ci sono perfettamente ritrovato. Il mood del set e delle riprese è stato molto intimo, bello. Il cast è incredibile, con persone molto sensibili e dolci. In realtà è stato come entrare effettivamente in una famiglia.
Ettore, il personaggio che interpreta, attira gli sguardi di tutte le ragazze. Cosa ci fa uno così in un convento?
Bellissima domanda! Ogni tanto le necessità della vita ti portano a varcare delle porte che non sono proprio le tue, esplorando ambienti che mai avresti pensato di ritrovare. Ettore si trova lì per necessità.
I suoi occhi però si posano su Ludovica, una delle nuove ragazze, aspirante avvocato. La storia non è facile…
Assolutamente no. Lei ha ben in mente cosa deve fare. Sta studiando giurisprudenza per diventare avvocato, appartiene ad un ceto sociale di un certo livello. Diciamo che per Ettore non è facile riuscire a conquistare il cuore di Ludovica per diversi aspetti, due dei quali ritengo siano proprio il ceto sociale differente e il fatto che parlino un linguaggio inizialmente diverso. Questo crea dell’attrito all’interno della loro relazione.
Vanta partecipazioni in film, serie tv e nella celebre pellicola “House of Gucci”. Com’è stato ritrovarsi in un cast stellare con Lady Gaga e Ridley Scott?
Tutto completamente inaspettato. Avevo appena terminato di girare una serie a Torino, quando mi ha chiamato il mio agente dicendomi che a breve avrei conosciuto Lady Gaga. Ero incredulo. In realtà avevo fatto dei self tape precedentemente per questo film, ma non avevo più saputo niente. Invece ero stato preso per un piccolo ruolo in un colossal. Non ci credevo proprio. Poi, dopo le prove costume e le prove in Valle D’Aosta, posso dire che è stato davvero assurdo, magico. Un’esperienza trascendentale, nel senso più positivo del termine.
E’ vero che da piccolo sognava di diventare rockstar?
Vero. Non è detto che non possa ancora esplorare questo percorso… La musica è sempre stata la mia più grande passione. La recitazione è venuta dopo e ha completamente preso il primo posto. Ho studiato per molti anni musica, ma poi sono arrivati i film. Resta però una componente molto importante.
Dal sassofono alla chitarra, ma poi si è affermato come attore. Come ha intrapreso questo percorso?
Tutto è avvenuto completamente per caso. Una conoscenza, un’amica di mia madre, nel 2014 stava seguendo un casting che si teneva in tutta Italia. Disse a mia madre di mandarmi perché poteva essere una buona occasione, anche perché si cercavano attori senza esperienza. Andai completamente ignaro di cosa stessi facendo, all’oscuro di tutto e, dopo una serie di incontri con il regista, iniziai questo percorso. Penso dovesse andare così.
Anche il teatro è una sua grande passione?
Mi piace molto. L’ho esplorato meno, anche se ho avuto delle esperienze molto valide. È molto diverso dal cinema, anche se sono due realtà che si muovono sugli stessi binari. Adoro il calore del pubblico, il contatto diretto.
Ci può raccontare un accadimento divertente del dietro le quinte di “Che Dio ci aiuti7”?
Ho un bellissimo ricordo degli scherzi che si facevano Pierpaolo Spollon e Francesca Chillemi che hanno un bellissimo rapporto. Questo era molto divertente sul set, perché portava dell’energia bella. Io sono molto tranquillo, queste cose non le faccio. Guardo, rido, mi diverto, ma non sono uno che agisce. Cioè, devo proprio avere tanta confidenza per fare una cosa del genere… Vivere con loro questo brio è stato molto bello e ha reso il tutto molto umano.