Trovo pace nel movimento

BEPPE CONVERTINI

Il conduttore di “Linea Verde”, la domenica su Rai 1, racconta al RadiocorriereTv il suo rapporto con il viaggio e la scoperta, e presenta “Paesi miei”, volume edito da Rai Libri

Negli ultimi anni la sua vita professionale è stata un viaggio senza sosta, cosa significa viaggiare?

Trovare la pace nel movimento. Tutto ciò che è viaggio è qualcosa di speciale. Viaggiare significa confrontarsi con altre culture, conoscersi, scoprire luoghi, tradizioni, usi e costumi nuovi.  Vivo il viaggio, che si tratti di quelli che faccio per lavoro con “Linea verde” o per passione nel tempo libero, come occasioni uniche per conoscere i gioielli della nostra Italia, a partire dai piccoli borghi che non rientrano negli itinerari turistici classici. Penso anche all’opportunità straordinaria di incontrare le persone e ascoltare le loro storie, le loro esperienze.

Cosa le ha lasciato, negli anni, l’esperienza di “Linea verde”?

Sono al quarto anno di conduzione, con quasi 200 puntate alle spalle e oltre 250 mila chilometri percorsi. Un viaggio speciale nella provincia italiana, autentica, generosa, ospitale. Questa esperienza ha accresciuto il mio bagaglio personale, culturale, mi ha dato l’opportunità di conoscere luoghi che non conoscevo. L’Italia è davvero il paese più bello al mondo e ogni abitante della Terra vorrebbe, almeno una volta nella vita, visitarla. Sono davvero fortunato a condurre questo  programma, che mi ha fatto anche conoscere storie di grandi donne e grandi uomini che fanno sì che la nostra agricoltura, l’allevamento, l’artigianato, siano apprezzati ovunque all’estero, che il nostro made in Italy sia apprezzato e desiderato nel mondo. Ho anche capito quanto sia grande il cuore degli italiani, di quanto siamo unici. Io che vengo dalla provincia sono andato ancor di più alla scoperta dei valori fondamentali della mia vita, della mia famiglia, della mia terra, Martina Franca in Puglia

Che viaggio è quello di “Paesi miei”?

È il mio terzo libro e nasce dai miei appunti di viaggio, da un’agenda che raccoglie le suggestioni e le emozioni di tanti anni di vita, personale e professionale. Quello proposto dal libro è un viaggio che tocca tutta la nostra penisola e che mette in evidenza anche l’impegno della gente a preservare le tradizioni, quello che siamo. Racconto dai viticoltori delle Langhe ai centenari della Barbagia in una sorta di diario di bordo.

Dove ci porta?

In quelli che sono i borghi più belli d’Italia, una sorta di miniera di tesori artistici, paesaggistici, gastronomici. Una guida turistica, da Nord a Sud, che racconta gli incontri meravigliosi che ho fatto negli anni alla guida di “Linea Verde”, così come dei profumi e dei sapori, perché la cucina italiana è una delle più apprezzate al mondo. Spero di poter trasferire al lettore tutte le mie emozioni, il mio punto di vista, anche se per poter raccontare tutto il nostro Paese di volumi ne servirebbero tantissimi. Il libro parla dei colori, degli odori e dei sapori del Belpaese.

Come organizza i suoi viaggi?

Ho sempre la valigia aperta e sono continuamente in viaggio. Prenotare un treno, un bus o un aereo non è mai un problema, sono un’ottima agenzia di viaggio di me stesso (sorride). In valigia sono sempre presenti un buon libro, i jeans, una T-Shirt, un giubbotto. D’estate c’è anche il costume. E ovviamente non mancano il rasoio elettrico, spazzolino da denti e dentifricio.

Punta all’essenziale…

Viaggio da oltre trent’anni, da quando diciottenne lasciai Martina Franca per andare a studiare a Torino. In Italia o nei viaggi intercontinentali ho sempre puntato all’essenziale, uso una valigia, un trolley, che posso riporre nella cappelliera dell’aereo evitando il bagaglio in stiva.

A chi dedica questo lavoro?

A mia madre Grazia e alla memoria di papà Donato, le persone più importanti della mia vita. Papà lo persi nel 1990, circa 33 anni fa. Mamma è la persona più importante, capace di essere madre e padre allo stesso tempo, è una donna straordinaria. Oggi è bisnonna di cinque pronipoti.

La sua mamma ha letto “Paesi miei”?

Ha assistito alla presentazione del libro nel mio paese, ma anche a Locorotondo e a Ceglie Messapica. Durante le vacanze di Pasqua sono stato io a leggerle alcuni capitoli.

Mamma Grazia è spesso anche una sua compagna di viaggio…

La porto in vacanza da 25 anni, lei ha fatto moltissimo per me ed è giusto che un figlio restituisca almeno parte di ciò che un genitore ha fatto. In estate andiamo alle Cale d’Otranto e ha anche viaggiato molto con me.

Tra i suoi viaggi anche numerose missioni umanitarie…

In passato ho visitato la Siria, il Myanmar. La popolarità di un personaggio deve essere al servizio degli altri, penso sia doveroso che chi fa questo mestiere si dedichi a chi ha più bisogno.     

Paesi miei

Una dichiarazione d’amore all’Italia, un diario di viaggio attraverso paesaggi, arte, tradizioni ed enogastronomia. Con “Paesi miei” Beppe Convertini accompagna i lettori lungo le strade del Belpaese alla scoperta di ciò che rende la nostra penisola un luogo straordinario. Le aspre montagne e la transumanza delle greggi in Abruzzo, l’arte della falconeria in Basilicata, i limoni di Procida, e ancora le abbazie cistercensi nelle Marche, le imprese vitivinicole delle Langhe, i centenari di Seulo in Barbagia. Incontri e racconti di un viaggiatore appassionato e curioso, un invito a scoprire l’Italia meno raccontata dalle guide turistiche.

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