Tonica come me

La conduttrice al timone del late show musicale di Rai2, da martedì 15 febbraio in seconda serata: «Vedrete molti ospiti che difficilmente passano in televisione». E ancora «La musica è di tutti, non devi essere per forza un critico musicale, un musicista, un direttore d’orchestra»

© Assunta Servello

Raccontare la musica e i musicisti con uno sguardo curioso e irriverente, frizzante e pungente proprio come lei. Tutto passa dalla musica: gli amori, le delusioni, le passioni, i tradimenti, il gioco, la vita. La musica è trasversale, è di tutti, non ha genere, proprio come vuol essere “Tonica”, un programma senza etichette, uno spazio sospeso dal giudizio. In studio, una resident band pronta a suonare con gli artisti che si esibiranno live sul palco di “Tonica”. In ogni puntata tanti ospiti – dai giovani talenti ai musicisti più affermati della scena musicale italiana – racconteranno ad Andrea il loro lato più interessante, quello più creativo, quello più personale, quello più ‘tonico’. E poi ancora attori, influencer, conduttori. Da martedì 15 febbraio, in seconda serata su Rai2, Rai Radio2 e RaiPlay.

Partiamo dal titolo…

Ma quanto è figo il nome “Tonica”…

Fighissimo…

Tonica è come affronto la vita, tonica è una nota, tonica è una bibita che tu ordini quando vai a ballare, anche se ce lo siamo un po’ dimenticati, ma a breve speriamo che si ricominci… e “Tonica” è il mio primo programma a conduzione unica.

Cosa vedremo?

Un late show musicale con un taglio molto veloce. Vi posso dire che sarà un montaggio televisivo rapido, senza mai tralasciare la profondità. Voglio che in “Tonica” si racconti l’artista, non il pezzo che ha cantato, a quello ci pensa già la radio. Voglio sapere perché un musicista ha scelto questo mestiere.

Uno spoiler sugli ospiti della prima puntata?

Se lo facessi mi verrebbero a prendere, mi incappuccerebbero e mi porterebbero via (ride). Vedrete molti ospiti che difficilmente passano in televisione, quelli che si concedono poco, e questo mi fa pensare che è bello come negli anni si sia sparsa fiducia.

Come nasce il rapporto confidenziale che ha con la musica?

La musica è di tutti, non devi essere per forza un critico musicale, un musicista, un direttore d’orchestra. Il mio ascolto della musica è pari a quello di qualsiasi altra persona che magari l’ha studiata e ne capisce di più, ma l’ascolto è di tutti.

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