Tali e Quali a noi

Coppia rivelazione dell’ultima edizione del programma di Carlo Conti, i due attori ritornano anche nelle puntate dedicate agli imitatori dilettanti. Dal 7 gennaio in prima serata su Rai 1

La stagione televisiva ha consacrato il successo della coppia comica Cirilli-Paolantoni, siete soddisfatti?

PAOLANTONI: Non mi aspetto mai qualcosa di così importante, quando accade è miracoloso. E non mi aspettavo neanche di costituire una coppia così funzionante e funzionale. Sapevo che eravamo già complici, con un intento e uno spirito comuni, visto come è andata è stata una meravigliosa scoperta.

CIRILLI: Io lo speravo e in un certo senso me lo aspettavo. Se si ha a che fare con un fuoriclasse come Francesco Paolantoni non può che uscire qualcosa di buono (sorride). Il pubblico sembra leggerci come coppia storica invece è la prima volta che lavoriamo insieme. Questo significa che siamo due professionisti, due attori comici, e non solo due cabarettisti, come spesso ti definiscono.

Portateci all’inizio della vostra amicizia… come è nato questo incontro artistico?

CIRILLI: Da parte mia è iniziato come fan, quando guardavo Francesco a “Mai Dire Gol”. Poi ci siamo incontrati tre anni fa a “Tale & Quale Show”, durante il lockdown: lui era il concorrente e io mi occupavo dell’applausometro. Quindi abbiamo lavorato nuovamente insieme a “Nudi per la vita”, programma fantastico in cui, spogliandoci nudi, abbiamo mandato un messaggio sociale per sensibilizzare le persone sul tema della prevenzione del tumore al seno e alla prostata. Lì abbiamo cominciato a toccarci, non fisicamente (sorride), e ci siamo piaciuti. Sono poi venute “Dalla strada al palco”, con Nek, dove ci siamo accorti di essere molto forti insieme, e la proposta di Carlo Conti.

PAOLANTONI: A “Nudi per la vita” è nata una complicità maggiore, poi è arrivato Carlo, una proposta fortuita, la coppia è nata casualmente. 

Ma c’è stato anche un colpo di fulmine…

PAOLANTONI: Quando è arrivato “Tale & Quale” eravamo contentissimi perché avevamo già capito che insieme avremmo funzionato. Devo dire che il risultato è stato ancora più grande di quello che ci aspettavamo.

Cosa significa essere un attore comico oggi?

PAOLANTONI: Essere un comico che funziona, seguito anche da giovani e bambini, è estremamente gratificante, soprattutto per uno della mia età. Allo stesso tempo questo mi fa pensare che le nuovissime generazioni di comici, che non vengono dal teatro, che non hanno un background importante, fatichino maggiormente a imporsi.

CIRILLI: Non ci si improvvisa, il talento serve ma non basta: ci vogliono tanto studio e tanta gavetta.

Cosa avreste fatto nella vita se non aveste avuto successo sul palcoscenico?

CIRILLI: Non lo so, non ho mai pensato a un piano “B”. Recito da quando avevo 6-7 anni con l’obiettivo di fare questo lavoro.

PAOLANTONI: Non ne ho proprio idea nemmeno io. Questa roba dell’attore ce l’ho in mente da sempre. Lo volevo sin da bambino e così è stato, sono un privilegiato, sono riuscito a far diventare realtà il mio sogno. Ma se proprio devo pensare a un altro scenario credo che avrei potuto fare il disegnatore di fumetti, da ragazzo li disegnavo e li vendevo per strada.

Che rapporto avete con la popolarità?

PAOLANTONI: Non la si può vivere diversamente da quella che può essere una gioia quotidiana. È una popolarità che nasce da un affetto da parte del pubblico. Non è solo l’essere riconosciuti per il passaggio in Tv, le persone ti conoscono perché ti vogliono bene. Ti sorridono, ti abbracciano, ti stringono. È una cosa meravigliosa.

CIRILLI: All’inizio rischia di portarti un attimo fuori strada, di farti perdere la testa e di farti sentirti un po’ onnipotente. Poi piano piano, se hai delle basi familiari e di educazione, capisci che va tutto ragionato, che è necessario avere i piedi per terra.

Pro e contro di essere un personaggio pubblico…

CIRILLI: Se lo sei diventato per merito è una gratificazione, un orgoglio grande. Al tempo stesso non hai una completa vita privata, al supermercato così come per strada con tuo figlio. Ma se lo hai scelto vuol dire che ci sta.

PAOLANTONI: Non puoi fare più niente senza essere osservato. A quello devi rinunciare, se sei popolare non hai proprio più scampo, non hai la possibilità di camminare senza che qualcuno ti chieda una foto (sorride). Ma è una continuazione, gratificante, del mestiere che fai. Senza il pubblico non saremmo niente.

Cosa vi piace, e cosa vi piace meno, dell’altro?

CIRILLI: Francesco è una persona di talento e sempre allegra, dal grande rispetto lavorativo e umano. Per quanto riguarda il difetto… lo dovrei forse conoscere un po’ meglio. I difetti privati non li conosco, artistici non ce ne sono. 

PAOLANTONI: Gabriele è molto entusiasta, in questo è un ragazzino, si diverte molto. E poi è una brava persona, cosa fondamentale. Non sopporto più che mi dica “fidati”, lo fa sempre come fosse un intercalare.

C’è stata una esibizione che vi ha dato più soddisfazione delle altre?

CIRILLI: Quella di Stanlio e Ollio a “Tale e Quale Show”, vera poesia. Abbiamo cercato di essere veramente fedeli all’originale.

PAOLANTONI: Anche per me quella di Stanlio e Ollio, evocare personaggi così è stato emozionante, eravamo uguali. Sono miei idoli insieme a Totò ed Eduardo, sono la comicità vera, personaggi che hanno avuto la capacità di far ridere anche senza dire niente.

Chi si trova più a suo agio in abiti femminili?

CIRILLI: Nessuno dei due, ma piace a tutti e due (sorride).

PAOLANTONI: Diciamo entrambi che l’altro sta meglio in abiti femminili. (sorride). Certo che io ho delle gambe spettacolari, sono sicuramente più bello da donna.

Come avete imparato a camminare sui tacchi?

PAOLANTONI: È una dote naturale (sorride). Sui tacchi ho sempre camminato bene, sono abbastanza agile.

CIRILLI: Mi trovo molto meglio io che lui. Quando cominciai a fare Tatiana a “Zelig”, indossavo degli zatteroni alti, poi, passato ai tacchi, mi è stato consigliato di camminare sulla pianta del piede, per avere maggiore stabilità. Non ho chiesto consiglio a mia moglie perché odia i tacchi.

Dedicatevi una canzone l’un l’altro…

CIRILLI: A Francesco dedico “Mi fido di te” di Jovanotti (ride). 

PAOLANTONI: Una di quelle che abbiamo fatto nel corso del programma, “Brividi”, perché veramente quando lo guardavo mi faceva venire i brividi.

Progetti per il 2023?

CIRILLI: Si ricomincia tra pochi giorni con “Tali e Quali”…

PAOLANTONI: Tra gennaio e febbraio sarò anche nella nuova edizione di “S.T.E.P.”, poi in primavera girerò un film con Biagio Izzo e Stefano De Martino. 

Fingetevi per un istante giornalisti e aiutatemi a dare un titolo a questa intervista…

PAOLANTONI: Non so fare il giornalista (sorride).

CIRILLI: Tali e Quali a noi.

Continua a leggere il Radiocorriere Tv N.01