SULLE TRACCE DEL CRIMINE
Viaggio nel giallo e nero Rai
Da Rai Teche, in gemellaggio con gli assessorati alla Cultura di Roma e di Milano, una grande mostra sulla fiction dagli anni Cinquanta a oggi. L’esposizione è ideata da Stefano Nespolesi e curata da Maria Pia Ammirati e Peppino Ortoleva. Il progetto scenografico è di Carlo Canè. Fino al 6 gennaio 2021 al museo in Trastevere e dal 20 gennaio al 7 marzo 2021 al museo Morando del capoluogo lombardo
La storia di un genere, il giallo investigativo, attraverso le immagini dell’archivio di Rai Teche, un viaggio che parla a tutte le generazioni e comincia con i grandi sceneggiati per arrivare allo streaming video delle più avvincenti serie crime di oggi. Per giungere ai grandi commissari come Montalbano e Schiavone, due irregolari delle questure televisive, la Rai è partita da lontano. Con gli indimenticabili sceneggiati degli anni ’50 che hanno fondato e fatto crescere il genere giallo e introdotto il noir, attraverso commissari, poliziotti, marescialli e questurini diventati famosi. Già nel 1954 la Rai infatti manda in onda “Il processo di Mary Dugan”, adattamento televisivo da un giallo dell’americano Bayard Veiller. Più tardi la domenica sera l’Italia si fermava estasiata ad ascoltare le melanconiche note di Luigi Tenco che introducevano quel gigante di Gino Cervi, il Maigret preferito dallo stesso Simenon. E poi il ghigno ferale di Ubaldo Lay – il tenente Sheridan che inaugura l’hard-boiled all’italiana; e Lauretta Masiero-Laura Storm, il gigionesco Tino Buazzelli-Nero Wolfe fino a Gigi Proietti, il maresciallo Rocca, Luca Zingaretti-il commissario Montalbano, ormai eroe di fama internazionale e il più recente Marco Giallini il vicequestore Rocco Schiavone. Una carrellata di immagini e personaggi che ripercorre la vicenda dello stesso genere giallo in Tv il cui riscontro ha reso a suo tempo necessaria l’invenzione di nuove formule, soprattutto nel settore degli originali, cioè delle opere scritte apposta per il video.