Sulla notizia, anche il sabato e la domenica
GIUSI SANSONE
Correttezza, completezza e grande passione sono le caratteristiche con cui la giornalista conduce Agorà Weekend, l’approfondimento di politica e attualità di Rai 3
Ogni fine settimana approfondimenti di politica e attualità. Com’è partita questa nuova stagione?
Venendo da una bellissima stagione, quella dello scorso anno, abbiamo cercato di mantenere la nostra identità che è molto forte. Abbiamo seguito il solco già tracciato da “Agorà”, un marchio che ha successo da molti anni. Già dallo scorso anno, quindi, abbiamo occupato anche la stessa fascia oraria il sabato e la domenica con una proposta ben articolata. Abbiamo continuato a credere in un’offerta di informazione e di approfondimento, da servizio pubblico. Ripartiamo da questa sfida premiata dal pubblico.
Continuare a parlare di politica e di attualità nel fine settimana vuol dire tenere alta l’attenzione sui fatti più importanti e stare sulla notizia sette giorni su sette…
Nel pieno spirito del servizio pubblico, siamo la prima finestra informativa su Rai 3 perché il primo telegiornale il sabato e la domenica arriva più tardi. Però dobbiamo offrire qualcosa di più. Oltre alla prima notizia, dobbiamo dare anche uno spaccato sulla realtà che ci circonda, in una fase storica di grandi cambiamenti. E’ ciò che ci chiede il nostro pubblico che è esigente e molto strutturato dal punto di vista culturale.
Il nubifragio nelle Marche, il caro bollette, le elezioni ma anche la guerra, i funerali della Regina. I temi che si è trovata davanti sono stati davvero tantissimi. Un inizio particolarmente impegnativo?
Non direi, almeno rispetto alla scorsa stagione no, se pensiamo che c’era il Covid e che poi è arrivata la guerra. Insomma, negli ultimi due anni abbiamo passato momenti che sono già storia. Per chi fa informazione è una grande avventura questa, perché ci siamo ritrovati nell’occhio del ciclone mentre il ciclone stava avvenendo. Davanti a una notizia noi giornalisti ne diventiamo testimoni e dobbiamo spiegarla. Ad “Agorà Weekend” lo facciamo con l’aiuto di tanti professionisti ospiti della nostra piazza greca, bellissima metafora. Sempre con correttezza, completezza e grande passione, così com’è la Rai.
Quali sono le chiavi di lettura di “Agorà Weekend” dei fatti che accadono quotidianamente nei territori?
Vengo dal Tg3 e mi porto dietro la grande esperienza del telegiornale in una rete che è proprio vicina alla gente. Per questo abbiamo scelto un modo di raccontare che parte dalle storie delle persone, dai fatti che accadono anche nelle piccole città, in territori dimenticati. Le periferie del mondo e quelle italiane sono una nostra tradizione. Portiamo questa esperienza nella piazza di Agorà e cerchiamo sempre di essere vicini ai territori, come è accaduto per il terremoto, per la crisi economica delle periferie o dei piccoli centri, per le problematiche delle famiglie e dei pensionati. Una lettura a strati che ci permette di andare un po’ più a fondo, per cercare le motivazioni. Mi piace partire dalle storie raccontate nei collegamenti per poi tornare in studio a ragionare con gli ospiti, sempre variegati.
Entri nelle case degli italiani sempre con toni pacati e riflessivi. Quanto è importante il garbo nella comunicazione di oggi?
I toni pacati e riflessivi sono una mia caratteristica che mi riconoscono in molti. A me piace parlare con le persone in televisione come se entrassi a casa loro, con educazione e sensibilità, lo facevo anche nei telegiornali. Questa è una caratteristica che permette di creare empatia sia con i protagonisti delle storie sia con la gente a casa. Ci sono momenti in cui ti senti dentro al racconto.
La sveglia ha iniziato a suonare di nuovo molto presto il fine settimana. Come sono gli altri giorni?
Il fine settimana è un trauma! (ride) Mi sveglio alle 4.20, mi preparo e alle 5.15 sono in Rai a Napoli, che è un centro di produzione meraviglioso. Sono napoletana e tornare nella mia città è un’esperienza bellissima. Gli altri giorni della settimana, in particolare il lunedì, la sveglia continua a suonarmi nella testa e quando, verso il giovedì e il venerdì, inizio ad abituarmi a svegliarmi più tardi, ecco che arriva il sabato… Ma c’è anche un bell’aspetto, perché svegliandomi molto presto ho la sensazione di avere davanti una giornata lunghissima.
Quali sono le tue passioni che non vediamo in televisione?
Amo molto camminare e la mattina, quando posso, faccio tanti chilometri. Guardo tanto davanti a me e scruto il cielo, le nuvole, gli alberi. Quando cammino immagino e fantastico. Mi piace trascorrere il tempo con mia figlia, spiegarle le cose che accadono nel mondo. Mi piacciono l’arte e la lettura. Ho passioni abbastanza comuni. Ma il più grande sogno che ho realizzato è il mio lavoro. Ero una ragazza con la valigia, con la speranza di diventare giornalista. Quello di oggi è un gran lavoro di squadra e l’amore che ci metto è stato anche coltivato grazie alle persone con cui ho lavorato e che me lo hanno trasmesso. Nella vita bisogna avere passione!