Stefano Piccirillo

Una volta ancora. L’originale

Non è un’autobiografia, eppure sembra di leggere la storia di Stefano Piccirillo, professionista della voce che, oltre alla lunga carriera radiofonica nei principali network nazionali, ha collezionato numerose esperienze in qualità di docente, radio coach, giornalista, attore ed opinionista. E’ il suo sesto libro e racconta la storia d’amore tra Stefano e Alessia.

“Una volta ancora. L’originale” è il suo sesto libro. Nasce come evoluzione del precedente. Perché “L’originale”?

Quando nel 2020 ho scritto a “Una volta, ancora una volta”, ho dato vita a due personaggi. Lui è legato alla mia figura professionale, Stefano, speaker radiofonico, lei è Alessia che è invece un avvocato. Ho voluto darle questo ruolo perché la storia riguarda due persone che hanno un carattere completamente diverso l’uno dall’altro. Un incontro molto particolare, diverso da tutti gli altri. L’originale è perché è un’evoluzione del precedente, con un sentimento più chiaro, qui i protagonisti svelano la loro vera personalità.

Il libro non è un’autobiografia, ma la sensazione quando lo si legge è proprio quella. Quanto è distante (o quanto è vicina) dalla sua realtà questo racconto?

Sono contento che si colga questo, perché la mia scrittura riflette il mio modo di condurre la radio. Scrivere è per me come parlare, il linguaggio è diretto e scrivo di pancia. Sono sempre stato uno che ha dichiarato ed espresso i suoi sentimenti, magari non nel momento giusto, e non sono la persona più adatta per dire che l’amore funziona così. La storia si avvicina molto ad uno dei miei più grandi amori, forse il più grande, ma non l’ho raccontata esattamente com’è per rispetto di noi due. C’è qualcosa di me e c’è anche un valore che ho ereditato dai miei genitori e cioè quello di riportare l’amore a dei canoni di rispetto altrui, di divertimento, di complicità, ma anche alla capacità di superare insieme fasi difficili. Oggi è molto facile lasciarsi rispetto al passato ed è cambiato il modo di approcciarsi. La storia riguarda due persone che hanno anche una differenza di età, che però si annulla paradossalmente perché Stefano è una persona dinamica, naturalmente portata alla vita, mentre Alessia lo è altrettanto, ma è più tranquilla e i suoi silenzi sono molto più maturi.

Se l’amore fosse un paio di scarpe sarebbero delle sneakers? Le ha scelte anche per la copertina…

Ho voluto dare un senso a questo. Unendo i lacci viene fuori un cuore, come si vede nella foto. Le scarpe sportive per me rappresentano la quotidianità. Quando siamo chiamati ad un impegno importante, anche di lavoro, ad un evento o ad una serata diversa dalle altre, indossiamo le nostre scarpe migliori. Invece il senso dell’amore è quello di portare le scarpe da ginnastica, toglierle l’uno all’altra quando si è sul divano a casa, per esempio, per stare più comodi. Ho identificato le sneakers come le scarpe di chi cammina insieme.

Continua a leggere sul Radiocorriere Tv N.16 a pag.40