Spoiler

 

I giornalisti del GR al fianco degli studenti delle scuole di giornalismo, i professionisti di domani. Insieme per raccontare i fatti del giorno e dare le anticipazioni dei programmi pomeridiani. Dal 17 giugno al 26 luglio, alle 12.30 su Rai Radio 1 il nuovo programma condotto da Vito Cioce

 

Un “programma ponte” denso di contenuti, dove ci porterete con “Spoiler”?

Da una parte nel mondo del giornalismo. Cercheremo di fare vedere come funziona la macchina del Giornale Radio, a partire dalla riunione di sommario, da come si preparano la scaletta, i titoli, e daremo anche anticipazioni dei contenuti di Radio 1 che riguarderanno le ore successive, quelle del pomeriggio e della sera, incentrate soprattutto sugli eventi sportivi trasmessi in chiaro nel corso dell’estate: dagli Europei alla Moto GP, dal tennis alle Olimpiadi.

Gli studenti delle scuole di giornalismo saranno parte attiva del programma. Quale sarà il loro contributo?

Ai docenti chiederemo di ragionare insieme su quella che può essere la scaletta del giornale radio delle 13, dopo avere ascoltato quello che ci diranno i colleghi impegnati nell’edizione. Agli studenti chiederemo invece di mettersi al lavoro per portarci ogni giorno due notizie che non hanno trovano spazio nel mainstream e che loro approfondiranno. L’estate è l’occasione giusta per sperimentare nuovi format. Fu così anche per “Radio 1 Plot Machine” nel 2014.

Anche gli ascoltatori sono chiamati a mettersi all’opera…

Chiederemo loro di segnalarci via mail delle notizie, delle situazioni, dei contesti sul territorio che meritano di avere spazio. Noi li verificheremo e li inseriremo nel programma.

Cosa significa essere un giornalista del Servizio pubblico?

Avere la consapevolezza del proprio compito, sapere che si sta facendo un servizio agli ascoltatori. Siamo la Rai e quando diamo una notizia dobbiamo essere assolutamente certi delle nostre fonti, delle nostre verifiche, dei nostri approfondimenti.

Da “Radio 1 Plot Machine” al telegiornale, come nasce una tua intervista?

Cercando di mettere intanto l’interlocutore a proprio agio, come se si trattasse di una chiacchierata, di una telefonata. Tutto parte dalla curiosità di sapere cosa sta avvenendo nel mondo frequentato dal nostro intervistato, con l’obiettivo di trasferirlo all’ascoltatore con la maggiore semplicità possibile.

Come ti comporti se ti accorgi che l’intervistato non sta dicendo la verità?

Lo si avverte già dal tono, è facilmente smascherabile. Come giornalisti del Servizio pubblico eliminiamo il problema alla radice, andiamo a chiedere pareri, esperienze, testimonianze a professionisti autorevoli, affermati nei loro campi, che non hanno bisogno di vendersi o di vendere qualcosa.

Cento anni della radio, settanta della televisione. Un tuo augurio alla Rai…

Il segreto è quello di precedere i tempi, di proporre sempre qualcosa di nuovo, di interessante, di suggestivo che catturi l’interesse dell’ascoltatore, del telespettatore. La Rai l’ha saputo fare benissimo, soprattutto sfruttando una ricchezza unica, quella del mondo Rai, ricco di grandi professionisti e di grandi contenuti.

Perché non perdere una puntata di “Spoiler”?

Per il gusto della novità, e per il piacere dell’ascoltatore di diventare parte attiva del programma.

 

 

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