Sono diventato grande (o forse no)!

ALESSANDRO CATTELAN

Protagonista delle due serate evento, in onda il 19 e il 26 settembre in prima serata su Rai1, il conduttore si racconta al RadiocorriereTv: «Ero un giovane di provincia con un fagotto pieno di sogni. Mi immaginavo calciatore, ma la vita spesso ha scelto l’ambiente per me. Poi, all’interno dell’ambiente, ho preso le decisioni». E sul titolo del programma dichiara: «È il nostro filo conduttore, ci chiederemo cosa vuol dire essere adulti nel 2021». Tra gli ospiti del doppio appuntamento domenicale prodotto da Fremantle, Luca Argentero, Antonella Clerici, Carlo Conti, Elodie e Il Volo

foto di Zoppellaro

È ormai prossimo al debutto sulla Rai con “Da Grande”, con quali parole si presenterebbe a chi, tra il pubblico di Rai1, ancora non la dovesse conoscere? Chi era e chi è Alessandro Cattelan?

Un giovane ragazzo di provincia con un fagotto pieno di sogni che adesso è arrivato sul canale che ha sempre guardato da quando era bambino, cercando di portare qualcosa che tenga fede a quello che poi è stato il suo percorso nella vita, e sperando di piacere anche a chi non mi conosce.

Cosa significa diventare grandi?

(sorride) Non ne ho idea, sono perfettamente consapevole che avendo messo un titolo del genere la domanda possa arrivare, ma non ho nessun tipo di risposta. La maggior parte dei titoli che scelgo per i miei programmi sono una provocazione, risposte ironiche a quello che sento dire su di me. Da alcuni anni, quando qualcuno parlava di me, diceva: cosa vorrà fare da grande? Quando si decide a diventare grande? Non capivo e non capisco tutt’ora cosa intendessero, ma visto che questo programma viene fatto su una rete diversa, la più importante della nostra televisione, ed è indubbiamente un grosso salto, mi sono detto: quale migliore occasione per dire che forse sono diventato grande? Ma è uno scherzo.

Ha già pensato a come saluterà il pubblico di Rai1 entrando in scena?

Certo, lo farò con quelle che credo siano le mie cifre: leggerezza, ironia, autoironia. Lo farò con un momento insieme a Carlo Conti, nel quale Carlo reciterà, e poi inizierò con le cose che preferisco fare, il canto, il ballo, ponendomi delle domande, cercando di capire dove mi trovo.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N.37 a pag.6