Simona Ventura

Loco come me!

La popolare conduttrice torna su Rai2 con il programma che sta conquistando e divertendo le platee televisive del mondo intero: «Questa trasmissione arriva proprio a fagiolo per farvi vedere come sono tornata a essere». “Game of games – Gioco Loco” dal 30 marzo in prima serata

Simona, come sarà “Game of games”?

“Game of games” è una trasmissione completamente nuova, è spettacolare e innovativa. È un programma che non ho mai fatto, è l’intrattenimento leggero di cui si sentiva il bisogno in un momento come questo. A condurlo con successo, in America, è Ellen DeGeneres, molto eclettica, uno dei personaggi più importanti della televisione statunitense, che ho sempre seguito con grandissimo affetto. Quando ho visto il format e ho capito che avrei avuto la libertà creativa di presentarlo come meglio credo, mi ci sono buttata a pesce. Ho finalmente avuto la possibilità di cucirmi un programma addosso. Come spirito sono tornata a quella che ero prima del 2011.

Cosa cambia dal format americano, nei giochi e nello stile?

I giochi sono gli stessi, è chiaro però che un conduttore dà molto di sé. Rispetto alla versione originale abbiamo introdotto i vip, che non ci sono neanche negli altri formati in giro per il mondo. È un innesto che mi piace moltissimo perché con loro riesco a giocare molto di più, mentre ho più soggezione e rispetto con le persone comuni. I vip giocano per conto dei concorrenti.

Che caratteristiche deve avere un concorrente di “Game of games” per avere successo nel gioco?

Innanzitutto, il “fattore C”, fondamentale, e poi deve sperare di avere scelto il vip giusto. I concorrenti scelgono i personaggi che, vincendo, li porteranno avanti nella gara, verso il gioco finale. Ad aiutare sono certamente sesto senso e intuito. I vip si scontrano tra di loro per fare andare avanti il proprio candidato. La fortuna conta moltissimo.

Che rapporto ha con il gioco e con le regole del gioco?

Mi piace sparigliare le regole, quando si può (sorride). L’ho fatto molto spesso nella mia vita, nella mia carriera. Adesso penso di avere raggiunto un equilibrio che mi porta a essere una persona tranquilla, serena, obiettivo principale di chi ha la mia età. Ho vissuto a pieno tutte le età che ho avuto. Non ho rimpianti, non ho rimorsi, questo è importante, perché rimorsi, rimpianti e nostalgia ti fanno arrabbiare.

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