Silvio Orlando
Gabriele Santoro? Lo aspettavo da tempo
Il protagonista de “Il bambino nascosto”, film diretto da Roberto Andò nelle sale dal 3 novembre, racconta l’incontro con il suo personaggio, un insegnante di pianoforte che vive in un quartiere popolare di Napoli, e con il giovane Giuseppe Pirozzi, che nella pellicola interpreta Ciro, il figlio di un camorrista intenzionato a sfuggire a quello che sembra essere un destino segnato
Come è stato coinvolto in questo progetto?
Quando Roberto Andò e il produttore Angelo Barbagallo mi hanno mandato il copione l’ho letto e subito dopo li ho chiamati e ho risposto “io ci sono”. Non capita molto spesso in una carriera di avere a disposizione un personaggio ricco e sfaccettato come quello che mi veniva offerto.
Chi è il Gabriele Santoro che interpreta e che cosa gli accade in scena?
Si tratta di un professore di musica sessantenne molto colto e molto solitario che appartiene a un ceto alto borghese anche se lo ha ripudiato, insegna al Conservatorio e vive in un palazzo alla Sanità, in un appartamento al piano inferiore di quello di una famiglia camorrista. Il divario enorme tra il professore erudito, che vive in una sua dimensione artistica, e una famiglia di malavita che abita al piano di sopra, è il cuore del film che viene raccontato portando in scena un punto di vista borghese all’interno del cuore pulsante della città. Santoro è andato a vivere nel difficile quartiere della Sanità rintanandosi lì dopo aver rifiutato il ceto sociale da cui proviene, e spia la vita di quella specie di formicaio brulicante in un luogo dove si può nascondere e restare il più inosservato possibile, un contesto che non prevede la sua presenza in cui lui può essere e restare invisibile, un semplice spettatore di quello che succede