Signori, il PrimaFestival!

Con Gabriele Corsi e Bianca Guaccero alla conduzione e con Mariasole Pollio inviata nel backstage dell’Ariston. Da sabato 8 fino al 15 febbraio, subito dopo il Tg1 della sera

Parte il “PrimaFestival”, che accompagnerà il pubblico verso la 75ª edizione del Festival di Sanremo.  A condurre, due popolari volti della Tv: Gabriele Corsi e Bianca Guaccero, che potranno contare sulle incursioni al Teatro Ariston di Mariasole Pollio.

 

GABRIELE CORSI

Sanremo, che significato ha per lei, da spettatore e da addetto ai lavori?

Sanremo esercita sempre un fascino particolare, per chi fa questo lavoro e non solo. Penso alle visioni del Festival a casa con i miei genitori. Penso al 1982, vince Riccardo Fogli con “Storie di tutti i giorni” e io che sogno di arrivare lì. Al 2000, mio primo anno a Sanremo con le Iene. Poi a un “DopoFestival” radiofonico con Ambra. Un evento emozionante e incredibile. Per quanto mi riguarda è splendido esserci.

Due colleghe insieme a lei, che narrazione immaginate e quale sarà il suo ruolo? 

Con Bianca saremo nel glass a condurre, Mariasole sarà la nostra inviata su campo. Sentiremo i cantanti, al momento 29 (sorride), che ci parleranno dell’esperienza sanremese e del loro brano.  Siamo lì a servizio del Festival, siamo un po’ l’antipasto di Sanremo. Il piatto forte arriva dopo, ma come sappiamo, gli antipasti ci dicono spesso come sarà il pranzo che segue. Mia mamma dice sempre che ci pranzerebbe ad antipasti…

Come sta la nostra musica oggi?

Bella domanda! Credo che la risposta dipenda molto dalla data anagrafica dell’intervistato. Ci sono cose molto buone anche oggi, non voglio fare come i nostri genitori che dicevano: “che cos’è questo rumore?”. Certo, al momento di Beatles non ne vedo, ma ci sono tante cose che mi piacciono. Anche nei pezzi del Festival ci sono cose che sono bellissime.

Che cosa la incuriosisce di quello che è il più grande evento musicale italiano?

Tutto è curioso. Viviamo in una bolla magnifica in cui si parla solo di Sanremo, ci si frequenta tra addetti ai lavori, è un’esperienza che mi fa sentire nel mio habitat.

Il vincitore di Sanremo andrà dritto all’Eurovision Song Contest, che caratteristiche deve avere un artista per sfondare anche in Europa?

Non è scontato che vada all’Eurovision, è sempre una scelta del vincitore, anche se negli ultimi anni è capitato. Spero che a vincere il Festival sia la canzone più bella. L’Eurovision è una manifestazione completamente diversa da Sanremo. È stato un caso incredibile che i Maneskin fossero anche eurovisivi, come taglio. Sicuramente ci sono cose che potrebbero fare molto bene anche all’Eurovision. Stiamo a vedere e buon Festival a tutti.

 

BIANCA GUACCERO

Cosa rappresenta per lei il Festival da spettatrice e da addetta ai lavori?

È un po’ la stessa cosa… la sensazione di far parte di un momento di grande aggregazione del nostro Paese. Da spettatrice l’ho sempre visto insieme a familiari o amici, mentre quando sei lì a lavorare lo fai insieme a tantissime persone davanti e dietro le quinte. Sanremo è un evento che unisce e questa è la cosa che più mi piace.

“PrimaFestival”, quale sarà il suo ruolo?  

Insieme a Gabriele Corsi racconteremo al pubblico di Rai 1 curiosità e notizie sul Festival a pochi minuti dall’inizio delle serate, faremo anche conoscere qualcosa in più sui cantanti in gara grazie anche a Mariasole Pollio inviata dietro le quinte. Ci siamo incontrati ed è subito scattata una bella sintonia tra noi tre, sono sicura che ci divertiremo molto.

Come la accompagna la musica nella vita e nel lavoro?

Posso dire che la mia vita ha una colonna sonora, io ascolto musica sempre. Quando sono a casa, quando viaggio, quando sono triste e quando sono allegra. E anche nel lavoro mi aiuta a trovare la concentrazione e stimola la mia creatività. Insomma, la musica è la chiave che apre tutte le porte.

 Che cosa la incuriosisce di più in quello che è il più grande evento musicale italiano?

Come cambia… perché ogni anno Sanremo si trasforma e quindi sono curiosa di vedere quest’anno che edizione sarà, che musica ascolteremo, che spettacolo ci coinvolgerà.

 Quali sono i tre brani sanremesi che porta nel cuore?

“Spalle al muro” di Renato Zero, “Non Amarmi” di Aleandro Baldi e Francesca Alotta e “Come Saprei” di Giorgia.

 

MARIASOLE POLLIO

Sanremo, che significato ha per lei da spettatore e da addetta ai lavori?

Da spettatore Sanremo significa casa, stare con i miei amici e la mia famiglia a fare il tifo! Significa mettere in pausa i giorni comuni e renderli speciali. Da addetta ai lavori, per me significa l’inizio… la possibilità di lavorare e di imparare da una macchina così grande e dai suoi professionisti.

 

“PrimaFestival”, quale sarà il suo ruolo? 

Condurrò con Bianca e Gabriele, ma vi racconterò anche questo magnifico mondo di Sanremo da dietro le quinte, cercherò di svelarvi il backstage, tra emozioni luoghi e momenti inediti.

 

Come la accompagna la musica nella tua vita e nel suo lavoro?

La musica nella mia vita è sorgente, mi capisce, mi guida. La musica è di tutti, è per tutti, ma si racconta in ogni anima in modo diverso. Nel mio lavoro invece è il palco, sono i tour estivi, sono i ricordi con gli artisti che mi conoscono da quando ero bambina… é qualcosa che fa parte di me.

 

Conosce bene la radio, cosa deve avere un brano per conquistare il pubblico?

Un brano per essere vincente non deve mancare d’energia, deve rimanerti in testa dal primo ascolto, deve avere carattere. Una melodia che ti ricorda qualcosa di bello.

 

Nella storia di Sanremo quali sono i tre brani che porta nel cuore?

Penso a “Luce” di Elisa e a “Come Saprei” di Giorgia, sono due donne che con la loro musica hanno accompagnato la mia crescita. Penso anche a “Nu juorno buono” di Rocco Hunt perché rappresenta la mia terra e anche la prima vittoria in napoletano, la mia lingua.

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