Signore e signori, il conduttore di riserva
Valerio Lundini
In arrivo su Rai2 il programma surreale del comico romano, rivelazione di “Battute” e di “L’altro Festival”. “Una pezza di Lundini” è in onda dal 14 luglio in seconda serata
In un palinsesto immaginario, che vede saltare un programma dietro l’altro, c’è chi è sempre pronto a metterci una “pezza” e ad andare in onda all’improvviso. Il suo personaggio è un certo Valerio, il conduttore di riserva…
Nel susseguirsi di situazioni d’emergenza, invece di mandare in onda il segnale orario o la pubblicità, la rete decide di trasmettere una “toppa”, un programma supplente, di cortesia, pronto per l’occasione. All’ultimo secondo vengo chiamato per fare la trasmissione, e così ogni volta devono essere ricostruiti il palco, la scenografia…
Una vera e propria serata “tappabuchi”…
E per di più con la conduzione superficiale e affrettata di chi pensa di essere professionale e in grado di sostenere la guida di questo non-programma. Vedrete un appuntamento comico, ma senza risate di sottofondo, cosa che potrebbe disorientare chi fa zapping. Chi dovesse trovarsi per caso su Rai2 potrebbe infatti pensare che ci sia qualche problema nella conduzione. Ne uscirò come personaggio molto negativo, perché la mia impreparazione mi farà fare delle continue gaffe, dirò cose involontariamente poco professionali nella convinzione di fare il mio dovere.
Il suo personaggio si chiama Valerio, proprio come lei…
Per me è un guaio (ride). In una puntata me la prenderò meschinamente con un critico per una recensione negativa di una puntata del programma. Per tutta la serata farò vedere le foto di questa persona, della sua famiglia e di dove abita, un atteggiamento spregevole. Cerco sempre di estremizzare, al punto che se qualcuno pensa che ciò che sta vedendo sia vero, è un problema suo. Vero è che queste cose capitano realmente, anche in trasmissioni serie, non ironiche.
Quanta ironia c’è nella sua vita?
Non sono mai stato uno capace di prendersi troppo sul serio, al tempo stesso non ho mai voluto fare lavori inerenti alla comicità, anche perché non pensavo fossero dei lavori. Poi mi sono trovato a fare parte di un complesso musicale nel quale erano più divertenti le cose che ci inventavamo tra una canzone e l’altra, piuttosto che la musica stessa. La serietà mi piace, la preferisco all’eccessiva simpatia, però a volte vedo che viene utilizzata in contesti in cui è ridicola e fuori luogo.
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