Si riparte dalla vita
RESTA CON ME
Una serie che spazia tra toni e generi diversi, presentando al pubblico una storia dai molti sapori. Non un semplice poliziesco, ma un “romanzo” in cui all’esaltazione della forza si preferisce l’indagine sulle fragilità umane. La domenica in prima serata su Rai 1 e in streaming su RaiPlay. Il RadiocorriereTv ha incontrato i protagonisti
FRANCESCO ARCA
La firma di De Giovanni in una serie che il pubblico ha già dimostrato di amare molto…
La scrittura di un autore così importante come Maurizio De Giovanni e lo sviluppo della sceneggiatura di Donatella Diamanti hanno permesso a noi attori di entrare immediatamente dentro i personaggi. Erano scritti in maniera sapiente, noi abbiamo solamente lavorato sulla profondità e sulle loro fragilità.
Parliamo di questa Napoli notturna…
Una notte che non diventa buio perché, anche durante le riprese, abbiamo incontrato allegria, energia, ma soprattutto solidarietà. Tantissimi sono stati gli incontri con persone che, come angeli, si muovono nel silenzio per regalare ad altri un po’ di conforto.
Il piccolo e il grande schermo ci hanno abituati a vedere personaggi che esaltano la forza. In “Resta con me” si punta il faro sulla fragilità umana
Il pubblico ha incontrato Alessandro nel momento più bello della sua vita, sia dal punto di vista professionale sia familiare. L’evento drammatico che cambia la rotta della sua vita, di cui in qualche modo è responsabile, produce ulteriori situazioni drammatiche che lo costringono a prove sempre più dure. È qui che deve inevitabilmente fare i conti con le sue debolezze e contraddizioni. L’ingresso di Diego nella storia però è una scossa per i protagonisti, costretti a relazionarsi con le loro emozioni più profonde.
Gli inciampi della vita costringono l’uomo a continue ripartenze. In che modo accade ai protagonisti di questa storia?
La vita mette sempre davanti a nuove sfide che, per sopravvivere, devono essere affrontate. Da tutto questo ne puoi uscire bene o a pezzi, come accade ad Alessandro e Adriana. Il loro rapporto viene messo su un banco di prova interessante, la loro storia è un’altalena emozionale che li porta verso un profondo cambiamento.
Chi è alla fine Alessandro?
Me lo sto chiedendo tutt’ora, dopo tutti i mesi in cui “siamo stati insieme”, e non avrei voluto lasciarlo andare. Sono molto affezionato a lui, abbiamo cercato di lavorare su quelle fragilità che anch’io avevo bisogno di tirare fuori. È stato bello, emozionante.
Cos’ha colpito il pubblico di questa serie?
La lunghezza del racconto ha aiutato ad andare in profondità dei personaggi, a sviscerare ogni aspetto, permettendo allo spettatore di stabilire un legame. C’è una varietà bellissima di anime, con colori e sfumature diversissime nelle quali ci si può immedesimare.
LAURA ADRIANI
Com’è stato l’incontro con la sua Paola?
All’inizio semplice. Ricordo quando ho cominciato a leggere la sceneggiatura durante il provino, è entrata dentro di me facilmente, l’ho capita, sono subito entrata in empatia con lei. Poi, come avete potuto seguire dalla storia, è stato tutto molto travagliato.
La scrittura di Maurizio De Giovanni e la narrazione televisiva…
Gli scrittori sono le fondamenta di tutto. Se hai una buona sceneggiatura, una bella storia, dei personaggi che colpiscono per il mondo di cui si fanno portatori, come accade per ogni essere umano, quando vedi un’opera così piena di personaggi sui quali non si è fatto un lavoro approssimativo, ma si è voluto andare a fondo, allora si è già a metà dell’opera. Questo è importante anche per noi attori che arriviamo con qualcosa di ben definito. Se manca, siamo costretti a crearlo noi, facendo però il lavoro di qualcun altro.
Come entra Napoli in questa storia?
Spero che si percepisca una città familiare, una città che accoglie. Una Napoli che è casa, che può essere una casa.
Quando nelle vite dei protagonisti tutto si fa complesso, arriva un bambino…
Diego, come tutti i bambini, porta la verità. Se li ascoltassimo un pochino di più saremmo tutti degli esseri umani migliori.
Qual è il sentimento che vorrebbe questa serie lasciasse allo spettatore?
Serenità, nonostante tutto quello che in questa vicenda accade. La serenità di capire che, anche una disgrazia, può portare a una liberazione, a una leggerezza. In me ha lasciato una gran voglia di vivere e un forte desiderio di amore.