Shake
Shakerare Shakespeare
Dalla Venezia del XVII secolo alla Roma contemporanea senza re, regine, castelli e guerre, un gruppo di ragazzi di oggi che come il Moro, Desdemona, Cassio, Iago e gli altri sono alle prese con l’identità che cambia e con la perdita dell’innocenza. Dal 14 aprile in esclusiva su RaiPlay
Raccontare l’adolescenza, periodo della vita di un essere umano a metà tra tragedia e commedia, affidandosi alle parole del Bardo. Chi meglio di Shakespeare, il più grande drammaturgo di tutti i tempi, può offrire spunti di riflessione per un teendrama che trasforma dei ragazzi di un liceo nei protagonisti dell'”Otello”?
«Interpretare Shakespeare in chiave televisiva, contemporanea e farne un coming of age è una sfida emozionante. Per quanto il testo originario sia di altri tempi, i temi rimangono universali: gelosia, amore, tradimento. L’adolescenza non fa altro che rafforzarli, raccontando una storia di scoperta, formazione, crescita» afferma la regista, anche lei molto giovane, Giulia Gandini.
Dalla Venezia del XVII secolo alla Roma contemporanea senza re, regine, castelli e guerre, un gruppo di ragazzi di oggi che come il Moro, Desdemona, Cassio, Iago e gli altri sono alle prese con l’identità che cambia e con la perdita dell’innocenza.
Il protagonista non è più il valoroso condottiero dell’esercito veneziano, bensì Thomas, il leader imperturbabile di una crew di parkour. Accanto a lui il simpatico Michele (Cassio) e l’arguta Gaia (Iago). Un equilibrio apparentemente solido fino a quando non compare sulla scena Beatrice (Desdemona), la più bella ragazza del liceo, di cui sia Thomas sia Gaia si invaghiscono. Mentre tra Beatrice e Thomas nasce una profonda storia d’amore, Gaia, colpita dall’invidia nei confronti del suo amico, ordirà un meticoloso piano atto a separare i due innamorati. L’infima opera di persuasione di Gaia avrà i suoi effetti, e le insicurezze di Thomas scoppieranno in una gelosia cieca che distruggerà l’amore per Beatrice e l’amicizia con Michele.
In un finale senza vincitori, la vera tragedia per i protagonisti sarà la consapevolezza del sopraggiungere dell’età adulta e con essa del disincanto perso, ma i ragazzi avranno modo di indagare le loro fragilità, elaborare i loro errori o, più semplicemente, crescere. Ogni episodio segue la prospettiva di un singolo personaggio, rivelando man mano nuove sfumature in scene già viste dagli occhi non solo di Thomas, ma anche di Bea e Gaia.
Non serve quindi conoscere Shakespeare per capire “Shake”, anche se «per chi è familiare con l’Otello le easter eggs sono moltissime» continua la regista che, dal punto di vista della realizzazione filmica dice: «I piani sequenza si rifanno senza dubbio al linguaggio teatrale. L’amore tra i protagonisti è il primo, liceale, ma è anche l’amore tra Otello e Desdemona, Romeo e Giulietta, Amleto e Ofelia. I protagonisti non sono solo innamorati, sono destinati l’uno all’altra».
L’amore è dunque una fiaba, ma per quanto forte e romantico, purtroppo il destino Shakespeariano è crudele. È una fiaba senza lieto fine, o comunque con un finale dolceamaro. Perché in fondo l’adolescenza è proprio questo: la fine della fiaba che è l’infanzia, e il passaggio necessario all’età adulta.
Ispirazioni…
Le reference sono altre serie teen, ma anche film come Skate Kitchen di Crystal Moselle, Water Lilies di Céline Sciamma, American Honey di Andrea Arnold.
La musica
La maggior parte della musica è elettronica soft della nostra composer Ginevra Nervi, con il fine di tingere anche le situazioni più mondane con un senso di sospensione, riflessione, introspezione. Non mancano poi le tracce musicali di vari artisti moderni come Fred Again, Ditonellapiaga e Cmqmartina, giovanissima cantautrice che ha firmato la canzone originale della serie, “Il silenzio”.
JASON
PREMPEH
Thomas
Da Shakespeare a Shake…
Quello che speriamo è che ci sia una scossa dal punto di vista emotivo. È una serie che si concentra sulle emozioni dei personaggi, ci saranno molti intrighi amorosi che cattureranno l’attenzione del pubblico. “Shake” è un mix di generi, si passa dalla storia di Otello, il Moro di Venezia, a Thomas, un vero leader che pratica parkour e si ritrova a combattere i “demoni” dell’adolescenza, i primi amori, passioni e gelosie.
Il parkour come metafora della vita…
Come per il parkour che spinge chi lo pratica a trovare una soluzione, ogni volta diversa, per affrontare e superare gli ostacoli, anche nella vita nessuno può dirti come gestire la tua esistenza, è sempre un lancio nel vuoto capire se stessi, gli amori e le amicizie.
Quali sono i punti di forza del suo personaggio?
Sicuramente il suo grande senso dell’onore e della fedeltà. È una persona molto ingenua e passionale e per questo, i suoi pregi possono diventare anche le sue più grandi debolezze. È questa sua forte passione che lo spinge verso la cieca gelosia, una ingenuità che lo rende vittima delle voci che altri insinuano.
Un racconto di e per ragazzi… e gli adulti?
È una storia che può rivolgersi anche a un pubblico di adulti, perché rappresenta bene quella che è l’adolescenza. In realtà, più che parlare agli adulti, speriamo possa spingerli ad ascoltare ciò che le nuove generazioni hanno da dire.
GIULIA
FAZZINI
Beatrice
Il Bardo per una storia contemporanea…
L’obiettivo di “Shake” è prendere i temi universali dell’“Otello” di Shakespeare, la gelosia, l’amore e l’inganno, e trasporli in qualcosa di fruibile e comprensibile per il pubblico di oggi. Molto spesso si è intimoriti davanti all’intensità di Shakespeare, in realtà, la sua forza consiste proprio nell’essere riuscito a raccontare con semplicità temi tanto infiniti da includere l’intero umano. Nel nostro piccolo, abbiamo cercato di rendere omaggio a questa grandezza, prendendo l’opera di Shakespeare, traducendola in un frammento contemporaneo, comprensibile ai più. Abbiamo shakerato circostanze diverse, ma i temi sono rimasti gli stessi.
Quanto rimane di Desdemona nel suo personaggio?
Abbiamo mantenuto quella fame di autenticità presente nell’opera originale. Non appena Desdemona riesce a rispecchiarsi nelle pene dell’Otello, lei le vede riflesse nei suoi occhi e se ne innamora perdutamente. È una donna disposta ad abbandonare la famiglia, il suo status quo, le certezze per inseguire quel sogno d’amore infinito. Se vogliamo, rappresenta il simbolo per eccellenza della fedeltà in amore. Tutto questo c’è anche in Beatrice, alla quale abbiamo donato uno spigolo in più, un chiaroscuro maggiore. Se nel personaggio della tragedia i moti interiori erano un pochino più nascosti e interiorizzati, in Beatrice è chiara la sua vulnerabilità, che coinvolge l’ambito familiare e amicale. Ci lasciamo connettere alla sua sensibilità in maniera più diretta.
Un messaggio per il pubblico adulto…
Spero che gli adulti che avranno la fortuna di guardare “Shake” siano portati a empatizzare con i sentimenti dei ragazzi, troppo spesso interpretati come sciocche manifestazioni giovanili. I nostri amori giovanili significano tanto per noi, sono veramente ciò che ci fa andare avanti, le gelosie, le passioni così forti sono qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno, solo che il mondo dei grandi spesso tende a dimenticarlo.