Sergio Assisi

Sono il dottore dei sorrisi

In Tv nel bizzarro ruolo di Giacomo Conforti, fratello piombato dall’Amazzonia nella vita di CC e Alice. L’attore partenopeo, tra i protagonisti de “L’Allieva” su Rai1, racconta al RadiocorriereTv la sua visione dell’arte e la straordinaria soddisfazione di riuscire, con le sue commedie e le sue interpretazioni, a parlare ai bambini e a regalare un sorriso agli adulti

foto di P.Bruni

È entrato in questa terza stagione de “L’Allieva” per “scompigliare” un po’ le carte…

Sono molto contento di come stanno andando le cose, mi dicono che con l’ingresso del mio personaggio è cresciuto anche l’ascolto. Sto ricevendo moltissimi messaggi di apprezzamento, e questo fa piacere. La serie era già un grandissimo successo, è bello avere la possibilità di entrare in un progetto così amato e dare il proprio contributo.

Com’è stato indossare i panni di questo fratello sui generis?

È un po’ la storia della mia vita. La diversità crea sempre delle frizioni. Caso vuole che questo ruolo rispecchi in parte il mio carattere, tanto che chi mi conosce bene dice: “Sergio questo sei tu” (ride). Ogni volta che c’è un personaggio strano, bizzarro chiamano me.

Lino Guanciale ha detto che Giacomo porta nella serie una nuova “confortità”. È d’accordo?

Giacomo è entrato per portare “conforto” a questa quasi famiglia. Dice la verità e, siccome la verità è sempre scomoda, porta disagio. Lui che non ha peli sulla lingua crea ovviamente scompiglio, ha un atteggiamento molto più pratico e avvezzo alla sincerità rispetto invece a un fratello più corretto politicamente e misurato. Diciamo che Giacomo è poco diplomatico.

E Sergio Assisi è diplomatico?

Sono veramente poco diplomatico, e questo a volte è un problema.

Una delle caratteristiche di Giacomo è il suo essere libero. Cosa significa per lei la libertà?

Credo che ormai si sia perso il senso profondo di questa parola. Non siamo più capaci di esprimerci seriamente, non siamo veramente liberi di manifestare il nostro modo di essere. Quello che è riuscito a raggiungere l’uomo nei secoli ultimamente mi sembra lo stia perdendo, è come se facessimo dei passi indietro, sui pensieri, sul razzismo, sulla falsa pudicizia.

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