Serena Rossi

Come Mina settembre amo Napoli e il mio lavoro

L’attrice napoletana è la protagonista della nuova serie di Rai1 diretta da Tiziana Aristarco, accolta alla prima puntata da X milioni di telespettatori e interpretata con Giuseppe Zeno, Giorgio Pasotti, Valentina D’Agostino, Christiane Filangeri, Nando Paone e Marina Confalone. Al RadiocorriereTv confida: «Mi piace sentire l’affetto e la stima delle persone, è una ricompensa enorme»

foto di Anna Camerlingo

Serena, chi è Mina Settembre?

Mina Settembre è una donna a cui voglio molto bene, è un personaggio dalle mille sfaccettature. È estremamente forte, ma al tempo stesso è fragile e delicata. Ha una situazione familiare e sentimentale incasinata, si è appena separata dal marito dopo tanti anni, ha perso il padre, al quale era profondamente legata, ed è tornata a vivere a casa della madre, una mamma che mai nessuno vorrebbe avere, perché è una donna deliziosamente terribile, interpretata dalla bravissima Marina Confalone. Una donna che non ne fa passare una, soprattutto a sua figlia. Mina ha una vita ingarbugliata, ma è comunque brava a sistemare quelle degli altri. La sua vocazione profonda è entrare nelle case delle persone per aiutarle a risolvere le proprie vite. È forte per questo, nel suo lavoro è determinata, sa quello che vuole.

Un personaggio non proprio ordinario…

Mina fa anche delle cose scorrettissime. Pur di arrivare a risolvere le situazioni va contro la legge, ma sempre mossa dall’amore per il proprio lavoro, cercando di leggere negli altri le cose che questi non riescono a leggere. Per farlo coinvolge chiunque, da Domenico, il nuovo ginecologo del consultorio, interpretato da Giuseppe Zeno, un uomo molto affascinante che la metterà in crisi ancora di più, a Rudy (Nando Paone), il portiere del palazzo del rione Sanità in cui lei lavora. Ad aiutarla sono anche le sue due migliori amiche, Titti e Irene, interpretate da Valentina D’Agostino e Christiane Filangeri.

Un altro personaggio che nasce da un testo di un autore napoletano. Cosa ritroviamo nella Gelsomina televisiva del personaggio letterario?

Il personaggio di Maurizio de Giovanni è stato uno spunto, io non sono esattamente la Mina che lui descrive, abbiamo certamente delle cose in comune, ma anche la fisicità non è la stessa. Nei racconti di de Giovanni Mina Settembre viene descritta come un po’ paffuta, con un seno enorme, con gli occhiali, un po’ goffa. Io invece sono molto semplice nel mio aspetto, non sono una donna che va dal parrucchiere o si veste alla moda, ma che, anche suo malgrado, è bella e attrae l’attenzione degli uomini, cosa che la fa un po’ arrabbiare perché Mina vorrebbe essere vista solo come la dottoressa Settembre.

Una vita e una carriera dedicate al solo lavoro…

Non si occupa di se stessa, ma degli altri. Mina ha spesso a che fare con persone che non hanno strumenti culturali per capire come, a volte, possa essere importante il supporto di un’assistente sociale. Le capita di lottare contro i mulini a vento, ma è così cocciuta che alla fine, in un modo o nell’altro, ce la fa. Non le va sempre bene, ma ci prova finché può.

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