È SEMPRE MEZZOGIORNO

Con Antonella, come a casa

Lunedì 28 settembre alle 12 debutta su Rai1 il nuovo programma quotidiano che accompagna i telespettatori fino all’ora di pranzo. La cucina e l’attualità, il gioco e il sorriso. La conduttrice al RadiocorriereTv: “Il mio intento è quello di fare compagnia alla gente, con la mia serenità e anche un forte senso di gentilezza e di empatia nei confronti del pubblico”

Il mezzogiorno di Rai1 è stato per tanti anni la sua casa, come si appresta a vivere questo ritorno?

Con grande emozione e con la consapevolezza che le cose sono diverse, che viviamo in un momento totalmente nuovo, che la vita è sicuramente cambiata, non solo la mia ma quella di tante persone. Voglio portare nelle case la mia serenità e anche un forte senso di gentilezza, di empatia nei confronti del pubblico, per raccontare, giocare, ascoltare, sentire le persone al telefono.

Ad attenderla, a braccia aperte, ci sono tanti telespettatori…

Sono molto contenta di ritornare al mio posto, anche se quella di tornare a mezzogiorno, come ho detto tante volte, non è stata una mia scelta, ma la concomitanza di scelte del direttore, che voleva già fare, e di una mia volontà di tornare in onda con una piccola cosa. Poi, forse, le piccole cose non sono nel mio karma e quindi mi è stato chiesto di tornare al mio posto. Così ho pensato, proviamo quest’anno e poi faremo una valutazione. Penso di essere una professionista e come tale mi metto a disposizione in un momento in cui tornare ha tanti significati. Il mio intento è quello di fare compagnia alla gente, e questa è la cosa più importante.

Il pubblico si aspetta di trovare un’Antonella rigenerata anche da una nuova esperienza di vita, dalla campagna, da un lungo periodo di assenza dallo schermo. Chi è Antonella oggi?

Quella di sempre con una maggiore semplicità, ho scoperto anche la passione per la campagna, cosa che non avevo mai considerato. Porto in studio un po’ del mio mondo, al di là di quello del bosco, della natura che abbiamo capito quanto ci è mancata durante il lockdown, quando chi aveva un balcone l’ha rivalutato come se fosse una foresta. Credo che la cosa più importante sia il senso del piccolo paese, della provincia, che è da sempre stata una delle mie manie. Nel programma di mezzogiorno per anni ho pensato a questo, anche scegliendo le ricette, a chi torna a casa per il pranzo dal lavoro, cosa che capita maggiormente in provincia. A Milano, come in ogni altra grande città in cui i ritmi sono frenetici, è difficile che qualcuno all’ora di pranzo si metta davanti alla tv. Viceversa, dove abitavo io, a Legnano, o dove vivo ora, ad Arquata Scrivia, nella val Borbera a metà tra l’appennino piemontese e quello ligure, c’è chi torna a casa a pranzo, un po’ come succedeva nella mia famiglia. Mio papà aveva un colorificio, tornava a casa e accendeva la televisione.

Come sarà il programma?

Ho una scenografia in cui i divani sono sostituiti dalla mia cucina, sullo sfondo c’è un grande led che trasmette realmente le immagini del bosco che circonda la mia casa. Così vedremo in diretta se pioverà, se nevicherà. Non è giusto avere immagini edulcorate e finte di un bosco che non esiste, anche perché a dicembre la vegetazione è molto diversa da quella di settembre. Vogliamo osservare il susseguirsi delle stagioni, la caduta delle foglie a ottobre, il rosso del castagno, via via che cambierà il tempo avremo un bosco diverso. Davanti al led c’è una grande vetrata dalla quale si ha accesso allo studio, lì ci sono gli elementi scenografici del bosco: alberi fatati, altalene, gli animali ricostruiti.

E una volta all’interno?

Ci sono la grande cucina e l’angolo delle nonne. Sì, proprio delle nonne che parlano, cuciono, leggono, discutono, come se fossero in una sorta di veranda. Con me ci saranno anche una zia, la zia Cristina, che cucinerà il piatto del giorno.

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