Scelte responsabili subito

Geologo e ricercatore, ma anche divulgatore capace di conquistare con i suoi programmi la fiducia e l’affetto del pubblico televisivo. E’ tornato con “Sapiens” il sabato in prima serata su Rai 3. «Il destino degli uomini – dice al RadiocorriereTv – coincide con quello che loro stessi si vogliono dare»

Da dove riparte “Sapiens”?

Dall’anno più caldo che ci sia stato sul pianeta Terra da quando gli uomini sono in grado di registrare la temperatura. Riparte dal 2022, dall’attualità più stringente, dalla problematica climatica, dall’energia, e cerca di mettere una parola un po’ più chiara su questioni scientifiche. Ancora si sente dire che quanto sta accadendo forse dipende dal sole, da principi naturali, vogliamo dimostrare che ciò non è assolutamente vero e non la pensa così nessuno scienziato serio che studi il clima.

L’estate che ci siamo lasciati alle spalle ha cominciato a presentare il conto, ci dovremo abituare?

Questa che sembra essere stata l’estate più calda e più secca dell’ultimo periodo, sarà la più fresca e la più umida del prossimo futuro. Ci dobbiamo abituare a situazioni anche peggiori probabilmente.

Siamo fuori tempo massimo?

No, il lockdown ha dimostrato come bloccando certe attività gli inquinanti spariscano subito e i cieli si ripuliscano. Allo stesso modo, riconvertendo certe attività, anche l’anidride carbonica può diminuire parecchio. Naturalmente ha una certa inerzia per cui ci vuole tempo prima che diminuisca in atmosfera, che si neutralizzi.

Gli uomini sono i principali responsabili del proprio destino?

Quasi sempre, tranne che in alcuni casi speciali. Se arriva un asteroide, ad esempio, possiamo fare molto poco, per quanto abbiamo assistito a un tentativo di deviazione fatto dalla Nasa qualche settimana fa. Per quanto riguarda il resto, il destino degli uomini coincide con quello che si vogliono dare: hanno deciso di basare una società sui combustibili fossili? Questo è il prodotto. Basta che lo sappiano, ogni nostra azione ha una conseguenza ambientale.

L’approvvigionamento energetico resta un problema, quali strade potrebbero essere intraprese?

Bisogna mollare prima possibile i combustibili fossili. Non ha molto senso cambiare il luogo di approvvigionamento del gas, se rimani schiavo del gas, è come cambiare spacciatore, ma rimani tossicodipendente. Andrebbe abbandonata questa logica. Al contrario, ci dobbiamo abituare a una società senza combustibili fossili e puntare tutto, fino all’ultimo centesimo, sulle rinnovabili, ora. Sono disponibili in un tempo relativamente breve, bisogna fare in modo che siano minori gli impacci di natura burocratica.

E il nucleare?

Nel breve periodo non è un’opzione. Per avere una centrale in Italia ci vorranno vent’anni, forse, visti i tempi delle centrali in altri Paesi d’Europa che sono più snelli di noi, penso alla Finlandia. Non so se abbia senso parlarne visto che servirebbero così tanto tempo e così tanti soldi.

Anche le pandemie sono frutto di come trattiamo l’ambiente, cosa dobbiamo aspettarci da questo punto di vista?

Se si continua con le opere di deforestazione e se il cambiamento climatico incrementa, le malattie infettive aumenteranno. Togliere spazio alla foresta significa lasciare i suoi abitanti con un altro ambiente attorno. Siccome questi abitanti, come i pipistrelli, sono ricchi di tutti i virus, perché hanno un grande sistema immunitario, levare spazio alla foresta significa indirettamente favorire quei salti di specie, quegli spillover, che sono i responsabili delle pandemie. Si è scoperchiato il vaso di Pandora deforestando troppo, il cambiamento climatico influisce aumentando le zone in cui alcuni insetti non ci sarebbero mai stati. Vogliono il caldo e adesso lo trovano anche ad alta quota. Siamo al punto in cui queste malattie possono tendere a rivelarsi più diffuse e intense di un tempo.

Siamo davvero vicini a una nuova estinzione?

A nuove estinzioni di piante, insetti e altri viventi sì, perché le provochiamo noi. Ma i Sapiens sono una specie piuttosto prepotente e hanno un grande apparato tecnologico. È vero però che non sono tutti uguali, si salvano come specie ma magari ci rimettono milioni di vite, portarli all’estinzione sarà difficile. Saremmo la prima specie al mondo corresponsabile in toto dell’estinzione della specie stessa. Sarebbe un caso da studiare nell’annuario di chi verrà dopo di noi.

A un bambino che le chiedesse “cosa sta succedendo su questa Terra”, che risposta darebbe?

Che una grande ubriacatura di intelligenza, di potere, di ricchezza degli uomini sta producendo danni che diventeranno un’arma a doppio taglio. Quello che vediamo è il gran caos dei sistemi umani di fronte al fatto che c’è una reazione da parte dell’ambiente, del clima soprattutto, che dovevamo prevedere. Stiamo assistendo a un ridisegno del mondo, vedremo se avverrà in una maniera sostenibile o se si arriverà al collasso di parte delle nostre civiltà come le conosciamo.

Continua a leggere il Radiocorriere Tv N.41