Sapiens – Un solo pianeta

Torna Mario Tozzi con le sue incursioni nel passato, nel presente e nel futuro della vita degli uomini.  Da sabato 25 novembre alle 21.45 su Rai 3

“Sapiens – Un solo pianeta” torna con la sesta stagione ad appassionare un pubblico sempre più attento e desideroso di capire fenomeni complessi attraverso quell’approccio alla divulgazione scientifica che da sempre contraddistingue il lavoro di Mario Tozzi. L’appuntamento è su Rai 3 sabato 25 novembre alle 21.45.

La nuova stagione di “Sapiens – un solo pianeta” cercherà di rispondere a interrogativi che riguardano la natura, i mari, i fiumi, la storia dei Sapiens, le loro scelte di vita e le contaminazioni prodotte dall’incontro di diverse culture. 

Il nuovo ciclo di puntate si apre proprio con le condizioni in cui versano mari e oceani, considerati l’ultimo esempio di “mondo selvaggio”. In un parallelismo tra il Mar Mediterraneo e gli oceani, Mario Tozzi racconta le origini del mondo sommerso e la fragilità del suo ecosistema minacciato da una pesca selvaggia, dal traffico commerciale e turistico, dalla presenza record di idrocarburi, inquinamento e isole di plastica.  Dalla Polinesia del Tirreno, le isole Pontine, Mario Tozzi racconta come le isole siano dei veri e propri laboratori di diversità biologica.

“Sapiens – un solo pianeta”, prodotto da Rai Cultura, è un programma di Mario Tozzi, Alberto Puoti, Giovanna Ciorciolini, Fosco D’Amelio, Giuseppe Giunta, Elisabetta Marino, Riccardo Mazzon, Fabio Roberti, e Stefano Varanelli. Produttore esecutivo Valentina Valore. Capo progetto Eleonora De Angelis. La Regia è di Luca Lepone.   

Più natura, meno cemento

Come dimostrano tragicamente anche le cronache recenti, quasi il 94 per cento dei comuni italiani è a rischio idrogeologico. Frane e alluvioni sono sempre più causa di devastazione e morte ed è dunque necessario un deciso e repentino cambio di passo. Analizzando cause e false cause, soluzioni e false soluzioni, in “Oltre il fango” Mario Tozzi riflette su quali comportamenti virtuosi possano tamponare le manifestazioni della natura e su quali siano, invece, i comportamenti sbagliati, che possono solo peggiorare condizioni già al limite. Di fronte a quella che spesso sembra una rivolta degli elementi naturali, stiamo affrontando la sfida della crisi climatica e del degrado territoriale con le armi spuntate di sempre: grandi opere e interventi pesanti su fiumi e montagne. Ma è la risposta giusta? A giudicare dai risultati sembrerebbe di no. «Occorre – spiega Tozzi – rinaturalizzare il territorio, come vuole anche la nuova legge europea. Più natura e meno cemento significa anche più sicurezza, oltre che un’economia più garantita perché non c’è economia se il sistema naturale non viene conservato. Si potrebbe dire che non c’è un’economia sana, se non c’è una biosfera sana». “Oltre il fango”, edito da Rai Libri, è disponibile nelle librerie e negli store digitali.

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