Rocco Schiavone

Rocco ci piace così

L’autore dei romanzi Antonio Manzini, il protagonista Marco Giallini e il regista Simone Spada parlano del vicequestore più amato del piccolo schermo. Mercoledì 24 marzo, in prima serata su Rai2, la seconda e ultima puntata della quarta stagione

Rocco Schiavone e il suo mondo 

SPADA: Rocco è un personaggio che non solo amo, ma che sento vicino come se fosse un familiare. Sono sempre stato convinto che a distinguerlo sia il suo cuore caldo e sofferto, in contrasto con l’ambiente che lo circonda, invernale e cupo.  

GIALLINI: Non faccio fatica a interpretarlo, è quasi una pausa tra un ciak e l’altro. Mi trovo bene nei suoi panni tanto siamo simili, ovviamente togliendo la parte del poliziotto o le amicizie discutibili. Rocco è fuori dagli schemi e ha un senso della giustizia e dell’etica tutto suo, non sempre coincidente con la legge. È un uomo complesso, malinconico, che ci permette di riflettere su temi importanti. Antonio Manzini è un autore di tali generosità e talento che non ho mai incontrato difficoltà.  

MANZINI: È bello raccontare anche gli altri personaggi, hanno comunque una loro vita, i loro amori. Confesso che vorrei scrivere un libro di Rocco Schiavone senza omicidio. Grazie al regista Simone Spada e allo sceneggiatore Maurizio Careddu siamo riusciti comunque a raccontare anche un po’ degli altri. 

La felicità e l’amore per Rocco Schiavone 

GIALLINI: Penso che Rocco sia felice quando è da solo e quando pensa che debbano arrivare persone che lo fanno stare bene. Ma solo quando lo pensa (sorride). Non l’ho mai visto tanto felice, tranne in alcuni momenti con gli amici. Rocco è un po’ vittima di Dio. 

SPADA: Nella sua depressione è sempre un po’ innamorato, vive molto le cose e le persone. Forse un giorno incontrerà l’amore, anche se non credo che potrà essere l’amore felice a dargli una condizione di serenità. Non è quello che Rocco Schiavone cerca. Lui vuole gli amori passionali, tumultuosi. 

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