Rigorosamente in diretta
Capua & Semprini
Sono gli amici del pomeriggio estivo di Rai 1. «C’è il piacere di tenere compagnia agli italiani», dice Roberta. «Raccontiamo l’estate anche con leggerezza e normalità» prosegue Gianluca. Dal lunedì al venerdì alle 17.20
Dopo il successo della scorsa edizione cosa significa per voi ritrovarvi e incontrare nuovamente il vostro pubblico?
ROBERTA: Ricondividere questa seconda edizione con Gianluca, con il quale mi sono trovata benissimo, mi dà una grande gioia. Insieme a questo, c’è il piacere di tenere compagnia agli italiani durante l’estate. Non tutti vanno in vacanza, la nostra è una coccola affettuosa che facciamo con piacere a chi ci segue. Speriamo che sia la vera estate della ripartenza. Lo scorso anno c’è stata una battuta d’arresto, è tornato il covid.
GIANLUCA: Una soddisfazione e una responsabilità. Se siamo stati riconfermati significa che lo scorso anno è andata bene e che riusciamo a occupare diversi registri. Anche in estate succedono tante cose, più belle o più brutte, e devi saperle raccontare tutte con il giusto tono. Probabilmente è stato riconosciuto questo a entrambi. Roberta e io siamo due persone diverse, che si vogliono bene, che in onda si rispettano molto, e che riescono a trovare i punti di forza dell’altro valorizzandolo.
I due anni di pandemia alle spalle, ora una guerra terribile alle porte di casa. Quanto influisce tutto questo nel racconto, nel dovere informare e intrattenere?
GIANLUCA: Sono al mio terzo anno di “Estate in diretta” e nel corso dell’estate ho trattato di tutto, dalla tragedia del Ponte Morandi alla moda, piuttosto che alla morte di Raffaella Carrà, dramma che aveva già in sé un doppio registro: la grande commozione della morte e la gioia suscitata dalle immagini di Raffaella. Fermo restando che le persone a casa hanno bisogno di essere informate ma anche di svago, vogliono la cronaca, mediamente vincente negli ascolti, e la leggerezza. Quando conduci “Estate in diretta” devi creare un giusto mix e capire dove sta andando la giornata, dove sta andando l’estate.
ROBERTA: L’atmosfera che si respira è fortemente condizionata dagli accadimenti. Cerchiamo comunque di mantenere un tono leggero, di distrarre le persone dalle brutture del mondo. Questo è un po’ il nostro compito.
Terza edizione per Gianluca, seconda per Roberta, cosa avete scoperto di più degli italiani nel corso di questa esperienza?
GIANLUCA: È un’esperienza diversa da quella del telegiornale. Con “Estate in diretta” ho scoperto un mio lato televisivo che non conoscevo, più leggero, scherzoso, più legato alla battuta. Mi sento abbastanza tranquillo, anche più scanzonato. Di solito con le news ho un approccio più secco nel racconto, in un format come questo riesco a essere più caldo e questo accade quando mi sento a mio agio. La mia sensazione è che negli italiani non ci sia solo voglia di leggerezza, ma di semplicità, di sentire dalla Tv la battuta che scambi quando incontri un amico al bar.
ROBERTA: Ho scoperto che quando la Tv propone qualcosa di bello la gente c’è e segue, anche in piena estate. Il Servizio Pubblico deve accompagnare i telespettatori in ogni momento dell’anno.
L’Italia sta tornando a essere meta di turisti provenienti anche dall’estero. Se doveste indicare loro tre località assolutamente da non perdere, anche al di là delle mete canoniche, dove li mandereste?
ROBERTA: A Furore, sulla splendida Costiera Amalfitana. Ma anche in Toscana nella chiesa di San Galgano, dove c’è la spada nella roccia con il prato al posto del pavimento. E sulle Dolomiti, montagne strepitose.
GIANLUCA. Divertente… Partiamo dal Sud, dalla Sicilia, della quale io e mia moglie siamo innamorati e dove facemmo il viaggio di nozze. Quaranta giorni e abbiamo scoperto luoghi che molti siciliani non conoscono (sorride). Il nostro buen ritiro è nell’agrigentino. Per il Centro consiglierei di scoprire i borghi intorno a Roma, dai Castelli romani alle località di mare. Per il Nord, e anche qui sono di parte, dico Rimini, la città di mio padre: un centro storico bellissimo e borghi tutti da scoprire nelle vicinanze
C’è invece un piatto che più di ogni altro racconta il nostro Paese?
GIANLUCA: La pasta fatta in casa, a ognuno la scelta di quale tipo voglia mettere in tavola.
ROBERTA: Per non dire banalmente la pizza o gli spaghetti, universalmente noti, a uno straniero farei assaggiare una parmigiana di melanzane e, per par condicio, un piatto di tortellini in brodo bolognesi. Do un colpo al cerchio e uno alla botte (sorride), la mia città d’origine e la mia città d’adozione.
Tortellini rigorosamente in brodo…
ROBERTA: Assolutamente, a Bologna non sono declinabili in altro modo.
Andate in onda da Roma, in che modo cercherete di vivere i vostri momenti di libertà?
GIANLUCA: Mi sono ripromesso di fare il pendolare, abbiamo preso una casa al mare, a sud di Roma, non mi voglio perdere la famiglia (sorride). Ho quattro figli ai quali sono molto legato. Avendoli di età tra loro diverse so che basta un attimo e partono per la loro vita e non ti considerano più. Visto che ne ho ancora tre sotto quell’età, vedo di godermeli. Farò avanti-indietro da Roma con il treno.
ROBERTA: Nel fine settimana raggiungerò sempre la mia famiglia, il tempo libero lo dedicherò a loro. Mio marito e mio figlio, che ha ormai 14 anni, sono comprensivi, mi supportano, mi aiutano. Durante la settimana stanno un po’ tra ragazzi, non è male, no?