Ricchi e Poveri
Una storia bellissima
Oltre cinquant’anni di musica e successi per uno dei gruppi italiani più amati. Rai1 festeggia Angela Brambati, Franco Gatti, Marina Occhiena e Angelo Sotgiu con una grande festa, in onda sabato 27 gennaio in prima serata, con la conduzione di Carlo Conti. Venerdì 26 esce invece “Reunion”, doppio album con 21 celebri canzoni eseguite dai quattro artisti nella formazione originari
Una lunga carriera festeggiata con un nuovo disco e con una serata speciale su Rai1, come state vivendo questo momento?
ANGELA: È come se fossimo tornati indietro agli anni trascorsi insieme e ci fossimo detti… “aspetta che torniamo subito”.
MARINA: Anche se siamo stati separati tanto tempo a legarci è sempre rimasto un filo. Quello che abbiamo avuto quando eravamo in quattro era bellissimo, ora abbiamo l’occasione di ripetere quella meravigliosa esperienza e di andare avanti di nuovo in quattro. Immagini con quale gioia lo stiamo facendo…
Chiudete un istante gli occhi e ripensatevi al debutto, al “Cantagiro” del 1968. Quale emozione provate e che ricordi avete?
ANGELO: È stato un momento particolare. Eravamo alle prime armi, ci siamo trovati insieme a cantanti di prestigio che non conoscevamo. C’erano tanta passione e anche tanta timidezza. Avevamo un grande spirito d’avventura, quello stesso spirito che ci ha portati fino a oggi.
ANGELA: Penso che la nostra forza oggi non sia data tanto dai pezzi, ma dall’esserci rincontrati. Siamo felici di avere ripreso la nostra amicizia.
FRANCO: Sono uno di passaggio, sono qui per informarvi che i Ricchi e Poveri vanno sul sicuro (sorride).
Vi proponiamo un gioco attraverso le vostre canzoni. Partiamo da “La prima cosa bella”, qual è il ricordo più caro della vostra vita professionale?
FRANCO: Sicuramente il primo “Sanremo”, inaspettato, con “La prima cosa bella”, ci sono stati altri momenti importanti, ma la prima volta è sempre quella che ti rimane nel cuore.
ANGELA: Il giorno dopo il debutto a quel primo “Sanremo”, andando per strada, ci rendemmo subito conto che qualcosa era cambiato, la gente ci riconosceva, non ci sembrava vero (sorride).
MARINA: E vi ricordate in autostrada al ritorno da Sanremo? A un certo punto sentimmo la sirena dell’auto dei carabinieri, pensammo di avere superato i limiti di velocità. Invece no, accostammo e li vedemmo venire verso di noi per chiederci l’autografo. Capimmo di essere diventati famosi.