Recitare mi accende la vita

Valentina Bellè

La seconda volta nei panni di Olivia nel nuovo capitolo di “Volevo fare la rockstar”, in onda il mercoledì su Rai 2. Il RadiocorriereTv incontra l’attrice veneta che racconta: «Ritrovare la cifra molto forte della prima volta non è stato poi così difficile. Ho rivisto tutte le precedenti puntate e, quando ci siamo rincontrate, ci siamo riscoperte cresciute entrambe»

In questi due anni sono successe tante cose alla sua Olivia, da dove è ripartita “Volevo fare la Rockstar 2”?

Olivia è sempre una ragazza problematica, con una sfera sentimentale non risolta, anche se è certamente cambiato il suo approccio nelle relazioni. È ancora speranzosa, ma la sua strada inizia in salita perché, come abbiamo già scoperto, Francesco frequenta un’altra donna, un colpo difficile da accettare per Olivia, perché per due anni ha vissuto in un mondo tutto suo, proiettando desideri evidentemente solo suoi.

Qual è il fuoco centrale di questa seconda stagione?

Dal rapporto di Olivia con le sue brulle. Sono ancora piccole e bisognose della figura materna, ma sono entrate pienamente nell’adolescenza e, dopo il rapporto ritrovato con la nonna paterna, interpretata meravigliosamente da Angela Finocchiaro, rifiutano la madre come figura di riferimento. Nice è benestante, ha cultura, esercita il suo fascino sulle ragazze, i loro occhi brillano quando sono con la nonna, rendendo a Olivia la vita sempre più difficile. Questo solleva in lei molti dubbi sul suo ruolo, sente il peso dei continui paragoni. L’altro nodo cruciale è il tema della cultura. Olivia, come sappiamo, non è riuscita a diplomarsi e ora, dopo l’arrivo di Silvia (Anna Ferzetti), un’altra donna di grande intelligenza e preparazione, si iscrive alla scuola serale perché sente la necessità di raggiungere questo obiettivo, di recuperare.

Le seconde stagioni solitamente comportano una maggiore confidenza con il proprio personaggio. Quale sintonia ha ritrovato con Olivia?

Ritrovare la cifra molto forte della prima volta non è stato poi così difficile. Ho rivisto tutte le precedenti puntate e, quando ci siamo rincontrate, ci siamo riscoperte cresciute entrambe. È vero, Olivia continua a fare qualche scivolone infantile, ma è maturata, in particolare nella gestione delle figlie e nel rapporto con Francesco, è meno impulsiva.

Compito dell’attore far brillare il ruolo che è chiamato a interpretare, cosa le ha lasciato questo personaggio?

Olivia è stata importantissima per me, un regalo poterla interpretare, prima di tutto perché mi ha riportato al Nord. Sono veneta, ma è come se, in qualche modo, avessi rinnegato le mie radici da bambina. Sono andata via da Verona 10 anni fa, mi sentivo quasi più del Sud, con questa serie ho avuto modo di ritornare in quei luoghi. Penso al Friuli come un Veneto al quadrato che mi ha riportato all’infanzia, mi ha riconnesso con una parte di me che avevo lasciato indietro, dandomi la possibilità di recitare, per la prima volta, con la mia cadenza. Questo apre mondi nuovi, emozionanti. La lingua lega alla sfera emotiva più di quanto non ci accorgiamo.

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