Quando il potere è donna

BRUNO VESPA

Il popolare giornalista racconta, tra pubblico e privato, 25 signore della politica, dell’impresa, della scienza, della comunicazione. Da Elisabetta Casellati a Chiara Ferragni, da Lady Gaga a Ilaria Capua, e ancora Marina Berlusconi, Elisabetta d’Inghilterra, Greta Thunberg, Ursula von der Leyen. “Donne al potere”, in vendita nelle librerie e negli store digitali, è edito da Rai Libri

Dedica il libro alla vicepremier dell’Ucraina Iryna Vereshchuk e sua moglie Augusta Iannini, cosa ci insegnano queste due donne?

Sono due donne forti. Iryna Vereshchuk, impegnata in prima linea, rischia di persona e rappresenta la forza e la voglia di resistere di un grande paese. Augusta, mia moglie, è stata un magistrato importante, e siccome per i magistrati la prima dote è quella dell’equilibrio, devo dire che lei ha svolto la sua attività con grande equilibrio.

Venticinque ritratti di donne di potere, come le ha scelte?

La prima scelta è stata quella di raccontare donne viventi. Nelle mie precedenti esperienze ero arrivato addirittura a Cleopatra. Il libro ha inizio con la categoria delle donne che per la prima volta si sono avvicinate veramente al Quirinale e con le sole due leader dell’intera storia italiana, Giorgia Meloni e Emma Bonino, seppure a mezzadria con Pannella. Poi le donne della scienza, dell’impresa, quindi le influencer.

Perché è ancora così difficile, per una donna, diventare Capo dello Stato?

Perché finora tutto è stato fatto perché lo diventasse un uomo. Non sono mai state prese seriamente in considerazione. Stavolta siamo andati molto vicini ma non siamo riusciti.

Quali sono i tratti distintivi di una leader in politica?

Intanto i tratti distintivi rispetto alle altre. Servono energia, visione, capacità di sopravvivere in questo mondo politico che è un mondo di squali, evidentemente, quindi molta resilienza e voglia di emergere. Senza dimenticare la serietà. Perché a una donna viene rimproverato sempre tutto.

L’economia, la grande impresa, le donne alla guida di importanti aziende, cosa è cambiato negli ultimi 30 anni?

Innanzitutto ce ne sono di più. Come sa la mia amica Lella Golfo, promotrice della legge sulla presenza delle donne nei consigli d’amministrazione, non sono favorevole a dare incarichi a donne in quanto tali, ma non c’è dubbio che moltissime donne meritano l’incarico che hanno avuto e altrettante lo meriterebbero e non ce l’hanno.

Da Chiara Ferragni a Maria De Filippi a Lady Gaga. Le donne hanno una marcia in più nel comunicare?

Sì, assolutamente, è sufficiente vedere che gli influencer sono prevalentemente donne. È un mestiere nuovo. Chiara Ferragni è partita da zero e oggi parla a milioni di persone.

Continua a leggere sul Radiocorriere Tv N.23 a pag.18