Qualità, ricchezza dell’approfondimento, partecipazione
Da lunedì 4 settembre in prima serata su Rai 3 le inchieste e i reportage della squadra di “PresaDiretta” affronteranno i grandi temi dell’attualità: la guerra, la crisi economica e le sfide del lavoro, le migrazioni, la temperatura del Pianeta, i diritti umani violati, il crollo demografico del Paese, la sostenibilità del sistema agroalimentare, le nuove frontiere della scienza che cambieranno per sempre il nostro modo di vivere. Ad aprire il ciclo, un viaggio nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna
“PresaDiretta” pronta a raccontare ancora una volta l’Italia e il mondo. Sono in arrivo nove nuove puntate, che viaggio sarà?
Porteremo i telespettatori nel mondo intero, perché non riusciamo a comprendere quello che ci succede se non lo inseriamo nel contesto per lo meno europeo. Ma io sono anche tornato dall’Ucraina, ed è la seconda volta che ci andiamo, la collega Francesca Nava ha fatto un viaggio importante a Mosca e dintorni, stiamo seguendo tutta la partita dei Brics. Sarà un viaggio veramente narrativo: siamo al 15° anno di messa in onda, un momento importante per noi. Voglio pensare a questa serie di “PresaDiretta” come se fosse la prima, faremo uno sforzo per raccontare le puntate non come singoli episodi che nascono e muoiono, ma proprio come una serie, come se fosse una fiction. Gli argomenti saranno legati l’uno all’altro. Al centro ci sono due elementi fondamentali, che parlano del nostro futuro, uno è la guerra e le sue conseguenze, l’altro è la questione ambientale, con tutte le conseguenze, anche dal punto di vista delle enormi occasioni di sviluppo che ci sono dentro al green deal, la transizione energetica, a cominciare dal motore elettrico e dalle innovazioni tecnologiche.
Con quale argomento aprirete?
Ci occuperemo dell’alluvione in Romagna, dove siamo stati per quasi tre settimane, con una puntata che si intitola “Stato di calamità permanente”, titolo bellissimo trovato dalla redazione che rende conto del fatto che non si tratta più di eventi eccezionali, ma che avremo a che fare sempre di più con questo tipo di alluvioni. È chiaro che dobbiamo mettere in campo un piano di rigenerazione del territorio e che non possiamo più permetterci di consumare il suolo così come eravamo abituati. L’equilibrio che legava le montagne, i fiumi, la pianura e il mare, che ha retto per cento anni, anche per colpa del cambiamento climatico non regge più. Ci troviamo anche di fronte a un’occasione enorme, positiva, di sviluppo, sarebbe un cantiere che oltre a rigenerare il territorio rigenererebbe il Paese da un punto di vista economico. Poi c’è tutta la partita di attualità legata ai ristori, ai soldi, sulla quale avremo in diretta il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. C’è una polemica pazzesca tra il Governo e la Regione. Chi ha ragione dei due? Chi è che non dice la verità? Oppure la verità sta nel mezzo. Cercheremo anche di capire a che punto sia la ricostruzione.
“PresaDiretta” ha un’identità ben definita che la rende punto di riferimento per il pubblico…
So per certo che “PresaDiretta” è uno dei pochi programmi che fa dell’approfondimento vero, quanto meno nelle intenzioni, nelle settimane che spendiamo, nello studio delle fonti, in tutto il lavoro di scrittura che facciamo prima. Ogni puntata ha dietro un lavoro prezioso, e questo è un po’ un unicum. Molti settimanali e molte trasmissioni hanno dietro l’agenda politica che preme. Quest’anno vedremo alla prova dei nuovi talk show, nei quali a portar via spazio sarà proprio l’agenda politica. Alla prima puntata, quella dedicata all’alluvione, abbiamo lavorato per mesi. Adesso l’informazione quotidiana e i settimanali ci ritornano, giustamente per mettere sul fuoco la questione delle risorse, ma non hanno avuto il tempo per pensare e lavorare su quello che era successo prima. Per identità di “PresaDiretta” intendo la qualità e la ricchezza dell’approfondimento. Poi ci metterei la capacità empatica di entrare dentro la realtà, che è un’altra chiave che noi coltiviamo. Sia io che i nostri inviati, cerchiamo di consentire al pubblico che sta a casa non solo di comprendere, ma anche di partecipare, elemento fondamentale per la costruzione della democrazia. Perché se non partecipiamo alle vicende degli altri, anche se non apparteniamo a quei ceti sociali, anche se non siamo migranti o disoccupati, costruiamo una società in cui ognuno si fa i fatti propri e non riusciamo a costruire un destino comune. Partecipare, essere presi per mano da uno dei nostri inviati e portati sulla barca delle ONG o nella casa di un operaio, significa vivere assieme. Questo la televisione lo può fare perché ci sono le immagini. Con un pezzo di giornale si fa un po’ più fatica, i grandi scrittori lo sanno fare anche con la carta stampata, ma noi abbiamo uno strumento enormemente importante e potente e vogliamo utilizzarlo al massimo.
Come si persegue la verità in uno scenario internazionale a dir poco complesso nel quale è spesso difficile verificare le fonti?
Intanto la verità la devi cercare, nel momento in cui la cerchi hai già costruito qualcosa, ti sei avvicinato, qualche volta ci arrivi anche. E poi devi saper scegliere cosa pensi sia interessante di ciò che stai cercando. Magari non esisterà la verità con la “v” maiuscola, ma ne esistono tante e soprattutto ci sono tanti elementi di queste che non vengono raccontati, che vengono nascosti, e che sono importanti per crearsi un’opinione su quello che sta succedendo. Vedi la questione Ucraina-Russia, la puoi narrare come il conflitto tra i due Paesi e raccontare la resistenza del popolo ucraino, l’abbiamo fatto e continueremo a farlo, ma puoi anche alzare un attimo lo sguardo e cercare di vedere cosa sta succedendo in Sudafrica con i russi che stanno dentro questo processo dei Brics, e quali sono anche le cause internazionali, a prescindere dall’invasione della Russia, che muovono quella guerra lì. Raccontare verità poco raccontate ci aiuta a capire un po’ meglio quello che sta succedendo su quel terreno di guerra.
Cosa rappresenta per te “PresaDiretta”?
Personalmente ci metto tutto l’entusiasmo, la passione, il tempo e anche la mia vita. Tante volte mi sono immaginato, e prima o poi succederà, che questo programma andrà avanti anche senza di me. Spero che “PresaDiretta” continui, perché questo programma è un marchio della Rai. Dietro a “PresaDiretta” c’è la Rai.