Prepariamoci al futuro

Ambiente, clima, energia: come sarà il nostro domani e come potremo esserne virtuosi protagonisti? Un programma in sedici puntate dedicato ai giovani, il venerdì alle 15.00 su Rai 3 e sulla piattaforma Rai Play. L’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes: «Prepararsi al futuro è il vero testamento di Piero Angela»

“Piero Angela pensava al futuro all’età di 93 anni, è un esempio per tutti noi”, il suo “è un lascito straordinario che fa alla nostra televisione e un esempio unico di devozione al Servizio Pubblico”, è l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, a presentare alla stampa “Superquark – Prepararsi al futuro”, il ciclo di 16 puntate ideato e condotto dal celebre divulgatore prima della scomparsa avvenuta il 13 agosto scorso. Parlare con tutti i telespettatori, unendo il rigore scientifico a un linguaggio facilmente accessibile, facendo proprio il motto “ludendo docere” (insegnare divertendo), questo l’obiettivo del più grande divulgatore italiano.  “In modo semplice e speriamo non noioso – dice Piero Angela in apertura della prima puntata – affronteremo i problemi che l’umanità deve affrontare, legati al cambiamento climatico e alla ricerca di nuove fonti di energia, ma anche il ruolo della scienza e della tecnologia nella società moderna”. Una dichiarazione d’intenti e al tempo stesso un monito. “È un caso unico al mondo – ha proseguito Fuortes – la Rai gli deve essere sempre grata”. “Piero Angela ha lavorato con passione e con rigore fino all’ultimo giorno – ha ricordato la direttrice di Rai Cultura, Silvia Calandrelli – si tratta di una grande eredità e di una grandissima sfida. Sedici grandi lezioni rivolte alle giovani generazioni. Angela, con uno spirito straordinario e capacità di innovazione, aveva deciso di dedicare questo lavoro ai ragazzi, parlando di ambiente, di clima, di energia, con una capacità e una lungimiranza di comprendere da sempre i problemi del mondo, del futuro”. Comprendere le difficoltà per individuare le soluzioni, senza mai nascondere la testa sotto la sabbia: “Io ho fatto il liceo classico tanti anni fa e la gran parte del programma era rivolta a studiare il passato – racconta Angela – c’erano anche le materie scientifiche, ma forse sono stato sfortunato, non ho avuto dei professori che mi abbiano fatto amare la scienza: erano noiosi, pedanti, poco coinvolgenti. L’ho capito dopo, grazie al mio lavoro da giornalista, che mi ha aiutato a comprendere come alcune cose non mi fossero state insegnate, per esempio il metodo della scienza, le regole, l’etica, il piacere di scoprire, la filosofia della conoscenza. A quel punto ho iniziato a leggere libri, riviste e a realizzare programmi di scienza e tecnologia. Se vi ho raccontato questa vicenda personale è perché mi sono chiesto quanto sarebbe stato importante, per voi giovani, avvicinarvi alla scienza e alla tecnologia, in un mondo che è in costante cambiamento”. Regista del programma, in onda il venerdì alle 15.00 su Rai 3, Alessandro Morbioli: “Fin dall’inizio, quando Piero mi ha incaricato di fare la regia, avevo chiara l’intenzione di ciò che volevo fare. Anche Piero era preoccupato un po’ per questa incertezza su dove sta andando il mondo. Ho lavorato grazie alla grafica, alla musica, alla scenografia, a creare un’atmosfera di sospensione, non sapremo come sarà il mondo fra venti, dieci o cinque anni, Piero voleva che lo spettatore avvertisse questo, questa incertezza e che facesse la sua parte, responsabilizzandosi in ogni sua azione quotidiana”.

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