Pierluigi Diaco
In ascolto dell’altro
Tre prime serate per trascorrere le Feste con leggerezza e con la voglia di regalare un sorriso a che, per ragioni diverse, questo sorriso non può permetterselo. Si inizia il 22 dicembre con “BellaFesta per Fondazione Telethon” su Rai 1 e si prosegue il 26 dicembre e il 2 gennaio alle 21.20 su Rai 2. Il conduttore al RadiocorriereTv: «Ho raggiunto la solidità di chi questo lavoro lo fa con senso di responsabilità, spero di proseguire con la stessa passione, con la stessa umiltà e con la stessa costanza che mi ha accompagnato in questi anni»
“Bellama’” in prima serata, che festa sarà?
In un periodo in cui gli spettatori e le spettatrici hanno estremo bisogno di fare famiglia durante le feste, noi regaleremo tre prime serate con la nostra famiglia televisiva, quella di “Bella Ma’” che entra nelle case degli italiani tutti i giorni alle 15.27 su Rai 2. Il 22 dicembre, in prima serata Rai 1, si parte con “BellaFesta per Fondazione Telethon”, un programma incentrato sulle emozioni, come ben racconta il sottotitolo “Dal dolore alla gioia”. Ospiteremo gran parte del nostro cast, al quale si aggiungono Alex Britti, Fausto Leali, Drupi, Tazenda, Alberto Bertoli e Michele Zarrillo. Nel corso della serata renderemo omaggio a Pierangelo Bertoli e ad Andrea Parodi, ex leader dei Tazenda scomparso qualche anno fa, ricorderemo con affetto Fabrizio Frizzi, uno dei conduttori che ha condotto più maratone di Telethon, e ospiteremo Valeria Fiorito, la ragazza che ha ricevuto in dono proprio da Fabrizio il midollo, prima che lui morisse.
Una serata ricca…
Nella quale ci sarà spazio per il racconto di chi, in vita, come Giovanni Paolo II e Sammy Basso, ha testimoniato come, affrontando il dolore, un’esperienza negativa possa essere trasformata in un momento di speranza.
E poi…
Si continua il 26 dicembre, con la “BellaFesta” che si sposta nella prima serata di Rai 2, dopo il Tg2. Sarà un confronto generazionale tra cinque coppie (Lino Banfi e la figlia Rosanna, Simona Izzo e la nuora Cristina Congiunti, Nadia Rinaldi e la nipote Maria Isabella Marangoni, Flora Canto e la nonna Diana, e Rosanna Lambertucci con la figlia Angelica Amodei, si sfideranno tra di loro in prove di canto e ballo. Rossella Erra estrarrà i numeri per far giocare le coppie familiari in gara, il cast di boomer e generazione Z di “BellaMa’” in studio e tutto il pubblico in platea), avremo un super ospite come Christian De Sica, che canterà e racconterà come passa e ha passato le feste in famiglia. Nella serata del 2 gennaio, invece, il nostro super ospite sarà Albano, che si esibirà con i suoi grandi successi, accompagnato dalla Resident band Infieri. Le coppie “in gara” saranno questa volta Valeria Fabrizi e la figlia Giorgia Giacobetti, Maria Teresa Ruta e il genero Mirko Gancitano, Licia Colò e la figlia Liala Antonino, Alba Parietti e il figlio Francesco Oppini e Gabriele Cirilli con il figlio Mattia. Anche questa serata si chiuderà con un ballo di gruppo, animato dai Los Locos, che suoneranno i loro grandi successi e, immancabile l’oroscopo dell’astrologo Jupiter per dire cosa aspettarci dal 2025.
La partenza della festa, però, è all’insegna della ricerca. Cosa significa per lei impegnarsi in una serata dedicata a Telethon?
Innanzitutto, significa onorare i 35 anni di Telethon, un marchio di garanzia, e poi cercherò di mettermi nei panni di chi, grazie alla Fondazione e attraverso i fondi sulla ricerca, ha trovato le soluzioni importanti per uscire fuori dai propri problemi fisici. E poi… significa onorare una quantità di operatori Telethon che in questi anni hanno continuato silenziosamente a fare il proprio lavoro, che non è circoscritto solamente alla settimana in cui c’è la maratona con Rai, ma è uno sforzo che dura tutto l’anno. Mi piace, dunque, l’idea di rendere loro omaggio, sono operatori di pace, perché, in fondo, si occupano della serenità interiore delle persone che devono affrontare delle malattie geneticamente rare.
Il suo “Bella Ma’” è in perfetta sintonia con le linee guida del Servizio Pubblico. Come interpreta questo ruolo?
Con professionalità e con garbo, rispettando tutte le opinioni e utilizzando un buon vocabolario nella conduzione e nell’esposizione orale dei concorrenti e degli opinionisti. E poi la leggerezza, che è un valore fondamentale. Il mio compito è entrare in punta di piedi nelle case, costruire ogni giorno un prodotto godibile, rispettoso e leale del pubblico, che sia in grado di regalare allegria al pubblico che ci segue.
In particolare, durante le feste…
Dobbiamo considerare che, purtroppo, non tutte le persone possono permettersi un Natale sereno, ecco perché si deve entrare a casa della gente con delicatezza, rivolgendosi in particolare alle persone che vivono quel senso di solitudine o di smarrimento, e che fanno fatica a trovare serenità nelle proprie famiglie. Il mio pensiero durante queste tre puntate speciali è rivolto a tutti coloro che non potranno trascorrere il Natale con le stesse emozioni di chi è più fortunato, di chi può contare su un lavoro o su una famiglia sempre pronta a sostenersi. Gli italiani sono un popolo straordinario, ma non dobbiamo dimenticare che davanti al video ci sono persone con storie diverse, belle o meno belle, e il nostro compito è regalare un sorriso, soprattutto a chi questo sorriso non se lo può permettere.
“Bella Ma’” è un programma di successo, un po’ come un figlio che diventa grande. Che cosa si aspetta dal futuro di questo programma?
Di andare avanti a lungo. A marzo inizieranno i provini per la quarta stagione e siamo tutti desiderosi di proseguire questo lavoro. Per me “Bella Ma’” può essere il programma che mi accompagna fino alla fine, mi piacerebbe che la Rai offrisse a questo format una lunga serialità. Io vado in onda sempre senza una scaletta, immagino dunque un “Bella Ma’” sempre in evoluzione, esattamente la società, il Paese.
Come sono cambiati nel tempo i suoi sogni e obiettivi professionali?
Faccio questo mestiere da trentatré anni, avevo quattordici anni quando ho iniziato con la radio, oggi ne ho quarantasette e non mi sono mai fermato. Come tutti, ho commesso degli errori, ma da questi ho cercato di imparare e, ora che ho raggiunto la solidità di chi questo lavoro lo fa con senso di responsabilità, spero di proseguire con la stessa passione, con la stessa umiltà e con la stessa costanza che mi ha accompagnato in questi anni.
Qual è l’insegnamento più grande che ha ricevuto da questo mestiere?
Ho imparato a capire sempre di più le ragioni degli altri, a rispettare i diversi punti di vista, ma soprattutto il mio lavoro mi ha insegnato a mettermi in ascolto. A volte è più importante ascoltare che parlare.
Come sarà il suo Natale?
Io sono un tradizionalista, trascorrerò le feste con la mia famiglia, con la mia mamma e le mie sorelle, con i nipoti e con mio marito…
È un uomo di radio e di tv, qual è il suo personale augurio alla nostra azienda?
Auguro che continui a investire e a valorizzare le sue risorse interne, perché in Rai ci sono figure professionali eccellenti, ed è importantissimo dar loro valore. Le risposte, se guardiamo con attenzione, sono tutte in casa.
Se potesse fare un tuffo indietro nel tempo nella tv che è stata una grande tv del passato, dove si collocherebbe?
Mi sarebbe piaciuto lavorare accanto a Gianni Minà a Blitz, il mio programma preferito.
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