Per scelta (e per passione)

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Gli artisti tra storie, sogni ed emozioni. Prosegue su Rai 2 “Dalla strada al palco”, programma rivelazione dell’estate 2022. Raggiungiamo il conduttore durante le prove agli studi Fabrizio Frizzi di Roma: «Amano esibirsi tra la gente, evitando i grandi palchi, le leggi del mercato, dello showbiz. A sostenerli sono curiosità e determinazione». Quindici i finalisti che si contenderanno il premio e lo scettro di miglior artista di strada d’Italia nell’ultima puntata

foto di Eleonora Ferretti

Prosegue su Rai 2 la grande festa dell’arte di strada… come sta andando?

Stiamo provando anche in questo momento, ci sono tantissimi artisti pronti a esibirsi nelle più varie espressioni e il mio desiderio è quello di entrare in empatia con loro. Personalmente non dico di essere partito dalla strada, ma anche il pubblico delle piazze, delle sagre, dove ho iniziato, era esigente e al tempo stesso distratto. Quando il pubblico non è pagante lo devi trattenere in qualche modo, ti devi conquistare la sua attenzione. Puoi non piacere, non interessare. Chi ti guarda può fartelo capire anche con un fischio. Ecco, questa dimensione ci avvicina. Cerco di mettere tutti gli artisti a proprio agio, per la maggior parte di loro si tratta della prima volta sul palco e in televisione.

E per lei è la prima volta da conduttore Tv di una prima serata, cosa ha pensato prima di salire sul palco?

Non ho pensato. Chi fa il mio mestiere prima di salire sul palco è molto agitato, e guai se non ci fosse quell’emozione. Poi, per un magico meccanismo, quando ti trovi di fronte il pubblico, la paura svanisce. Proprio come in un concerto si vive l’attimo, devi essere emotivamente pronto a trasmettere qualcosa. In trasmissione cerco di essere il più possibile me stesso. La sera dell’esordio ho sentito la pressione dell’ingresso in studio, ma l’applauso del pubblico mi ha immediatamente riscaldato. È stato come trovarsi sul palco all’inizio di un’esibizione, poi mi sono messo a raccontare le storie degli artisti tra una canzone e l’altra.

Cosa le lasciano le esperienze e le storie degli artisti che incontra?

Tanto, fanno tutti il loro mestiere con grande gioia. Amano stare in strada e possibilmente evitare i grandi palchi, le leggi del mercato, dello showbiz, esibirsi in strada è una loro libera scelta. Nel programma abbiamo incontrato un artista che con il proprio lavoro mantiene la famiglia. Canta per strada, mantiene tre figli ed è felicissimo di farlo. Ci sono persone con due lauree che hanno scelto di suonare per strada, preferendolo a un futuro da manager, di responsabilità in un ufficio. Certo, i rischi sono tanti: perché devi accaparrarti l’interesse della gente, a volte la polizia ti allontana, hai bisogno di autorizzazioni. Ci sono artisti che arrivano in Italia da tutto il mondo, sono persone che hanno coraggio delle proprie idee, delle proprie scelte.

Adesso che i grandi palchi li ha conquistati, le capita di ripensare alle emozioni degli esordi?

Le rivedo anche adesso, gli artisti che vengono a “Dalla strada al palco” mi ci fanno pensare, non mi sento mai lontano da quei momenti. Oggi ho un po’ più d’esperienza, quella che mi ha fatto arrivare fin qui, ma c’è sempre il punto in cui qualsiasi momento risulta nuovo. Devi sempre percorrere il tuo cammino con gli occhi di chi è curioso, di chi rimane esterrefatto. Non vedere mai un orizzonte in modo chiaro è un punto che mi accomuna a loro.

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