Per Elisa
«Una storia di ingiustizia, sofferenza e dolore, ma anche di forza, ribellione, riscatto»: il regista Marco Pontecorvo ha diretto la serie su uno dei casi di cronaca tra i più sconvolgenti della storia italiana. Con Gianmarco Saurino nel ruolo di Gildo Claps, martedì 24 ottobre in prima serata Rai 1
«Raccontiamo la storia di una infaticabile battaglia per la verità durata diciassette anni, durante i quali la famiglia Claps ha dovuto subire quasi due decenni di false piste e vicoli ciechi, di richieste di riscatto e di falsi avvistamenti, di opache complicità̀ e cospirazioni, dell’alternarsi della solidarietà della gente, con tentativi di screditare ed emarginare la famiglia, di depistaggi e bugie deliberate, di silenzi e di voci, di dolorosi colpi di scena e rivelazioni, prima che fosse finalmente resa giustizia ad Elisa». Con queste parole il regista Marco Pontecorvo presenta “Per Elisa. Il caso Claps”, una narrazione asciutta e realistica su uno dei casi di cronaca tra più sconvolgenti della storia italiana: l’omicidio della sedicenne potentina Elisa Claps.
Una storia che unisce drammaticamente l’Italia all’Inghilterra quando, nella tranquilla cittadina di Bournemouth, viene assassinata Heather Barnett, madre single, vicina di casa proprio di Danilo Restivo. Anni per connettere i due delitti, per arrivare alla condanna di quello che fin dal principio era stato indicato come sospetto. Ancora oggi però, su questi fatti non è stata scritta la parola fine, troppi i lati oscuri e i quesiti senza risposta. «È un grande privilegio per me aver potuto raccontare questa storia al pubblico televisivo italiano e internazionale, perché si tratta di una storia privata ma esemplare, di ingiustizia, sofferenza e dolore, ma anche di forza, ribellione e riscatto» continua Pontecorvo, che si è addentrato nei meandri della personalità dei personaggi per esaltarne le sfumature e le profondità, rendendoli così veri e tridimensionali. «La responsabilità di portare una storia realmente accaduta sullo schermo è sempre tanta – aggiunge il regista – e l’aver conosciuto e instaurato un rapporto di fiducia e amicizia con i veri protagonisti della vicenda mi ha spinto a un rigore e a un rispetto, se possibile, ancor più̀ grande nell’approccio ai contenuti, allo stile e al senso intrinseco della storia. Senza il supporto sentito e sincero di Filomena, Gildo, Irene, senza la loro vicinanza agli attori che li hanno interpretati, non ce l’avremmo fatta. Speriamo di aver onorato le loro battaglie».
La storia inizia così
Potenza, 12 settembre 1993, domenica mattina. Elisa Claps esce di casa con l’amica Eliana per andare a messa alla chiesa della Santissima Trinità, dove incontra Danilo Restivo. Da quel momento nessuno avrà più sue notizie. Danilo Restivo torna a casa in ritardo, stravolto, con una ferita sulla mano. I fratelli di Elisa, Gildo e Luciano, insieme agli amici e alla fidanzata di Gildo, Irene, la cercano ovunque, invano. Danilo Restivo ammette di aver incontrato Elisa, ma suo padre Maurizio interrompe il confronto del figlio con Gildo. Il comportamento di Danilo appare sempre più sospetto. Il padre lo manda a Napoli. Tornato a Potenza, Danilo Restivo viene finalmente interrogato, si dichiara innocente e la polizia non ha sufficienti elementi per trattenerlo. Partono comunque le indagini ufficiali, ma i vestiti che Danilo indossava la domenica non vengono sequestrati. La mamma di Elisa, Filomena, ha un colloquio con Don Mimi’, il parroco della chiesa della Santissima Trinità, che afferma di non aver notato nulla di particolare il giorno della scomparsa della ragazza. Gildo scopre, leggendo il diario segreto della sorella, che lei era stata più volte seguita da Danilo. Porta il diario in procura, ma gli viene detto che non si tratta di un indizio utile.