Pensare a un mondo senza violenza

ELIO GERMANO

«Interpreto Eppetondo, un animo puro rimasto sola durante i bombardamenti che perde tutto e decide di dedicare la sua vita alla guerra di Liberazione per mandare via i nazifascisti e restituire dignità al nostro Paese» commenta l’attore romano tra i protagonisti de “La Storia” di Francesca Archibugi, il lunedì su Rai 1

La Storia (History: A Novel), director Francesca Archibugi, cinematography Luca Bigazzi. A series based on the ‘History: A Novel’ of Elsa Morante, in Rome during the war and after the war.

“La Storia” è un romanzo che ha segnato la formazione di tanti giovani…

È certamente uno dei più importanti, anche se è sbagliato parlare di primati di bellezza nell’arte, che non è mai una competizione. È un testo che riguarda tutti noi, la nostra storia, da rimanere inevitabilmente nel sangue di chi ha la fortuna di leggerlo. Spero che la serie crei nuove occasioni per recuperare le parole della Morante che, nonostante l’approfondimento di un lungo racconto per immagini, è evidentemente pieno di altre cose che non sono entrate nel film. È interessante vedere come “La Storia” sia fatta di tante storie individuali, di esseri umani fallibili, non sempre pronti a fare la cosa giusta al momento giusto, che subiscono la storia con tutte le sue contraddizioni. Il mondo di oggi è troppo spesso raccontato dai buoni o dai cattivi, sono tutti supereroi che sanno cosa fare o cattivi mosse dal male. Ma gli esseri umani, non dimentichiamo, sono creature complesse e la storia è fatta dalle vite di ciascuno di noi, dalle decisioni che prendiamo, ma anche dalla nostra volontà di non scegliere, di non schierarsi o non partecipare.

Ci racconta il suo personaggio?

Interpreto Eppetondo, un animo puro rimasto sola durante i bombardamenti che perde tutto, anche gli animali e per questo, commettendo tantissimi errori, dedica la sua vita alla guerra di Liberazione contro i nazifascisti, provando a riconquistare la dignità per il Paese, sognando un mondo migliore fatto di regole giuste. La Morante nel libro, così come la serie raccontano di un’epoca storica animata da gente che lottava per le proprie idee e aveva voglia di costruire un diverso modo di stare insieme, di un cambiamento di rotta. Il risultato è stato la nostra splendida Costituzione, il faro che traccia la strada per uno stare insieme inclusivo, senza competizioni o privilegi e che, purtroppo, ancora oggi non siamo riusciti a onorare fino in fondo, mettendola talvolta anche in discussione. La strada ancora è lunga, molto di quello che è stato scritto nella Carta è rimasto solo un’ambizione che non siamo riusciti a trasformare in legge o, quando lo abbiamo fatto, queste leggi non le abbiamo rispettate. “La Storia” ha anche questa funzione, ricordare quelle che sono le ambizioni da realizzare.

Nella grande miseria umana e sociale raccontata dal libro e dalla serie, c’è posto per la speranza?

È un racconto che parte dalle bombe, dalla guerra, la peggiore creazione dell’uomo di cui non riesce a liberarsi ancora oggi e che, se è vero che è uscita da casa nostra, rimane ancora molto vicina a noi, nei racconti, anche propagandistici alla tv o peggio, viene dimenticata perché nessuno ne parla. Tutte le guerre creano distanza tra le persone, tra i civili che le subiscono e che certamente non ritengono un conflitto “giusto”. La guerra è giusta solo per chi è lontano da questa e vive al riparo, traendone profitto, per tutti gli altri non esiste alcun vantaggio, ma solo una condanna. Ricordiamo quello che è successo nel nostro Paese e, come ben è scritto nella Costituzione, cominciamo a pensare a un mondo che possa fare a meno della violenza della guerra.

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