Noi giocolieri con Fiorello

MAURO CASCIARI

Tra i maestri di buonumore (e di ironia) di Via Asiago nel glass-box di “Viva Rai2!”. Il RadiocorriereTv incontra il conduttore e autore umbro: «Alle 7.15 accendi la Tv, vedi Fiore con la sua combriccola, ed è subito allegria»l

Il pubblico ha decretato il successo di “Viva Rai 2!”. Cos’è stato a rendere questo show del mattino qualcosa di cui non si può fare a meno?

Il successo è arrivato perché Fiorello ha pensato di fare una cosa davvero nuova: portare un morning show comico, equiparabile forse a qualcosa di fatto a quell’ora in radio, ma in Tv mai, con uno stile diverso da quello dei morning show americani o europei, quindi fatto sulla strada senza dei giornalisti impietriti dietro a un bancone. Si va in onda da questo acquario che visto dall’alto sembra un po’ una giostra, un circo, un po’ carillon. C’è poi l’atmosfera, perché Fiorello sceglie prima le persone dei personaggi e questo crea un’alchimia unica, delicata e, probabilmente, irripetibile. 

Alle 7.15 date la sveglia a sempre più spettatori…

Le persone si stanno abituando, anche con il passaparola, ad aprire la giornata con il buonumore. Quello di “Viva Rai 2!” è un pubblico anche nuovo. Accendi la Tv, vedi Fiorello con la sua combriccola, ed è subito allegria. Si parte con il buonumore e lo conservi per tutta la giornata. 

Com’è cambiato il tuo risveglio da quando nella tua vita è entrato Fiorello?

Paradossalmente il mio risveglio è migliorato. Prima, facendo l’early morning show su una radio nazionale privata, dalle 5 alle 7 di mattina, mi svegliavo alle 4.15. Ora, vedendo che abito proprio a fianco a Via Asiago, mi alzo alle 5.15. Ero già abituato a essere “fantozzianamente” svegliato da una serie di automatismi: parte il tostapane, si accendono lentamente le luci, la radio e la stufetta elettrica. Ero già attrezzato a un risveglio velocissimo, e Rosario lo sapeva (sorride).

Dalla radio, a “spalla” Tv di Fiorello, come stai vivendo questo nuovo corso?

La sto vivendo benissimo, aspettavo questo momento da tre anni, era una possibilità già nell’aria da prima della pandemia. Un evento che arriva prima dei miei cinquant’anni, dei capelli bianchi, ed è il massimo che potessi sperare per il mio sviluppo professionale. Ora si può solo scendere.

La leggerezza come risultato di una costruzione perfetta di chi la Tv di oggi la sa fare e immaginare. Qual è il punto di equilibrio?

Il punto di equilibrio è, secondo me, pensare che la propria nonna, la propria mamma e il proprio figlio stiano guardando il programma insieme poco dopo essersi svegliati. Devi pensare a un pubblico molto ampio. Suggerisco sempre due livelli di lettura, quello che capisce la maggior parte delle persone e un altro, se possibile, anche solo con una citazione, che capiscono solo alcuni. Vedo che il nostro programma ha un pubblico istruito, laureato, giovane rispetto a quello della Tv tutta, e altospendente. Davanti allo schermo ci sono anche tanti bambini. L’equilibrio è pensare alla famiglia, questa è la mia idea e penso sia anche quella di Fiorello. La Tv perfetta naturalmente non esiste, perché, dal mio punto di vista, la Tv è cinema fatto peggio. Dobbiamo però farla al meglio.

Una sfida quotidiana: stupire il pubblico. Da dove si parte?

Dal fatto che la creatività è una rivoluzione continua e lenta. Creatività è mettere insieme nella maniera più illusoria possibile elementi già esistenti. Stupire il pubblico significa inserire ogni tanto un piccolo elemento di cambiamento rispetto a ciò che si è già visto e fatto. Questo concetto è nella testa di Fiorello, anche troppo (sorride). Fosse per lui si stravolgerebbe tutto ogni giorno: vuole stupire noi, e ce la fa, e vorrebbe cambiare sempre tutto. Alcune cose, alcune idee, io le terrei molto più a lungo, ma c’è da dire che il passato, il presente, e probabilmente anche il futuro, danno ragione a lui. Io lo seguo e imparo.

Ad aspettarvi un palcoscenico che cambia in continuazione…

Si parte alle 7.15 da via Asiago, che è già un elemento di stupore. Al resto ci pensa Fiorello che ogni giorno prende la sua strada, al di là della scaletta e di quello che abbiamo preparato.

Dovresti essere il saggio del gruppo, ruolo non facile a “Viva Rai 2”…

In realtà il saggio non sono io bensì Ruggero, che è sempre alle nostre spalle. Io sono la spalla sinistra di Fiorello e rispetto a Biggio son più saggio, perché lui è più pazzo (ride). Saggi sono gli autori, quelli più seri, che si occupano anche di fare la scaletta, l’impaginazione, i tempi. Loro sono una sicurezza, anche se poi Fiorello, che sa sempre cosa si dovrebbe fare, fa poi sempre di testa sua. Ecco, forse la mia saggezza è capire dove sta andando Fiorello, cosa farà durante la diretta. Mi guardo intorno, cerco di capire quando sta cambiando la scaletta, intorno a Fiore siamo tutti un po’ giocolieri. In base a quello che decide di fare dobbiamo girargli intorno senza cadere in terra. Che poi, anche se cadi, lui ti riprende al volo.

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