Nicolas Maupas

In equilibrio tra gli estremi

«Ho incontrato molti ragazzi con una personalità affine a quella di Vittorio. Appartengo a una generazione molto particolare, o troppo colorata, o troppo scura. Ci sono giovani che a vent’anni pensano di avere già tutte le risposte, di conoscere il mondo, quando, al contrario, a questa età dobbiamo cercare le giuste domande» racconta al RadiocorriereTv uno dei protagonisti di “Nudes”, serie diretta da Laura Luchetti in esclusiva su RaiPlay

“Nudes” affronta una realtà di cui gli adulti poco conoscono, o sottovalutano, e che i giovani subiscono anche quando sono coinvolti in prima persona…

Esiste uno stacco generazionale sulla vicenda affrontata con la serie, con la quale abbiamo cercato di realizzare un piccolo riquadro intorno alla realtà del mondo adolescenziale, a ciò che accade ai ragazzi in caso di revenge porn. In generale, credo che tra gli adulti ci sia poca coscienza di questo problema, anche perché rispetto a noi, sono la parte meno abituata all’uso dei social. Sono anche meno coinvolti, mentre tra i ragazzi, vittime o carnefici, è un fenomeno sempre più dilagante.

Ce lo racconta?

L’atto di revenge porn colpisce molte sfere del privato, con ripercussioni legali e sociali molto forti. Con la storia di Vittorio abbiamo messo in evidenza ciò che accade al carnefice, come cambia la sua vita fino a diventare vittima di se stesso. Tra gli adolescenti è spesso un’esperienza distruttiva, può iniziare per incapacità di qualcuno nel gestire la gelosia o per un eccesso di rabbia. Il telefonino e i social diventano allora strumenti con cui canalizzare le energie negative. Non è sempre un atto di vendetta, a volte di pura superficialità di chi non riflette sulle conseguenze del proprio comportamento. Con “Nudes” abbiamo provato a raccontare quello che accade una volta che il revenge porn invade la nostra vita, spiegando chiaramente cos’è, senza filtri.

Adulti spesso spettatori distratti delle vite dei propri figli, come ne escono da questo racconto?

Non sono il focus principale della storia, sono un binario parallelo della serie. Alcuni provano ad aiutare i figli, ad ascoltarli, ma spesso un dialogo è impossibile, perché chi è vittima di revenge porn fatica a raccontare, a liberarsi. I social non sono semplici applicazioni sul telefonino, per un adolescente rappresentano una finestra su altri mondi, spesso sconosciuti ai genitori.

Nel caso di Vittorio, che adulti ritroviamo?

Sono genitori che hanno impartito a Vittorio un’educazione agiata, priva di punizioni, e quindi impreparati di fronte agli errori del figlio. Nonostante sia un fenomeno sociale diffuso, il revenge porn è un fatto soggettivo, non si sa mai come rispondere, come prenderlo. Direi quindi che gli adulti ne escono scombussolati e confusi.

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 17 a pag.14